Laboratorio teatrale biennale
STUDIO TEATRALE a Roma, Pensare per Azioni
diretto da Sandro Conte
Un WEEKEEND al mese, full immersion
Se "La Parola è un gesto trasformato in suono" (M. Cechov)
...allora il problema della recitazione è risalire dalla parola detta alla sua origine, cioè al gesto che la ha generata o, forse meglio, partire dal gesto, dall'Azione, per meglio intendere il vero significato della parola detta.
Senti che per te il teatro non è una esperienza passeggera, la moda di un momento, ma invece la pratica teatrale è uno dei momenti centrali del tuo percorso espressivo? Se è così ti proponiamo lo STUDIO TEATRALE, Pensare per Azioni: ciclo di Seminari e miniSeminari. Un Percorso di studi sul Metodo delle Azioni fisiche, per avvicinarsi ai grandi Maestri del '900: Stanislavskij, Grotowski, Barba e applicarlo nella pratica.
- I anno: un weekend al mese 10 ore per ogni weekend (5 + 5). A cui si potranno aggiungere una serie di mini seminari con date da concordare con i partecipanti. Nel totale, a fine anno, avremo realizzato circa 70 ore di lavoro per un percorso di studi che porti ogni partecipante ad una pratica concreta del Metodo delle Azioni Fisiche. Breve performance finale
- II anno: partecipazione alla nostra compagnia e messinscena di uno spettacolo
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Sede: Teatro del Centro Polivalente Parco Schuster, via Ostiense 182/I Roma
guarda la mappa https://www.teatrodinessuno.it/mappe/parco-schuster
progetto COMPAGNIA TEATRALE
Tra le finalità dello STUDIO TEATRALE c’è quella di formare un gruppo che lavori insieme negli anni, producendo più spettacoli. Un nucleo iniziale già esiste e sta lavorando per portare in scena La Casa di Bernarda Alba di F.G. Lorca.
STUDIO TEATRALE, BREVE DESCRIZIONE: E’ spesso invalsa la convinzione che per essere avvocati, ingegneri, medici ecc è necessario fare una scuola, apprendere delle tecniche, pensiamo ad esempio alle innumerevoli tecniche chirurgiche. Mentre invece per fare l’attore sia importante la Sensibilità, le capacità, espressive naturali, l’ispirazione ecc
Già...l'ispirazione, sul dizionario alla voce "Ispirazione" si legge : "Illuminazione divina che apre la mente dell'uomo alla verità e lo guida a ben operare". Dunque per fare l'attore è necessaria una "Illuminazione divina"!
Vivamente contrario a questa convinzione è il maestro dei maestri, Konstantin Stanislavskij. Nelle pagine conclusive della sua autobiografia artistica, La mia vita nell’arte, nel capitolo Bilanci e prospettive, non riesce a trattenere la sua risentita sorpresa davanti al persistere di vecchissimi pregiudizî a proposito della utilità o meno della tecnica per l’attore.
La vecchissima idea che all’attore servono solamente talento e ispirazione è abbastanza diffusa anche oggi. […] Al contrario, piú un artista è grande, piú s’interessa alla tecnica della sua arte. – Quanto maggiore è il talento, tanto piú questo richiede tecnica ed esercizio.
Ma alle parole di Stanislavskij ci piace aggiungere anche quelle di Etienne Decroux
La tecnica immunizza chi la possiede da due àrbitri: quello della moda e quello del maestro. La tecnica elimina i mediocri, fa buon uso del talento medio ed esalta il genio.
Chi fa teatro in genere ha qualcosa dentro da tirar fuori, vuole esprimere forti sentimenti, ricordi, emozioni ma in più desidera condividere tutto questo mondo interiore con il pubblico. Nobile intento, Ma perché le proprie emozioni arrivino al pubblico e si riesca a trasmetterle avvincendo chi guarda, non basta volerlo fare, bisogna aver acquisito una modalità di esprimere tutto questo: una tecnica. Non è sufficiente che tu dica o pensi: Ma io sono molto sensibile, sono un artista, ho capacità espressive naturali, mi sento portato, voglio tirar fuori quello che ho dentro...", quello che hai dentro devi imparare a come trasmetterlo Quanto più sarà solida la tua tecnica tanto più coinvolgerai lo spettatore.
