Streghe

Streghe

(Historia Maleficarum)

copione teatrale originale del 2006 di Sandro Conte

Sandro Conte Streghe

 



In una comunità alcune donne vivono in una condizione simile a quella di una “felice prigionia”, sembrano essere in attesa di un processo che non avverrà mai.

“…Sua eccellenza, in cuor suo, ha già emesso la sentenza. Rediga pure il verbale e firmerò, firmerò che ho fatto quel che non so di aver fatto”

L’attesa dell’evento supera l’evento stesso in un continuo rincorrersi tra ansiosa attesa e penosa rassegnazione. Nelle parole dell’unico uomo, ad un tempo aguzzino ed amante, tenero e perverso, umano e bestiale, rintracciamo le credenze dell’epoca cui i fatti si riferiscono.


IN QUESTA PAGINA: Scheda tecnica   //  Sinossi e note di regia  //  Le nostre messinscena  //  Rappresentazioni di altre compagnie


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Streghe

(Historia Maleficarum)

copione teatrale originale del 2006 di Sandro Conte

Scheda tecnica

  • Titolo    Streghe (Historia Maleficarum)

  • Autore    Sandro Conte

  • Genere    Dramma

  • Atti    1

  • Presentazione di uno Studio     18 giugno 2005

  • Durata stimata    75′ (35′ nella versione ridotta)

  • Di questo copione sono disponibili 2 versioni:

    una di circa 75′  con 5 personaggi  ( 4 Donne, 1 Uomo)
    una ridotta di circa 35′ con 2 personaggi (1 uomo , 1 donna)

  • Ambientazione    Qualsiasi epoca

  • Copione depositato alla S.I.A.E. il 31 maggio 2006



Streghe

(Historia Maleficarum)

copione teatrale originale del 2006 di Sandro Conte

SINOSSI E NOTE DI REGIA

Il testo si avvale di documenti originali: processi, deposizioni, confessioni, atti d’accusa, con citazioni da:

  • J. Bodin – De la dèmonomanie des sorciers -1581

  • H Boguet – Discours des sorciers – 1603

  • Giovanni Crisostomo – In Matthaeum

  • Pico della Mirandola – Strix sive de ludificatione daemonum -1523

  • Jan Potocki – Manoscritto trovato a Saragozza – 1805?

  • F. von Spee – Cautio criminalis -1630

  • W. Shakespeare – Macbeth

  • J.Sprengher – H Institor Malleus Maleficarum -1486

Sandro Conte, streghe, copione teatrale
E’ tramite questi testi che il copione percorrere un itinerario che non ricalca una visione stereotipata della “Strega”, ma vede la “Strega” come una donna tra altre donne. La sua colpa risulta essere il solo fatto di esser nata, in quanto le accuse, che di volta in volta vengono mosse, sono solo frutto culturale.

In una comunità alcune donne vivono in una condizione simile a quella di una “felice prigionia”, sembrano essere in attesa di un processo che non avverrà mai, ma che incombe di continuo, come una tragica fatalità cui l’essere umano non può opporsi, frutto di una volontà ulteriore. L’attesa dell’evento supera l’evento stesso in un continuo rincorrersi tra ansiosa attesa e penosa rassegnazione.

Nelle parole dell’unico uomo, ad un tempo aguzzino ed amante, tenero e perverso, umano e bestiale, rintracciamo le credenze dell’epoca cui i fatti si riferiscono.
La momentanea assenza dell’Uomo fa che le donne si raccontino l’un l’altra ed allora scopriamo che, gioiosamente e giocosamente, una si dichiara capace di far venire la tempesta, un’altra di seccare il latte nelle vacche, un’altra ancora di trasformarsi in topo…ma in tutte, inequivocabilmente, traspare la condizione di ingenua e bonaria rassegnazione: “…Sua eccellenza, in cuor suo, ha già emesso la sentenza. Rediga pure il verbale e firmerò, firmerò che ho fatto quel che non so di aver fatto”

Nella nostra messinscena lo spettacolo è stato realizzato nel tentativo di coniugare il teatro di parola con le istanze rinnovatrici di alcune grandi tradizioni del Novecento – quelle rappresentate dalle “azioni fisiche” di Stanislavskij; dal “mimo corporeo” di Decroux; dall’ ”azione crudele” di Artaud; dal training di Grotowski -, non per proporre una rappresentazione fondata sull’aggregazione di queste tradizioni, ognuna in sé completa e coerente, e neppure per tentare una generica quanto impossibile azione di sintesi delle tradizioni stesse, ma per delineare un orizzonte del fare teatro, attivo e presente, che abbia come elemento unificante la ricerca delle modalità di produzione scenica dei linguaggi a matrice fisica.



Streghe

(Historia Maleficarum)

copione teatrale originale del 2006 di Sandro Conte

Le nostre messinscena

Studio Edizione 2005

  • Interpreti: Lorenzo Foscolo, Viviana Isgrò, Laura Lisi, Mariastella Romeo, Fiammetta Vessella

  • Teatro “Officina Bodoni”, Roma, 18 Giugno 2005

  • Regia Sandro Conte


     

Versione ridotta Edizione 2006

  • INTERPRETI: Valeria Forlini, Francesco Maria Fusco

  • Villalba di Guidonia, Roma, Teatro dell’applauso, 27 maggio 2006

  • Regia Sandro Conte



Streghe

(Historia Maleficarum)

copione teatrale originale del 2006 di Sandro Conte

Rappresentazioni di altre compagnie

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OSILO – Salone Liperi –  22 Giugno 2018 – Compagnia Cinema Teatro Osilo

 

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