ARLECCHINO maschera commedia arte
Arlecchino è la maschera più nota della Commedia dell’Arte. Di probabile origine francese nel Cinque-Seicento divenne maschera dei Comici dell’Arte, con il ruolo del “secondo Zani”
Arlecchino è la maschera più nota della Commedia dell’Arte. Di probabile origine francese nel Cinque-Seicento divenne maschera dei Comici dell’Arte, con il ruolo del “secondo Zani”
Il Dottor Balanzone appartiene alla schiera dei vecchi della Commedia dell’Arte. Personaggio serio, tende però alla presunzione.
Beltrame: maschera milanese nata nel Cinquecento. Al nome accompagna spesso il soprannome “de Gaggian”, da Gaggiano, una borgata della bassa milanese di cui è originario, o anche “de la Gippa”, per via dell’ampia casacca che era solito indossare.
Brighella: maschera probabilmente di origine bergamasca, ma la sua fama si deve all’attore Carlo Cantù (1609-1676 ca), che ne vestì i panni per molti anni.
Capitan Matamoros, l’origine di questo ruolo del Capitano risale al “Miles Gloriosus” di Plauto e ai numerosi soldati di ventura che percorrevano il territorio italiano.
La storia e la fortuna del personaggio di Capitan Spaventa di Vall’Inferna è indissolubilmente legata alla figura del suo creatore e interprete Francesco Andreini (1548-1624).
Cassandro appartiene alla serie dei “vecchi” della Commedia dell’Arte, come Pantalone e Zenobbio.
Colombina è di sicuro la più famosa fra le servette e forse anche una delle maschere più antiche. Già dal 1530 abbiamo notizia di un personaggio con questo nome
Coviello: l’origine di questa maschera risale alla fine del Cinquecento, diffuso soprattutto nell’Italia Centro-meridionale, dove è noto con il cognome di Cetrullo Cetrulli, Ciavala, Gazzo o Gardocchia.
Dosseno proviene dalla tradizione latina della fabula atellana (farsa popolare, originaria della città di Atella, irriverente e sboccata, caratterizzata dalla presenza di tipi fissi, fortemente caratterizzati nell’aspetto e nel comportamento),
Facanapa: la maschera appartiene alla schiera dei vecchi della Commedia dell’Arte. Nasce come marionetta veneta, originaria di Rovigo o di Verona
Flaminia è uno dei molti nomi che nella Commedia dell’Arte prende il personaggio della Innamorata.
Flavio appartiene alla fitta schiera degli Innamorati, da sempre presenti negli scenari e nei generici della Commedia dell’Arte, spesso legati al nome dei primi attori.
Gianduja è la maschera regionale tipica del Piemonte. La sua origine va fatta risalire al primo decennio dell’Ottocento, all’opera del burattinaio Giovan Battista Sales
Giangurgolo: maschera di origine calabrese, deve il suo nome, secondo alcuni, a Giovanni Golapiena, mentre secondo altri è una corruzione di Zan Gurgola, per via del suo insaziabile appetito.
Gioppino: maschera di origine bergamasca, nasce come burattino nei primi anni dell’Ottocento.
Isabella: questo è il nome con cui più frequentemente appare in scena il personaggio dell’Innamorata. Il suo carattere è spesso legato alle attrici che lo impersonarono.
La maschera di Leandro appartiene alla schiera degli Innamorati, che annovera un discreto numero di personaggi diversi.
Macco: maschera tipica della farsa atellana di origine latina. Il suo tipo è quello del contadino rozzo e grossolano, crapulone e goloso, che spesso finisce per essere bastonato e menato per il naso.
Meneghino è la maschera tipica di Milano. La probabile origine del suo nome risale ai “Menecmi” di Plauto, oppure al “Menego” di Ruzante, oppure più semplicemente dal nome dei servi utilizzati nelle ricorrenze domenicali, chiamati “Domenighini”.
Meo Patacca: maschera di origine romana, fa la sua comparsa verso la fine del Seicento, appare come un soldato, bravaccio sempre pronto a battersi e a raccontare spacconate.
Mezzettino è una delle variazioni del personaggio dello Zanni, furbo e intrigante, ottenuto dalla contaminazione delle doti di Brighella e di Scapino.