Per concludere: immagina che tu sia in scena con uno spettacolo comico, ma nel pomeriggio, poco prima dello spettacolo, eventi imprevisti ti rattristano fortemente, ma tu la sera devi far ridere: se hai una tecnica su cui appoggiarti forse ci riesci, se non hai una tecnica probabilmente sarai travolto dagli accadimenti della vita e non riuscirai come vorresti.
La nostra Scuola di Teatro STUDIO TEATRALE segue il Metodo delle Azioni Fisiche e può indirizzarti sulla strada giusta per apprendere delle tecniche.
Quindi se vuoi far teatro, a qualsiasi livello, non puntaree esclusivaente sulla tua naturale predisposizione, ma segui i consigli dei grandi Maestri.
PER TUTTE LE INFO sullo Studio teatrale pensare per azioni a roma
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Laboratorio biennale STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni a Roma sul Metodo delle Azioni Fisiche: A CHI SI RIVOLGE
Lo STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni a Roma sul Metodo delle Azioni Fisiche, è una Master Class che si realizza in più seminari.
Sinceramente rivolta a tutti quelli che pensano che il teatro non sia una esperienza passeggera, la moda di un momento, sia che abbiano esperienza, sia che non la abbiano; in sintesi a chi sente che la pratica teatrale è uno dei momenti centrali del suo percorso espressivo.
A chi ha il piacere di affrontare un percorso più impegnativo di un semplice laboratorio ed ha la pazienza e la gioia di scoprire, incontro dopo incontro, come il suo corpo "ricordi", come la sua voce si moduli al variare della sua postura, come sia creativo mettere in scena non le parole del testo, ma le intenzioni dietro le parole.
A volte ci vengono poste queste domande:
"Non ho mai fatto teatro, non sarà troppo per me, per iniziare ?"
"Ho già fatto teatro, ho fatto questo e quello, messo in scena tutto e di più di tutto, sarà una situazione adatta a me?" (sottindendendo: "sono già ad un altro livello")
Nel nostro Studio Teatrale Pensare per Azioni, seguiamo il Metodo delle Azioni Fisiche e non c'è primo anno, secondo anno, corso di perfezionamento ed altre dizioni che indicano il progredire degli insegnamenti.
Non crediamo in questa diffusa impostazione.
Mettiamo invece in campo il concetto della "Formazione Continua".
Potresti partecipare per più anni di seguito ed ogni anno troveresti argomenti nuovi, nuovi motivi di interesse, nuovi stimoli creativi.
Partecipare o meno è solo funzione della Tua testa e non delle esperienze pregresse che hai.
A volte persone senza alcuna esperienza si inseriscono subito ed accettano senza condizionamenti il Metodo delle Azioni Fisiche; altre volte persone con esperienza hanno difficoltà a "dimenticare" quanto sanno, o pensano di sapere.
In realtà, per avere buoni risultati, siamo assolutamente convinti che l'importante è formare un gruppo con motivazioni simili; che poi i partecipanti abbiano esperienza o meno è, nella maggioranza dei casi, irrilevante.
