SCUOLA di Teatro STUDIO Teatrale a Roma

Scuola di Teatro

STUDIO Teatrale a Roma San Paolo

Theater School Studio in Rome San Paolo

Nella nostra Scuola di teatro Studio teatrale sul Metodo delle Azioni Fisichedesideriamo formare un gruppo che abbia voglia di “fare Teatro” in un percorso teatrale senza la fretta di andare in scena a tutti i costi, consapevoli che 

“NON E’ IL TEATRO CHE E’ NECESSARIO, MA ASSOLUTAMENTE QUALCOS’ALTRO…” (Grotowski).

Scuola di Teatro Studio teatrale diretta da Sandro Conte a Roma San Paolo


Testo di Lavoro 23/24 – IL GIARDINO dei CILIEGI di A. CECHOV

Giardino ciliegi

Rappresentata nel gennaio 1904 con la regia di Stanislavskij, è uno strepitoso affresco dei cambiamenti sociali avvenuti in Russia a metà ‘800: l’abolizione della servitù della gleba (1861) e il conseguente declino di una nobiltà non in grado di gestire i suoi beni senza l’apporto gratuito dei servi. Un affresco in cui i temi sociali ci arrivano senza essere didascalicamente citati, ci entrano nell’anima e la comprensione degli eventi non è intellettualistica, ma attraversa l’anima e il cuore. L’incomprensione del mondo che sta cambiando segna la “morte” della nobiltà, sostituita da un'”arrogante” borghesia desiderosa di nuove conquiste. Non sono più i legami di sangue che incarnano il procedere della società, ma il denaro diventa il vero arbitro di ogni situazione.

SCUOLA di Teatro STUDIO Teatrale a Roma San Paolo

2 incontri al mese full immersion, 5h + 5h, di sabato o domenica
dalle 10,00 alle 15,00

Gli incontri concentrati danno risultati di gran lunga migliori rispetto agli incontri settimanali.

“La vecchissima idea che all’attore servono solamente talento e ispirazione è abbastanza diffusa…al contrario…quanto maggiore è il talento, tanto piú questo richiede tecnica ed esercizio.” (Stanislavskij


Scuola di Teatro Studio Teatrale: BREVE PRESENTAZIONE

SCUOLA di Teatro STUDIO Teatrale a Roma San Paolo

E’ spesso invalsa la convinzione che per essere avvocati, ingegneri, medici ecc è necessario fare una scuola, apprendere delle tecniche, pensiamo ad esempio alle innumerevoli tecniche chirurgiche. Mentre invece per fare l’attore sia importante la Sensibilità, le capacità, espressive naturali, l’ispirazione ecc Studio scuola di teatro a roma

Già…l’ispirazione, sul dizionario alla voce “Ispirazione” si legge : “Illuminazione divina che apre la mente dell’uomo alla verità e lo guida a ben operare”. Dunque per fare l’attore è necessaria una “Illuminazione divina”! 

Vivamente contrario a questa convinzione è il maestro dei maestri, Konstantin Stanislavskij. Nelle pagine conclusive della sua autobiografia artistica, La mia vita nell’arte, nel capitolo Bilanci e prospettive, non riesce a trattenere la sua risentita sorpresa davanti al persistere di vecchissimi pregiudizî a proposito della utilità o meno della tecnica per l’attore. 

La vecchissima idea che all’attore servono solamente talento e ispirazione è abbastanza diffusa anche oggi. […] Al contrario, piú un artista è grande, piú s’interessa alla tecnica della sua arte. – Quanto maggiore è il talento, tanto piú questo richiede tecnica ed esercizio. 

Ma alle parole di Stanislavskij ci piace aggiungere anche quelle di Etienne Decroux 

La tecnica immunizza chi la possiede da due àrbitri: quello della moda e quello del maestro. La tecnica elimina i mediocri, fa buon uso del talento medio ed esalta il genio. 

Chi fa teatro in genere ha qualcosa dentro da tirar fuori, vuole esprimere forti sentimenti, ricordi, emozioni ma in più desidera condividere tutto questo mondo interiore con il pubblico. Nobile intento, Ma perché le proprie emozioni arrivino al pubblico e si riesca a trasmetterle avvincendo chi guarda, non basta volerlo fare, bisogna aver acquisito una modalità di esprimere tutto questo: una tecnica. Non è sufficiente che tu dica o pensi: Ma io sono molto sensibile, sono un artista, ho capacità espressive naturali, mi sento portato, voglio tirar fuori quello che ho dentro…”, quello che hai dentro devi imparare a come trasmetterlo Quanto più sarà solida la tua tecnica tanto più coinvolgerai lo spettatore. 