Pantalone: maschera veneziana, come il dialetto nel quale si esprime. Più incerta è la storia del suo nome: alcuni vi ravvisano il termine “pianta leoni” con cui venivano chiamati i mercanti veneziani,
Peppe Nappa: maschera di origine siciliana deve il suo nome alle parole “Peppi”, diminutivo dialettale di Giuseppe, e “nappa”
La maschera di Pierrot nasce in Italia verso la fine del Cinquecento,
Polichinelle è la derivazione francese del tipo di Pulcinella. Diffuso negli scenari delle Commedie a partire dal Seicento, Polichinelle ci appare caratterizzato da una grande gobba e da una maschera con un enorme naso adunco che gli conferiva la caratteristica voce stridula.
Pulcinella: una delle maschere della commedia dell’arte più note dell’Italia meridionale. La sua origine risale al Seicento. Alcuni tuttavia rintracciano le sue origini nei personaggi delle “fabulae atellanae” come Macco e Dosseno
PUNCH: maschera della commedia dell’arte, è la versione inglese del pulcinella italiano
RAGONDA: maschera della commedia dell’arte, rappresenta il personaggio della fantesca.
Rugantino: maschera romanesca del teatro dei burattini. il suo nome deriva da “ruganza”, arroganza. Ennesima variazione del Capitano, visto nella sua forma più popolare, impersona il tipo del litigioso inconcludente sempre sopraffatto dalle brighe che provoca.
Eugenio Barba è uno dei grandi maestri del teatro del ‘900. A quasi sessant’anni dalla creazione dell’Odin Teatret, Le mie vite nel terzo teatro è il grande libro della sintesi. Questa autobiografia ricostituisce con completezza la ricerca del senso di una missione creativa vissuta come mestiere, ma anche come differenza e rivolta. – Il Quaderno di Nessuno, anno XXIII, n ° 116 – 1/2024
Il 1968 è l’anno dei grandi cambiamenti sociali, politici e culturali. Pasolini pubblica questo “Manifesto” in cui prende le distanze da tutto quello che era il teatro del suo tempo, ma non solo dalle modalità di far teatro, ma anche dagli spettatori – Il Quaderno di Nessuno, anno XXII, n ° 115 – 4/2023
di wp_1065439 · Published Gennaio 14, 2024 · Last modified Maggio 11, 2024
Un esempio di Gesto Psicologico che tutti compiamo ogni giorno: il dare la mano. Ci sono 2 componenti: l’azione del dare la mano e le qualità con cui diamo la mano. Il dare la mano è il “cosa”: cosa faccio ? dò la mano. La modalità, la qualità con cui dò la mano è il “come” – Il Quaderno di Nessuno, anno XXII, n ° 114 – 3/2023
di wp_1065439 · Published Gennaio 14, 2024 · Last modified Maggio 27, 2024
Il fondatore dell’Odin Teatret, Eugenio Barba, è stato per quasi due anni in aspra disputa con il suo successore, Per Kap Bech Jensen e con il consiglio di amministrazione del Nordisk Teaterlaboratorium (NTL). Ha scelto di dire “no grazie”… ha preso le sue cose private ed è andato via. In questa intervista Eugenio Barba ci racconta come la situazione si è deteriorata fino al suo abbandono – Il Quaderno di Nessuno, anno XXII, n ° 113 – 2/2023
di wp_1065439 · Published Gennaio 14, 2024 · Last modified Maggio 27, 2024
Teatro di Parola e Teatro delle Azioni Fisiche sono solo in apparenza ai capi estremi di una linea immaginaria, in realtà ognuno entra nella sfera d’azione dell’altro. Una nota di Sandro Conte. Guarda il VIDEO di questa nota – Il Quaderno di Nessuno, anno XXII, n ° 112 – 1/2023
Grotowski mi disse: “Dopo il ‘sistema’ di Stanislavskij, venne il suo ‘metodo delle azioni fisiche’. Pensi che Stanislavskij si sarebbe fermato lì? No, è che morì. Ecco perché si è fermato. E io ho semplicemente continuato la sua ricerca. … e non ho solo ripetuto quello che lui aveva già scoperto”. – Il Quaderno di Nessuno, anno XXI, n ° 111 – 4/2022
di wp_1065439 · Published Gennaio 14, 2024 · Last modified Maggio 13, 2024
Ogni volta che tentiamo di inquadrare La vita è sogno in uno schema esegetico finito, si ha come l’impressione che ci sfugga di mano, mostrandoci il suo caleidoscopico intreccio di piani, proponendoci nuove riflessioni. È il trionfo del molteplice barocco che, sotto l’apparente semplicità fiabesca, dietro un titolo che sembra il riproporsi di una formula consunta sottende interrogativi dalla valenza cosmica: cos’è la realtà? È il sogno finzione e la veglia realtà? O è l’inverso? Se la vita che viviamo non fosse che una rappresentazione in cui recitiamo una parte? – Il Quaderno di Nessuno, anno XXI, n ° 110 – 3/2022
di wp_1065439 · Published Gennaio 14, 2024 · Last modified Maggio 13, 2024
Pasolini adotta nel film una narrazione lineare nella cronologia, mentre Sofocle inizia la tragedia in medias res.