Se sei arrivato a leggere fin qui: Immagina una catena, una lunga catena. "Ad una estremità abbiamo lo spettacolo, L'arte come presentazione, in cui si lavora alla visione che appare nella percezione dello spettatore. Se tutti gli elementi dello spettacolo sono elaborati e perfettamente montati (il montaggio), apparirà nella percezione dello spettatore un effetto, una visione, una certa storia; in qualche misura lo spettacolo appare non sulla scena, ma nella percezione dello spettatore....all'estremità opposta si trova qualcosa di molto antico, ma sconosciuto nella nostra cultura di oggi: L’arte come veicolo che non cerca di creare il montaggio nella percezione degli spettatori, ma negli artisti che agiscono. Questo è già esistito nel passato, nei Misteri degli antichi. … L’arte come veicolo si orienta verso un lavoro completamente diverso: concentrato sul rigore, sui dettagli, sulla precisione —…Ma attenzione...è l’altra estremità della stessa catena". (da "Al lavoro con Grotowski sulle azioni fisiche" di T. Richards, Ubulibri 1993)
Questa scuola di teatro recitazione a Roma STUDIO TEATRALE è orientata in direzione dell'Arte come Veicolo
Se vuoi sapere qualcosa in più su L'Arte come veicolo, leggi l'articolo sulla nostra rivista on line "Il Quaderno di Nessuno" : http://www.nuovoteatrodinessuno.it/doc/grotowski/arte-veicolo-presentazione
Se hai domande o qualcosa non ti è chiaro, CHIAMA o SCRIVI CONTATTI
Laboratorio biennale STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni a Roma sul Metodo delle Azioni Fisiche: PROGRAMMA
Laboratorio biennale
STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni a Roma sul Metodo delle Azioni Fisiche
Programma
In luogo di un classico PROGRAMMA presentiamo questa intervista immaginaria al conduttore dello Studio Sandro Conte
DOMANDA – In riferimento al Laboratorio STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni quando avete iniziato questa iniziativa ?
SANDRO - E’ una nuova iniziativa a cui pensavamo da tempo.
D - Qual è l’obiettivo che ti poni, se mi iscrivo cosa troverò ?
SANDRO - L’obiettivo è formare un gruppo che non abbia fretta di andare comunque ed ad ogni costo in scena, un gruppo che privilegi prima di tutto l’apprendimento di una tecnica, il Metodo delle Azioni Fisiche, e poi, solo successivamente, abbia come obiettivo la messinscena. Chi scriverebbe un romanzo senza prima aver appreso i rudimenti della grammatica e della sintassi ?
D - Quindi, almeno in un primo moneto, di spettacolo non si parla ?
SANDRO - Parleremo di spettacolo, nel senso tradizionale, come presentazione di un lavoro al pubblico, solo quando si sarà formato un gruppo omogeneo e che abbia acquistato una tecnica sufficiente. Già nel mese di febbraio, dopo una conoscenza e il lavoro di 4 mesi, questo sarà più chiaro e decideremo insieme se impegnarci anche per una messinscena.
Come dice Decroux: “la tecnica elimina i mediocri, fa buon uso del talento medio ed esalta il genio”.
Se ci saranno queste due condizioni irrinunciabili:
1. Gruppo omogeneo
2. Tecnica sufficiente
solo allora potremmo pensare di preparare qualcosa per un visione esterna: per uno spettacolo. Prova a leggere quest’articolo pubblicato sul Quaderno di Nessuno, la nostra rivista on Line: "Arte come veicolo, arte come presentazione”.
D - Me lo puoi sintetizzare ?
SANDRO - Immagina una catena, una lunga catena. "Ad una estremità abbiamo lo spettacolo, L'arte come presentazione, in cui si lavora alla visione che appare nella percezione dello spettatore. Se tutti gli elementi dello spettacolo sono elaborati e perfettamente montati (il montaggio), apparirà nella percezione dello spettatore un effetto, una visione, una certa storia; in qualche misura lo spettacolo appare non sulla scena, ma nella percezione dello spettatore....all'estremità opposta si trova qualcosa di molto antico, ma sconosciuto nella nostra cultura di oggi:L’arte come veicolo che non cerca di creare il montaggio nella percezione degli spettatori, ma negli artisti che agiscono. Questo è già esistito nel passato, nei Misteri degli antichi. … L’arte come veicolo si orienta verso un lavoro completamente diverso: concentrato sul rigore, sui dettagli, sulla precisione —…Ma attenzione...è l’altra estremità della stessa catena". (da "Al lavoro con Grotowski sulle azioni fisiche" di T. Richards, Ubulibri 1993)
Questo Studio Teatrale è orientato in direzione dell'Arte come Veicolo.