Per concludere: immagina che tu sia in scena con uno spettacolo comico, ma nel pomeriggio, poco prima dello spettacolo, eventi imprevisti ti rattristano fortemente, ma tu la sera devi far ridere: se hai una tecnica su cui appoggiarti forse ci riesci, se non hai una tecnica probabilmente sarai travolto dagli accadimenti della vita e non riuscirai come vorresti. 

La nostra Scuola di Teatro STUDIO TEATRALE segue il Metodo delle Azioni Fisiche e può indirizzarti sulla strada giusta per apprendere delle tecniche

Quindi se vuoi far teatro, a qualsiasi livello, non puntare esclusivamente sulla tua naturale predisposizione, ma segui i consigli dei grandi Maestri.


Scuola di Teatro Studio Teatrale: A CHI SI RIVOLGE

SCUOLA di Teatro STUDIO Teatrale a Roma San Paolo

La nostra SCUOLA DI TEATRO STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni a Roma, è una Master Class sul Metodo delle Azioni Fisiche che si realizza in più weekend full immersion per avvicinarsi ai grandi Maestri del ‘900: Stanislavskij, Grotowski, Barba e applicarlo nella pratica. 

La Scuola di Teatro è sinceramente rivolta a tutti quelli che pensano che il teatro non sia una esperienza passeggera, la moda di un momento, sia che abbiano esperienza, sia che non la abbiano; in sintesi a chi sente che la pratica teatrale è uno dei momenti centrali del suo percorso espressivo. 

A chi ha il piacere di affrontare un percorso più impegnativo di un semplice laboratorio ed ha la pazienza e la gioia di scoprire, incontro dopo incontro, come il suo corpo “ricordi”, come la sua voce si moduli al variare della sua postura, come sia creativo mettere in scena non le parole del testo, ma le intenzioni dietro le parole. 

A volte ci vengono poste queste domande: 

“Non ho mai fatto teatro, non sarà troppo per me, per iniziare ?” 

“Ho già fatto teatro, ho fatto questo e quello, messo in scena tutto e di più di tutto, sarà una situazione adatta a me?” (sottindendendo: “sono già ad un altro livello”) 

Nella nostra Scuola di Teatro Studio Teatrale Pensare per Azioni, seguiamo il Metodo delle Azioni Fisiche e non c’è primo anno, secondo anno, corso di perfezionamento ed altre dizioni che indicano il progredire degli insegnamenti. 

Non crediamo in questa diffusa impostazione. 

Mettiamo invece in campo il concetto della “Formazione Continua”

Potresti partecipare per più anni di seguito ed ogni anno troveresti argomenti nuovi, nuovi motivi di interesse, nuovi stimoli creativi. 

Partecipare o meno è solo funzione della Tua testa e non delle esperienze pregresse che hai. 

A volte persone senza alcuna esperienza si inseriscono subito ed accettano senza condizionamenti il Metodo delle Azioni Fisiche; altre volte persone con esperienza hanno difficoltà a “dimenticare” quanto sanno, o pensano di sapere. 

In realtà, per avere buoni risultati, siamo assolutamente convinti che l’importante è formare un gruppo con motivazioni simili; che poi i partecipanti abbiano esperienza o meno è, nella maggioranza dei casi, irrilevante. 

Se sei arrivato a leggere fin qui: Immagina una catena, una lunga catena. “Ad una estremità abbiamo lo spettacolo, L’arte come presentazione, in cui si lavora alla visione che appare nella percezione dello spettatore. Se tutti gli elementi dello spettacolo sono elaborati e perfettamente montati (il montaggio), apparirà nella percezione dello spettatore un effetto, una visione, una certa storia; in qualche misura lo spettacolo appare non sulla scena, ma nella percezione dello spettatore….all’estremità opposta si trova qualcosa di molto antico, ma sconosciuto nella nostra cultura di oggi: L’arte come veicolo che non cerca di creare il montaggio nella percezione degli spettatori, ma negli artisti che agiscono. Questo è già esistito nel passato, nei Misteri degli antichi. … L’arte come veicolo si orienta verso un lavoro completamente diverso: concentrato sul rigore, sui dettagli, sulla precisione —…Ma attenzione…è l’altra estremità della stessa catena”. (da “Al lavoro con Grotowski sulle azioni fisiche” di T. Richards, Ubulibri 1993 – VEDI LA VIDEO PRESENTAZIONE