Michèle Fabien pone nella sua rappresentazione teatrale come protagonista Giocasta, che con la parola e il corpo intrattiene con il pubblico con lungo monologo. Edipo non sta al centro del palcoscenico, come nel teatro greco, al centro vi sta Jocaste. – Il Quaderno di Nessuno, anno XXI, n ° 109 – 2/2022
Thomas Richards ci racconta che “lavorando per due settimane con Grotowski in California, cominciai a capire cosa vuol dire improvvisazione all’interno di una struttura.” Conclude: “la nostra improvvisazione era servita da lezione perfetta per vedere cosa esattamente dovevamo non fare nel lavoro con lui.” – Il Quaderno di Nessuno, anno XXI, n ° 108 – 1/2022
di wp_1065439 · Published Gennaio 13, 2024 · Last modified Maggio 13, 2024
Siamo lieti di pubblicare questo breve saggio di Marzia Samini su un personaggio che
“è un faro letterario, che illumina e guida, ancora oggi, schegge di io impazzite che diventano inchiostro su pagina, che diventano creature, che diventano miti: Amleto è tutto questo e di più…il ‘dubbio amletico’; tarlo ansimante e sogghigno notturno, il dubbio tormenta, trafigge, insinua…ma, a questo punto, siamo costretti a chiederci: di cosa dubitava Amleto? – Il Quaderno di Nessuno, anno XX, n ° 107 – 4/2021
Grotowski faceva sempre rilevare la differenza tra azioni fisiche da una parte e attività, movimenti, gesti e sintomi dall’altra, dicendo che questa confusione è uno degli errori elementari che si fanno quando si prova a lavorare secondo il “metodo delle azioni fisiche” di Stanislavskij. – Il Quaderno di Nessuno, anno XX, n ° 106 – 3/2021
di wp_1065439 · Published Gennaio 13, 2024 · Last modified Maggio 27, 2024
Siamo lieti di pubblicare il discorso tenuto da Eugenio Barba in occasione del conferimento del Dottorato h.c. dall’Università del Peloponneso, Grecia, il 3 luglio 2019. – Il Quaderno di Nessuno, anno XX, n ° 105 – 2/2021
di wp_1065439 · Published Gennaio 13, 2024 · Last modified Settembre 1, 2024
Grotowski accenna per la prima volta ad una iniziativa chiamata Progetto Montagna nell’estate del 1975.
Il Progetto Montagna, svoltosi a Wroclaw e dintorni, richiese un lavoro che complessivamente durò dall’autunno 1976 alla fine di luglio del 1977. Di fatto, fu probabilmente il più grande Progetto Parateatrale mai realizzato, sia per il suo campo d’azione pratico che per ampiezza e profondità di concezione – Il Quaderno di Nessuno, anno XX, n ° 104 – 1/2021
di wp_1065439 · Published Gennaio 13, 2024 · Last modified Maggio 27, 2024
Discorso di Eugenio Barba in occasione della laurea Honoris Causa conferitagli dall’Academy for Performing Arts di Hong Kong il 7 luglio 2006. – Il Quaderno di Nessuno, anno XIX, n ° 103 – 5/2020
di wp_1065439 · Published Gennaio 13, 2024 · Last modified Maggio 13, 2024
All’Actors Studio si insegna all’attore a lavorare “da dentro a fuori” per arrivare a creare potenti ritratti psicologici dei personaggi, a mettere l’anima nella sua recitazione. Infatti “metterci l’anima” potrebbe essere il motto che contraddistingue l’approccio di Lella Heins alla pratica applicazione del Metodo Strasberg, anzi il Metodo tout court. – Il Quaderno di Nessuno, anno XIX, n ° 102 – 4/2020
di wp_1065439 · Published Gennaio 13, 2024 · Last modified Maggio 13, 2024
Le tesi maggiormente diffuse intorno all’avvento della regia sono due: una che vede la regia come avvenimento prettamente novecentesco, nato da una volontà di svecchiamento delle istanze teatrali e sorretto da spettacoli dall’alta caratura spirituale e sociale; l’altra che considera la regia un modo naturale di fare teatro, rinvenibile, seppur con prassi differenti, in ogni epoca. – Il Quaderno di Nessuno, anno XIX, n ° 101 – 3/2020