Tutto nasce dal fatto che trovo sempre meno soddisfacente realizzare spettacoli, nel senso tradizionale che si da a questo evento. Il pubblico entra in sala, vede lo spettacolo, poi torna a casa. Noi che lo abbiamo realizzato siamo felici se il pubblico è stato soddisfatto, lo siamo meno se è insoddisfatto. Ma di tutto questo vorrei dire: “chi se ne frega”. Sarò felice se un altro, il pubblico, è contento del mio lavoro ? Lo sarò di meno se un altro, il pubblico, non lo apprezza ?
No, basta.
Ognuno di noi sa bene, se non vuole ingannare se stesso, se quello che ha realizzato vale, se vale solo per noi, se vale solo per i nostri cari o invece vale in generale.
D - Ma con questo l’idea stessa di spettacolo scompare. Da sempre il teatro esiste in quanto esiste un pubblico che lo guarda, lo spettacolo sembra essere la giusta conclusione di un evoluzione del lavoro svolto che va sottoposta al giudizio esterno per non essere solo autoreferenziale.
SANDRO - Per rispondere a questo vorrei ricollegarmi alla nascita del teatro nel mondo occidentale. Alcuni studiosi fanno risalire questa nascita all’interno dell’esperienza degli antichi Misteri. Tra i Misteri i più noti erano i Misteri Eleusini, culti di origine pre-ellenica che originariamente si svolgevano appunto ad Eleusi, ma ne esistevano molti altri, anche in Italia. Ora, senza entrare nello specifico, c’è da ricordare che all’interno di questi eventi se ne teneva uno particolare che ci interessa di più, in cui dei sacerdoti mimo interpretavano la vita e la morte del postulante. Dopo tre giorni, nota questa “coincidenza” con quella che nella tradizione cristiana è la resurrezione di Cristo, il postulante ne usciva come un “uomo nuovo” che conosceva il segreto dei Misteri; secondo la tradizione orientale: a cui si era aperto il terzo occhio. In Processo e morte di Socrate, Platone ci rivela che Socrate viene condannato a morte perché osa rivelare in pubblico il segreto dei Misteri. Capisci bene che per il postulante e per quei singolari “attori“ il pubblico non aveva senso, eppure producevano uno “spettacolo”, solo “diverso”, in cui non ci si aspetta l’approvazione o meno, non lo si vuole “mostrare”, lo si vuole “vivere”.
D - Ma se volessi un PROGRAMMA, come in genere si chiede. Cosa facciamo il primo mese, cosa il secondo, quali temi saranno affrontati prima e quali dopo ?
SANDRO - Il PROGRAMMA è, nella sua esposizione, identico a quello di tutti i gruppi che si rifanno alle Azioni Fisiche con riferimento alle esperienze del polacco Jerzy Grotowski e del nostro Eugenio Barba e allora potrei elencarti: Esercizi di rilassamento – Studio delle capacità espressive delle singole parti del corpo - Tensione e Distensione Muscolare - Movimento e "Azioni fisiche"- L'Immaginazione - Rottura degli automatismi espressivi del corpo e della voce - Lavoro sull’animale (elementi) - Elementi di Teatro-Danza orientale - Ricerca e studio dei risuonatori vocali - Creazione di nuovi linguaggi e di azioni vocali - Montaggio delle azioni per la creazione di un training quotidiano - Organicità delle azioni e del ritmo – Giochi e tecniche per l’improvvisazione fisica e vocale- La Via al Personaggio - Orientare il lavoro dell’attore a far succedere invece che a far vedere - Verità Scenica e Finzione - "Ci credo, non ci Credo" - Attenzione e Concentrazione - Memoria Emotiva - Costruire una "linea ininterrotta" di azioni ed emozioni – Le Partiture Fisiche - Testo e Sottotesto - Studio di scene e monologhi - Recitazione e Attuazione.