Questa SCUOLA di TEATRO a Roma STUDIO TEATRALE è orientata in direzione dell’Arte come Veicolo 

Se vuoi sapere qualcosa in più su L’Arte come veicolo, leggi l’articolo sulla nostra rivista on line “Il Quaderno di Nessuno” CLICCA QUI 

Se hai domande o qualcosa non ti è chiaro, CHIAMA o SCRIVI vai ai CONTATTI


Scuola di Teatro Studio Teatrale: DIREZIONE e ISCRIZIONI

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Alla nostra SCUOLA di Teatro STUDIO Teatrale Pensare per Azioni NON CI SI ISCRIVE

ma si è eventualmente ACCETTATI solo dopo un COLLOQUIO PERSONALE. 

Di conseguenza non facciamo preiscrizioni. 

Vieni a trovarci, parliamo e stiamo un po’ insieme. Solo dopo decideremo insieme cosa fare. 

Se decideremo di proseguire il percorso insieme ci sarà eventualmente da versare all’Associazione una quota di partecipazione alle spese che varia di anno in anno.

Siamo concreti: leggi bene tutta questa pagina sulla nostra SCUOLA di Teatro STUDIO Teatrale: le motivazioni, la presentazione, il programma ecc. Se ti convince e ti interessa chiamaci o scrivi e prenderemo un appuntamento vai ai CONTATTI


DIREZIONE

La SCUOLA di Teatro STUDIO Teatrale è diretta da Sandro Conte


Scuola di Teatro Studio Teatrale: PROGRAMMA

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SCUOLA di Teatro STUDIO Teatrale a Roma

Pensare per Azioni  
 

Programma

In luogo di un classico PROGRAMMA presentiamo questa intervista immaginaria a Sandro Conte, conduttore della Scuola di Teatro Studio Teatrale.

DOMANDA – In riferimento alla Scuola di Teatro STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni quando avete iniziato questa iniziativa ?

SANDRO – E’ una nuova iniziativa a cui pensavamo da tempo.

D – Qual è l’obiettivo che ti poni, se mi iscrivo cosa troverò ?

SANDRO – L’obiettivo è formare un gruppo che non abbia fretta di andare comunque ed ad ogni costo in scena, un gruppo che privilegi prima di tutto l’apprendimento di una tecnica, il Metodo delle Azioni Fisiche, e poi, solo successivamente, abbia come obiettivo la messinscena. Chi scriverebbe un romanzo senza prima aver appreso i rudimenti della grammatica e della sintassi ?

D – Quindi, almeno in un primo moneto, di spettacolo non si parla ?

SANDRO – Parleremo di spettacolo, nel senso tradizionale, come presentazione di un lavoro al pubblico, solo quando si sarà formato un gruppo omogeneo e che abbia acquistato una tecnica sufficiente. Già nel mese di febbraio, dopo una conoscenza e il lavoro di 4 mesi,  questo sarà più chiaro e decideremo insieme se impegnarci anche per una messinscena.

Come dice Decroux: 

“la tecnica elimina i mediocri, fa buon uso del talento medio ed esalta il genio”.

Se ci saranno queste due condizioni irrinunciabili: 
1.   Gruppo omogeneo 
2.   Tecnica sufficiente

solo allora potremmo pensare di preparare qualcosa per un visione esterna: per uno spettacolo. Prova a leggere quest’articolo pubblicato sul Quaderno di Nessuno, la nostra rivista on Line: “Arte come veicolo, arte come presentazione”.

D – Me lo puoi sintetizzare ?

SANDRO – Immagina una catena, una lunga catena. “Ad una estremità abbiamo lo spettacolo, L’arte come presentazione, in cui si lavora alla visione che appare nella percezione dello spettatore. Se tutti gli elementi dello spettacolo sono elaborati e perfettamente montati (il montaggio), apparirà nella percezione dello spettatore un effetto, una visione, una certa storia; in qualche misura lo spettacolo appare non sulla scena, ma nella percezione dello spettatore….all’estremità opposta si trova qualcosa di molto antico, ma sconosciuto nella nostra cultura di oggi:L’arte come veicolo che non cerca di creare il  montaggio nella percezione degli spettatori, ma negli artisti che agiscono. Questo è già esistito nel  passato, nei Misteri degli antichi. … L’arte come veicolo si orienta verso un lavoro completamente diverso: concentrato sul rigore, sui dettagli, sulla precisione —…Ma attenzione…è l’altra estremità della stessa catena”. (da “Al lavoro con Grotowski sulle azioni fisiche” di T. Richards, Ubulibri 1993)

Questa Scuola di Teatro Studio Teatrale è orientata in direzione dell’Arte come Veicolo.