…Eugenio Barba, fondatore dell’ISTA (International School of Theatre Anthropology) e dell’Odin Theatret, compagnia precorritrice del Terzo Teatro, propose una teatralità che piantava le proprie radici in uno spazio altro, esterno, quasi nascosto, in cui venivano annullate le dinamiche tradizionali e gli assiomi classici dell’arte teatrale accademica; creando così una spinta alternativa che condusse la pratica drammaturgica verso lidi inesplorati e che provocarono, letteralmente, una scossa negli ambienti artistici degli anni 60. – Il Quaderno di Nessuno, anno XIX, n ° 100 – 2/2020
Presentiamo questa intervista ad Eugenio BARBA di inizio 2019. Nel leggerla ripercorriamo la storia e anche il presente di questo gruppo che ha segnato indelebilmente la storia del teatro dei nostri giorni: il lavoro sul corpo, modello Living e modello Odin, come nasce uno spettacolo dell’Odin – Il Quaderno di Nessuno, anno XIX, n ° 99 – 1/2020
Il libro di Strasberg ha un andamento discorsivo: appunti di lavoro, memorie di teatro, citazioni di maestri, ecc
Un testo in cui in ogni pagina, come in un feuilleton d’autore, il lettore si chiede: ” …e poi ?” Presentiamo un breve stralcio su uno dei momenti più importanti del training dell’attore: l’improvvisazione – Il Quaderno di Nessuno, anno XVIII, n ° 98 – 5/2019
Nei primi mesi del 2019 l’ Odin teatret di Eugenio Barba è stato Roma con mostre, seminari, performances e lo spettacolo L’ALBERO.
Nel foyer del teatro Vascello, dove si è replicato lo spettacolo L’Albero, era in vendita un volumetto “L’albero”, sulla genesi dello stesso spettacolo. Come nasce l’idea di uno spettacolo ? Come si sviluppa nel regista ? Quale è l’approccio degli attori ? Tutto questo, ed altro, c’era nel prezioso volumetto. – Il Quaderno di Nessuno, anno XVIII, n ° 97 – 4/2019
Il 29 marzo 2019 compare sul sito dell’Odin teatret una lettera di Eugenio Barba che comunica di lasciare la direzione dell’Odin teatret dal 31 dicembre 2020. La lettera, sintetica ma nello stesso tempo intensa e ricca di ricordi e riflessioni., ripercorre il percorso dell’Odin dalla nascita. – Il Quaderno di Nessuno, anno XVIII, n ° 96 – 3/2019
Kazuo e Yoshito Ono rappresentano oggi i più illustri esponenti di una recente ma ormai duratura tradizione, la danza buto, il cui linguaggio ancora in costante evoluzione ne testimonia la sempre fertile vitalità. Le loro parole di danza, altrettanto vitali, tanto ricche di esperienza concreta come d’immaginario poetico, ci permettono di entrare discretamente, con la cognizione e l’emozione, nel mondo complesso e affascinante di un’arte venuta di lontano, ma che abbraccia con pienezza il diffuso desiderio umano di svelare nella creazione artistica il mistero del nostro essere nel mondo. Le parole e le immagini di Kazuo e Yoshito si offrono in queste pagine come possibile luogo ideale di questo svelamento, non solo per gli amanti della danza, ma anche per tutti i lettori sensibili alla poesia della vita. – Il Quaderno di Nessuno, anno XVIII, n ° 95 – 2/2019
Durante il tempo specificatamente dedicato alla festa, il carnevale, gli attori di professione si incontrano con un altro tipo di teatro, superficialmente assai simile al loro, ma diviso, invece, da una barriera insuperabile: il teatro dei dilettanti, fatto non per mestiere, e per guadagno, ma come piacere del carnevale. “Scorrendo la cronaca carnevalesca romana del Seicento…ci si rende conto che la commedia, specie quella con maschere e dialetti, è uno dei momenti più intensi del Carnevale. Viene rappresentata da attori non professionisti nelle accademie, nei collegi…nelle case degli ambasciatori e della nobiltà….Alla commedia non mancano di partecipare i cardinali e lo stesso papa – Il Quaderno di Nessuno, anno XVIII, n ° 94 – 1/2019
Nella premessa del volume di Barba-Savarese “I Cinque continenti del Teatro”, al punto 2, troviamo questo affascinante dialogo tra due personaggi: Bouvard e Pécuchet. Ma chi sono costoro ?