D – Un ampio programma.
SANDRO - Ma a che ti serve tutta questa elencazione ? In concreto: cosa hai capito di più ?
D - E allora cosa mi consigli per capire veramente ?
SANDRO - Ti consiglio di venire a trovarci, stai con noi, non devi pagare nulla…se poi ti piacerà deciderai con calma se iscriverti. Ma attento, anche io voglio conoscerti e poi decidere se farti iscrivere.
D - Un esame ?
SANDRO - No, assolutamente no, solo incontrarti, guardandoci negli occhi le reciproche informazioni prenderanno corpo.
D - Cercavo un posto in cui divertirmi a far teatro, da quello che dici mi sembra tutto così complicato.
SANDRO - Invece è tutto molto semplice e ti invito a venire per sperimentare, verificare che esiste uno stato pre-razionale in cui le parole che ti ho appena detto sono solo un pallido riverbero di quello che la semplicità dell’involontaria “verbalizzazione del corpo” esprime.
D - Magari un salto lo faccio.
SANDRO - Voglio lasciarti con uno stralcio da Grotowski, che già trovi in altre parti del nostro sito: "Non è il teatro che è necessario, ma assolutamente qualcos'altro. Superare le frontiere tra me e te: arrivare ad incontrarti per non perderti più tra la folla, né tra le parole, né tra le dichiarazioni, né tra idee graziosamente precisate, rinunciare alla paura ed alla vergogna alle quali mi costringono i tuoi occhi appena gli sono accessibile "tutto intiero". Non nascondermi più, essere quello che sono. Almeno qualche minuto, dieci minuti, venti minuti, un'ora. Trovare un luogo dove tale essere in comune sia possibile..."
Ciao, Ti aspetto.
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Laboratorio biennale STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni a Roma sul Metodo delle Azioni Fisiche: SEDE e ORARI
Laboratorio biennale STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni a Roma
- I anno: un weekend al mese, 10 ore ogni weekend (5 + 5). A cui si potranno aggiunge una serie di mini seminari con date da concordare con i partecipanti. Nel totale, a fine anno, avremo realizzato circa 70 ore di lavoro per un percorso di studi che porti ogni partecipante ad una pratica concreta dell Metodo delle Azioni Fisiche.
- II anno: partecipazione alla nostra compagnia e messinscena di uno spettacolo
Sede: Teatro del Centro Polivalente Parco Schuster, via Ostiense 182/I Roma
guarda la mappa https://www.teatrodinessuno.it/mappe/parco-schuster
ATTENZIONE: VIA OSTIENSE 182/I si trova all'interno di un parco, il NAVIGATORE non lo può trovare
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Laboratorio biennale STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni a Roma sul Metodo delle Azioni Fisiche: ISCRIZIONI
Al nostro STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni NON CI SI ISCRIVE,
ma si è eventualmente ACCETTATI solo dopo un COLLOQUIO PERSONALE
Di conseguenza non facciamo preiscrizioni.
Vieni a trovarci, parliamo e stiamo un po' insieme. Solo dopo decideremo insieme cosa fare
Se hai domande o qualcosa non ti è chiaro, CHIAMA o SCRIVI CONTATTI
Laboratorio biennale STUDIO TEATRALE Pensare per Azioni a Roma CALENDARIO
Lo Studio Teatrale Pensare per Azioni è un ciclo di un weekend al mese a cui si potranno aggiungere una serie di miniseminari da concordare con i partecipanti, per un percorso biennale di studi che porti ogni partecipante ad una pratica concreta del Metodo delle Azioni Fisiche.
Per i miniseminari concorderemo insieme le date
Le nostre idee sullo Studio Teatrale le trovi a questi links:
- https://www.teatrodinessuno.it/studio-teatro-recitazione-roma
- https://www.teatrodinessuno.it/compagnia-teatrale
Consigli di Lettura
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