Edivad e Onafets, copione di Sandro Conte

Edivad e Onafets, copione di Sandro Conte. Storia di un ricordo e di una promessa non mantenuta tra personaggi con l’ambizione dell’eterno

Edivad e Onafets, copione di Sandro ConteEdivad e Onafet, copione di Sandro Conte

copione del 2007


Storia di un ricordo e di una promessa non mantenuta.

In un luogo immaginario, in un tempo astratto, personaggi con l’ambizione dell’eterno si muovono e vivono in un magma vischioso, tra inannodabili filamenti di memoria…

Citazioni da
Rainer Maria Rilke – I Quaderni di Marte Laurids Brigge (1910), romanzo diario autobiografico 


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Edivad e Onafets, copione di Sandro Conte

Scheda tecnica

  • Titolo    Edivad e Onafets
  • Autore    Sandro Conte
  • Genere    Commedia dei rimpianti
  • Personaggi 2
  • Atti    1
  • Nostra prima rappresentazione    20 giugno 2007, Roma, Teatro di Villa Flora
  • Durata stimata    25′
  • Ambientazione    Qualsiasi epoca

Personaggi:

Onafets: alla ricerca dei frammenti di un ricordo

Edivad: una figura, che non dovrebbe essere lì, anzi non dovrebbe neppure esistere


Edivad e Onafets, copione di Sandro Conte

Sinossi

Edivad e Onafets, copione di sandro conteDove finiscono le persone perdute? E dove gli affetti? Dove si nasconde l’ombra, almeno quella diamine!, del bambino che eravamo? Almeno un po’, pochino pochino, dovete concederlo, finisce negli oggetti.

E’ negli oggetti, negli abiti indossati quando era poco più di un bambino e poco meno di  un ragazzo, che Onafets cerca i frammenti di un ricordo.

Ed Edivad: una figura, che non dovrebbe essere lì, anzi non dovrebbe neppure esistere?

Al suo apparire Onafets non mostra spavento, ma la peggiore delle malattie dell’adulto: l’indifferenza, l’ostentata superiorità. Offre anche dei soldi a quest’uomo che non dovrebbe nemmeno esistere. Come è stupido, Onafets, che se ne fa di soldi veri un uomo che vero non può essere?

Quando lo riconosce, emerso dalle nebbie più lontane della memoria, ecco Edivad, il compagno, il confidente, l’amico, immaginario è chiaro, allora come ora. Ed allora come ora, Edivad parla per poesie. Ed anche di poesia.

Nulla è cambiato. L’uomo vero protegge l’amico immaginario, ed un po’ anche il bambino che immaginario non era, ma ora non può che esserlo.

Pian piano riaffiora il ricordo. La memoria di una iniziazione, suggerita, spronata, soffiata dolcemente da Edivad. L’iniziazione alla recitazione, che è nata nell’infanzia, recitando preghiere, quelle che poi non ha più detto.

Eppure, tutto il mestiere, l’abnegazione, la tecnica, la dottrina del sacrificio, l’ha imparata lì, in quella casa, rannicchiato in un letto enorme con Edivad seduto a piedi, che incoraggiava, spronava, e rincuorava, se ce n’era il bisogno

Li in quella casa, ed ancora adesso.

Perché per scrivere un verso, bisogna attendere una intera vita. Una lunga vita. Ed ancora non basta.


Edivad e Onafets, copione di Sandro Conte

Le nostre messinscena

Edizione 2007

Teatro di Villa Flora – Via Portuense 610 – Tel. 333.32.68.944

Mercoledi 20  Giugno 2007 ore 20,45

con
david comanducci e stefano medori

Regia sandro conte e francesco maria fusco


Edizione 2008

Teatro di Villa Flora – Via Portuense 610 – Tel. 333.32.68.944

con
manuela tittarelli e stefano medori

Regia sandro conte e francesco maria fusco

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