I protagonisti di un romanzo incompiuto di Gustave Flaubert pubblicato postumo nel 1881? Sì, certo! Ma in questo caso chi si cela dietro i due svagati Bouvard e Pécuchet? Sospettiamo, immaginiamo, ipotizziamo che si “nascondano” abilmente i due autori del testo cui facciamo riferimento: Eugenio Barba e Nicola Savarese. Dunque cosa può esserci di meglio che “ascoltarli”, come fossimo in loro compagnia davanti ad un caffè. – Il Quaderno di Nessuno, anno XVII, n ° 93 – 6/2018
Qual è il motivo per cui attori greci e romani, i comici dell’Arte e molti attori non europei non recitarono mai a viso scoperto, e come poteva il loro pubblico – senza mai vederli in viso – tributar loro un vero e proprio culto? … L’attore moderno è orgoglioso della mobilità del suo viso e dell’espressione dei suoi occhi e mai, per niente al mondo, acconsentirebbe a ricoprire la più bella parte della sua persona con un pezzo di cuoio o di cartone….E tuttavia attori eccellenti usavano la maschera. Quale poteva essere, dunque, la sua utilità? – Il Quaderno di Nessuno, anno XVII, n ° 92 – 5/2018
Evgenij B. Vachtangov (1883 – 1922) , è uno dei più importanti esponenti del Primo Studio del Teatro D’arte di Mosca (MChT) di Stanislavskij. Nel 1922 Vachtangov dirige la Principessa Turandot di Carlo Gozzi (1720 – 1806). Ci fa piacere pubblicare le parole con cui lo stesso Vatchtangov si rivolge agli attori indicando come, alla fine dello spettacolo, ci si dovesse congedare dal pubblico. – Il Quaderno di Nessuno, anno XVII, n ° 91 – 4/2018
Nel marzo 1989 Luca Ronconi mette in scena Le Tre Sorelle di Cechov
Ma qual’è il senso più vero del testo di Cechov ? A distanza di tanti anni non intendiamo recensire lo spettacolo, ma invece utilizzare alcune dichiarazioni dello stesso Ronconi e stralci di recensioni, perché ci permettono di penetrare i segreti di uno dei capolavori dell’autore russo e del teatro di tutti i tempi. – Il Quaderno di Nessuno, anno XVII, n ° 90 – 3/2018
I due autori de “L’arte segreta dell’attore” completano la loro ricerca sui presupposti dello spettacolo indagando, in questo libro, le tecniche ausiliarie che, nella loro varietà e materialità, riguardano: le diverse circostanze e i tempi che generano gli spettacoli teatrali; – Il Quaderno di Nessuno, anno XVII, n ° 89 – 2/2018
Il saggio è la traduzione di una parte del lavoro del neurofisiologo P.V. Simonov, “Metod K.S. Stanislavskogo i fisiologija emocij” (1962), che aveva come obiettivo il verificare fino a che punto il lavoro di Stanislavskij potesse essere utilizzato in protocolli terapeutici di alcune patologie psichiche- Il Quaderno di Nessuno, anno XVII, n ° 88 – 1/2018
Siamo lieti di pubblicare il discorso tenuto da Eugenio Barba in occasione del conferimento del Dottorato H.C. dalla Accademia Janacek di Musica e Arti Performative, Brno (Repubblica ceca) 12 maggio 2017. – Il Quaderno di Nessuno, anno XVI, n ° 87 – 4/2017
“Il Tacchino” (1886) …fa parte della stagione che potremmo definire tardo Vaudeville…è una delle opere più complesse di Feydeau sia per quanto riguarda la struttura…sia per quanto riguarda l’utilizzo da parte dell’autore di tutti e sei gli aspetti della comicità teatrale: la comicità dei gesti, dei movimenti, delle forme, di situazione, di linguaggio, delle idee e di carattere. Rappresentata per la prima volta al Palais-Royal nel 1886. – Il Quaderno di Nessuno, anno XVI, n ° 86 – 3/2017
L’Empatia, secondo il Prof. Apostolou, alla luce del pensiero di Husserl e Scheler. – Il Quaderno di Nessuno, anno XVI, n ° 85 – 2/2017