Tutto nasce dal fatto che trovo sempre meno soddisfacente realizzare spettacoli, nel senso tradizionale che si da a questo evento. Il pubblico entra in sala, vede lo spettacolo, poi torna a casa. Noi che lo abbiamo realizzato siamo felici se il pubblico è stato soddisfatto, lo siamo meno se è insoddisfatto. Ma di tutto questo vorrei dire: “chi se ne frega”.  Sarò felice se un altro, il pubblico, è contento del mio lavoro ? Lo sarò di meno se un altro, il pubblico, non lo apprezza ?

No, basta.

Ognuno di noi sa bene, se non vuole ingannare se stesso, se quello che ha realizzato vale, se vale solo per noi, se vale solo per i nostri cari o invece vale in generale.

D – Ma con questo l’idea stessa di spettacolo scompare. Da sempre il teatro esiste in quanto esiste un pubblico che lo guarda, lo spettacolo sembra essere la giusta conclusione di un evoluzione del lavoro svolto che va sottoposta al giudizio esterno per non essere solo autoreferenziale.

SANDRO – Per rispondere a questo vorrei ricollegarmi alla nascita del teatro nel mondo occidentale. Alcuni studiosi fanno risalire questa nascita all’interno dell’esperienza degli antichi Misteri. Tra i Misteri i più noti erano i Misteri Eleusini, culti di origine pre-ellenica che originariamente si svolgevano appunto ad Eleusi, ma ne esistevano molti altri, anche in Italia. Ora, senza entrare nello specifico, c’è da ricordare che all’interno di questi eventi se ne teneva uno particolare che ci interessa di più, in cui dei sacerdoti mimo interpretavano la vita e la morte del postulante. Dopo tre giorni, nota questa “coincidenza” con quella che nella tradizione cristiana è la resurrezione di Cristo, il postulante ne usciva come un “uomo nuovo” che conosceva il segreto dei Misteri; secondo la tradizione orientale: a cui si era aperto il terzo occhio. In Processo e morte di Socrate, Platone ci rivela che Socrate viene condannato a morte perché osa rivelare in pubblico il segreto dei Misteri.  Capisci bene che per il postulante e per quei singolari “attori“ il pubblico non aveva senso, eppure producevano uno “spettacolo”, solo “diverso”,  in cui non ci si aspetta l’approvazione o meno, non lo si vuole “mostrare”, lo si vuole “vivere”.

D – Ma se volessi un PROGRAMMA, come in genere si chiede. Cosa facciamo il primo mese, cosa il secondo, quali temi saranno affrontati prima e quali dopo ?

SANDRO  – Il PROGRAMMA è, nella sua esposizione, identico a quello di tutti i gruppi che si rifanno alle Azioni Fisiche con riferimento alle esperienze del polacco Jerzy Grotowski e del nostro Eugenio Barba e allora potrei elencarti: Esercizi di rilassamento – Studio delle capacità espressive delle singole parti del corpo – Tensione e Distensione Muscolare – Movimento e “Azioni fisiche”- L’Immaginazione – Rottura degli automatismi espressivi del corpo e della voce – Lavoro sull’animale (elementi) – Elementi di Teatro-Danza orientale –  Ricerca e studio dei risuonatori vocali – Creazione di nuovi linguaggi e di azioni vocali – Montaggio delle azioni per la creazione di un training quotidiano – Organicità delle azioni e del ritmo – Giochi e tecniche per l’improvvisazione fisica e vocale- La Via al Personaggio – Orientare il lavoro dell’attore a far succedere invece che a far vedere – Verità Scenica e Finzione – “Ci credo, non ci Credo” – Attenzione e Concentrazione – Memoria Emotiva – Costruire una “linea ininterrotta” di azioni ed emozioni – Le Partiture Fisiche – Testo e Sottotesto – Studio di scene e monologhi – Recitazione e Attuazione.

D – Un ampio programma.

SANDRO – Ma a che ti serve tutta questa elencazione ? In concreto: cosa hai capito di più ?