Giulio Camillo detto Delminio (Portogruaro, 1480 – Milano, 15 maggio 1544) è stato un umanista e filosofo italiano noto per aver concepito un sogno: il Teatro della Memoria o Teatro della Sapienza, costruito secondo il modello vitruviano, ed in cui, tramite un sistema di associazioni mnemoniche per immagini, avrebbero dovuto essere archiviate tutte le conoscenze umane, anticipatore delle moderne enciclopedie. – Il Quaderno di Nessuno; anno XVI, n ° 84 – 1/2017
Rilettura critica de “La roccia e i monumenti” di Pier Maria Rosso di San Secondo volta ad evidenziare il tema dello scontro tra individualità libera e convenzioni del sistema sociale. Attraverso un confronto con un altro lavoro di grande successo di Rosso, “La signora Falkestain”, si ipotizza un coinvolgimento biografico dello scrittore nelle vicende dei suoi personaggi. – Il Quaderno di Nessuno, anno XV, n ° 83 – 5/2016
Quella che presentiamo è una nuova interpretazione, un diverso approccio sulla tragedia greca antica – Il Quaderno di Nessuno, anno XV, n ° 82 – 4/2016
Eugenio Barba: discorso in occasione della Laurea Honoris causa conferitagli dall’Università di Plymouth nell’ottobre del 2005. “La professione teatrale… prima ancora di caratterizzarsi per il mestiere di produrre immagini e spettacoli, si è contraddistinta come professione in esilio – o professione dell’esilio…” – Il Quaderno di Nessuno, anno XV, n ° 81 – 3/2016
Mosca 1918. Nel novembre gli artisti del Teatro d’Opera del Bol’soj invitarono a un solenne ricevimento gli artisti del Teatro d’Arte. Stanislavskij propose di creare uno studio per i futuri cantanti-attori. Lezioni pubblicate come Conversazioni al Teatro Bol’soj. – Il Quaderno di Nessuno, anno XV, n° 80 – 2/2016
Nel 1968 esce una raccolta di saggi intitolata “Per un teatro Povero” (Bulzoni Editore 1970). Una sorta di manifesto delle tecniche teatrali ideate da Jerzy Grotowski (1933-1998), che hanno rivoluzionato il teatro. Grotowski, insieme al suo allievo Eugenio Barba, direttore e fondatore dell’Odin Teatret, è considerato uno dei padri del teatro contemporaneo. – Il Quaderno di Nessuno, anno XIV, n ° 78 e 79 – 4/2015
Nel 1871 Federico Nietzsche in “La nascita della tragedia” introduce la distinzione tra apollineo e dionisiaco: la prima, si traduce in immagini di serena compostezza e si manifesta nelle arti figurative.. l’altra attiene alle pulsioni sotterranee dell’inconscio e si esprime nella musica… – Il Quaderno di Nessuno, anno XIV, n ° 75/76/77 – 1/2015
Fausto Nicolini: “Se si vuole conoscere la vera storia…del nome ‘Arlequin’…si deve ripensare all’antica saga germanica…” – Il Quaderno di Nessuno, anno XIII, n ° 74 – 5/2014
Discorso di Eugenio Barba in occasione del titolo di Dottore in Lettere honoris causa conferitogli dall’Università Queen Margaret di Edinburgo il 1° luglio 2014. – Il Quaderno di Nessuno, anno XIII, n ° 73 – 4/2014
“…L’arte segreta dell’attore è il libro più importante sulle tecniche della recitazione uscito dopo Per un teatro povero di Jerzy Grotowski ” (Journal of Dramatic Theory and Criticism, USA) … pubblicato per la prima volta nel 1982 come risultato delle prime sessioni della Scuola Internazionale di Antropologia Teatrale (ISTA), fondata e diretta da Eugenio Barba… – Il Quaderno di Nessuno, anno XIII, n ° 72 – 3/2014
PIRANDELLO Il Dramma e il Cinematografo parlato.1929 Luigi Pirandello pubblica questo breve articolo sul fenomeno Cinema sonoro – Il Quaderno di Nessuno, anno XIII, n ° 71 – 2/2014
1918: è l’anno de “Il Giuoco delle parti”, di “Ma non è una cosa seria” e di questo breve articolo in cui Luigi PIRANDELLO ci pone davanti al quesito: scrivere per il teatro è opera letteraria o il teatro è solo per il teatro ? – Il Quaderno di Nessuno, anno XIII, n ° 70 – 1/2014
…”Il teatro è un mostro ….Solo la rivolta ci può proteggere, una rivolta contro noi stessi, E’ tra le braccia di questo “Mostro” che ci trascina Eugenio BARBA in questo Suo discorso per il conferimento del dottorato honoris causa da parte dell’ISA, Instituto Superior de Artes dell’Avana il 6 febbraio 2002. – Il Quaderno di Nessuno, anno XII, n ° 69 – 5/2013
Normalmente in teatro si lavora alla visione che appare nella percezione dello spettatore. Questa è la particolarità de L’arte come presentazione. All’altra estremità della lunga catena delle performing arts sta l’arte come veicolo, che non cerca di creare il montaggio nella percezione degli spettatori, ma negli artisti che agiscono. Questo è già esistito nel passato, nei Misteri degli antichi…. – Il Quaderno di Nessuno, anno XII, n ° 68 – 4/2013
Con gli occhi di Michail Cechov curiosiamo nella vita quotidiana di Vachtangov, uno dei più importanti esponenti del Primo Studio del Teatro D’arte di Mosca (MChT) -Il Quaderno di Nessuno, anno XII, n ° 67 – 3/2013
Il Quaderno di Nessuno Newsletter di Saggi, Letteratura e Documentazione Teatrale Iscrizioni Archivio: leggi tutti i documenti sul teatro 2675 iscritti / anno XII, n ° 66 –...
Eugenio BARBA: Fama e fame. laurea Honoris Causa Universita Cluj-Napoca, Romania, 2012 – “…Il sogno di godere della celebrità e il bisogno di sfuggire la miseria: la vita del teatro per secoli si è mossa fra queste due sponde…” – Il Quaderno di Nessuno, anno XII, n ° 65 – 1/2013
Il lavoro sulle azioni fisiche applicato alla scrittura drammaturgica è il tema centrale di questo lavoro per frammenti. – Il Quaderno di Nessuno, anno XI, n° 64 – 5/2012
Il maestro Ives Lebreton ci prende per mano e ci porta a spasso nel teatro del ‘900 (e non solo nel teatro) . Come se, ascoltandolo narrare, stringessimo fiduciosi da un lato la Sua mano e con l’altra mano ci ritrovassimo a stringere anche quella di Decroux, Grotowski ecc, e tutti fossero lì intorno a noi, magari anche in pantofole e vestaglia. – Il Quaderno di Nessuno, anno XI, n° 63 – 4/2012
Dal primo incontro avvenuto negli anni sessanta, fino alla scomparsa di Jerzy GROTOWSKI (1933-1999), In questo libro di Peter BROOK, grazie ai testi, alle conferenze, alle testimonianze, seguiamo il percorso del regista polacco, alla ricerca di una forma perfetta, dell’arte come veicolo. – Il Quaderno di Nessuno, anno XI, n° 62 – 3/2012
Nel 2001 Eimuntas NEKROSIUS allestisce la sua regia del Gabbiano di Anton CECHOV per i giovani attori dell’Ecole des Maîtres, una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG – Teatro Metastasio Stabile della Toscana, in collaborazione con la Biennale di Venezia… – Il Quaderno di Nessuno, anno XI, n° 61 – 2/2012
“Alla radice del Primo studio del Teatro d’Arte di Mosca c’è il desiderio di Stanislavskij…di verificare un suo ‘sisterma’ che sia utile alla creatività dell’attore…” – Il Quaderno di Nessuno, anno XI, n° 60 – 1/2012
..Nel 1879, Ibsen sostenne al Circolo Scandinavo di Roma la parità fra i sessi, paragonando donne e giovani al «vero artista», e…nel 1884, sottoscrisse…una petizione liberale per un’equa divisione dei beni nel matrimonio. – Il Quaderno di Nessuno, anno VI, n ° 33 / maggio/giugno 2007
L’appassionata e commovente lettera scritta il 27 dicembre 1915 da Leopol’d Antonovic Sulerziskij, detto Suler (1872-1916) a Stanislavskij, e mai in realtà inviata. – Il Quaderno di Nessuno, anno VI, n ° 32 / marzo/aprile 2007
Eugenio Barba ci trasporta nelle molte case dei sogni: dalla biblioteca di Oslo in cui scoprire che erano esistite Auschwitz, Katyn, Hiroshima; al deserto della Namibia in cui scomparire; all’Odin ed a tutti i suoi componenti: la nostra casa dei sogni; ai professori dissidenti dell’Università di Bologna… – Il Quaderno di Nessuno, anno X, n ° 59 – 2011