D – E allora cosa mi consigli per capire veramente ?

SANDRO – Ti consiglio di venire a trovarci, stai con noi, non devi pagare nulla…se poi ti piacerà deciderai con calma se iscriverti. Ma attento, anche io voglio conoscerti e poi decidere se farti iscrivere.

D – Un esame ?

SANDRO – No, assolutamente no, solo incontrarti, guardandoci negli occhi le reciproche informazioni prenderanno corpo.

D – Cercavo un posto in cui divertirmi a far teatro, da quello che dici mi sembra tutto così complicato.

SANDRO – Invece è tutto molto semplice e ti invito a venire per sperimentare, verificare che esiste uno stato pre-razionale in cui le parole che ti ho appena detto sono solo un pallido riverbero di quello che la semplicità dell’involontaria “verbalizzazione del corpo” esprime.

D – Magari un salto lo faccio.

SANDRO – Voglio lasciarti con uno stralcio da Grotowski, che già trovi in altre parti del nostro sito: 

“Non è il teatro che è necessario, ma assolutamente qualcos’altro. Superare le frontiere tra me e te: arrivare ad incontrarti per non perderti più tra la folla, né tra le parole, né tra le dichiarazioni, né tra idee graziosamente precisate, rinunciare alla paura ed alla vergogna alle quali mi costringono i tuoi occhi appena gli sono accessibile “tutto intiero”. Non nascondermi più, essere quello che sono. Almeno qualche minuto, dieci minuti, venti minuti, un’ora. Trovare un luogo dove tale essere in comune sia possibile…”  

Ciao, Ti aspetto.


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Scuola di Teatro Studio Teatrale: DOVE, COME ARRIVARE, QUANDO, ORARI

SCUOLA di Teatro STUDIO Teatrale a Roma San Paolo

DOVE 

La nostra SCUOLA di Teatro STUDIO Teatrale si tiene presso il Teatro del Centro Polivalente Parco Schuster, via Ostiense 182/I Roma (San Paolo) 

PER ARRIVARE guarda la mappa CLICCA QUI 

ATTENZIONE: VIA OSTIENSE 182/I si trova all’interno di un parco, il NAVIGATORE non lo può trovare 

QUANDO 

2 incontri al mese full immersion, 5h + 5h, di sabato o domenica dalle 10,00 alle 15,00 

Gli incontri concentrati danno risultati di gran lunga migliori rispetto agli incontri settimanali.

 

DOMANDA (eventuale): Perché incontrarsi di sabato e/o domenica con orari concentrati e non tutte le settimane ? 

RISPOSTA: Perchè l’esperienza ci dice che gli incontri concentrati e prolungati (ci incontriamo ogni volta per 5 ore) sono molto più produttivi degli incontri settimanali, magari fatti di sera quando ognuno è stanco per la sua giornata. Il Metodo delle Azioni Fisiche prevede un partecipante vivo, attivo, non stanco e che ci sia “con tutto se stesso”. 

ORARI 

Ci incontriamo sempre di sabato e domenica con orario dalle 10,00 alle 15,00 

CALENDARIO INCONTRI 

Da definire. Le date saranno concordate con i partecipanti

 

Se desideri qualcosa di diverso c’è il nostro Laboratorio Amatoriale a Roma Testaccio, tutti i lunedì sera ore 19,00 



Sandro Conte: VIDEO

Tutti i VIDEO 

video LEZIONI DI TEATRO on line su Stanislavskij, Grotowski, Barba

video SPETTACOLI, SEMINARI, INTERVISTA

 video ISTA 2005 (International school of theatre anthropology) 

video PER LAVORARE CON SANDRO CONTE: seminari, corsi, incontri

 

Seminario Teatrale Il Gesto PSICOLOGICO

Roma 18 - 19 maggio 2024, 10 ore di lavoro – ISCRIZIONI


Seminario Teatrale Il Gesto PSICOLOGICO

da Stanislavskij a Grotowski e all’ Odin Teatret di Eugenio Barba - seminario diretto da Sandro Conte

 

“Bisogna ammettere nell’attore l’esistenza di una sorta di muscolatura affettiva corrispondente alla localizzazione fisica dei sentimenti” (A. Artaud; Il teatro e il suo doppio, pag 242).

 

Dal momento che il gesto psicologico è composto dalla volontà, permeata di qualità, può facilmente comprendere ed esprimere la completa psicologia del personaggio.

 

Ti aspettiamo

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