L’attrice e regista russa Tatiana Pavlova, al crocevia delle trasformazioni teatrali italiane del primo Novecento…, ha incarnato con la sua opera un ideale ponte tra i vivaci ed inediti percorsi stilistico-narrativi intrapresi dal teatro internazionale (specificamente russo) e la tradizione scenica del Bel Paese. – Il Quaderno di Nessuno, anno X, n ° 58 / IV-2011
Teatro di parola, Teatro fisico: è possibile mescolare le due tradizioni ? Su questo tema le parole di Etienne DECROUX dal suo “Parole sul Mimo”, il primo grande classico del teatro gestuale contemporaneo nonché il primo libro scritto da un mimo sulla sua arte. – Il Quaderno di Nessuno, anno X, n ° 57 – III/2011
“Con nomi e protagonisti diversi, il teatro laboratorio ha traversato il teatro del Novecento…come un’autentica realtà rivoluzionaria….Il nome originario, però, è stato “studio”, e il primo è stato il Primo Studio del Teatro d’Arte di Mosca, fondato da Stanislavskij nel 1912.” – Il Quaderno di Nessuno, anno X, n ° 56 / marzo/aprile 2011
CECHOV: Il Giardino dei Ciliegi- concepì quest’opera come una commedia. Tuttavia Stanislavskij la diresse come una tragedia.
ATTI 1 – PERSONAGGI 11 (6 Uomini , 5 Donne) di cui 6 principali – DURATA 60′
Seminario teatrale Costruzione di una IMPROVVISAZIONE
Roma 16 - 17 novembre 2024, condotto da Sandro Conte - Un’improvvisazione nasce “spontanea” per poi essere “codificata” e “fissata” tramite passaggi successivi. Il seminario condurrà l’attore, passo passo, in 10 ore di pratica, a costruire la propria improvvisazione. ISCRIZIONI
Sandro Conte: FRAMMENTI di VERITA' a TEATRO Ed: Editoria & Spettacolo – € 18,00, pp. 220, in libreria, sui siti online, direttamente nei seminari/incontri con l’autore Prenotalo
3110 iscritti, anno XXIII, n ° 119 - Stanislavskij e Sulerzickij
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Lezioni di Teatro on line sul Teatro del '900: Stanislavskij, Grotowski, Barba - Lezione 19 - Il Gesto PSICOLOGICO
Un’improvvisazione nasce “spontanea” per poi essere “codificata” e “fissata” tramite passaggi successivi. Il seminario condurrà l’attore, passo passo, in 10 ore di pratica, a costruire la propria improvvisazione.
“…Non possiamo fissare i sentimenti. Possiamo fissare e ricordare solo le azioni fisiche” (Stanislavskij)
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Biblioteca Arcipelago, via Benedetto Croce 50, Roma Montagnola, ampio parcheggio gratuito
INTERVENGONO: Maya Vetri, Assessora alla cultura Municipio 8, Roma; Prof.ssa Clelia Falletti, Univ. Roma La Sapienza; Maximilian La Monica per Editoria & Spettacolo; Roberto Cruciani, curatore della collana “Antigone” di Editoria & Spettacolo
Training quotidiano per attori, registi, pedagoghi: zone di confine tra corpo e anima
il nuovo libro di Sandro Conte è disponibile in libreria e sui siti online
Il libro è un’immersione nel processo creativo sotto forma di workshop per attori. Ma non solo: anche per registi, pedagoghi e chiunque sia incaricato di condurre il training in un gruppo. Ma non solo: anche per drammaturghi, scrittori e chiunque abbia a che fare con la creatività. Perché qui il training è mirato ad accendere le scintille che allenano la creatività tutta. In questo testo, i principi di Stanislavskij, Grotowski, Barba prendono una forma concreta, dialogando con i maestri sul piano del “fare”.
Leggi la prefazione della Prof.ssa Clelia Falletti CLICCA QUI
Ed: Editoria & Spettacolo - collana “Antigone” - € 18,00 - pp. 220 - ISBN: 978-88- 32068-59-7 - disponibile in libreria e sui siti online
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