LA STRANA NOTTE DEI NIPOTI DI SAMUEL ALDERSON 2007 Eugenio Cino PERSONAGGI Padrone del negozio 1a commessa, anziana ed esperta 2a commessa, giovane Bronti, manichino bisbetico e polemico Farfi, manichina sveglia e ostinata Gioia, manichina colta e affabile Bellfort, manichino americano Adillo, ladro capo “so tutto io” Manco, ladro sempliciotto e ingenuo La storia si svolge all’interno di un negozio di abbigliamento Situato alla periferia di una cittadina di provincia. A sipario chiuso canzone d'introduzione. La vetrina è allestita secondo la stagione in corso. E’ sera e le commesse del negozio stanno terminando il proprio turno di lavoro sistemando i manichini e pulendo la saletta che si affaccia sulla strada principale con una grande vetrina. Terminata la musica si apre il sipario. La commessa anziana sta facendo gli ultimi ritocchi ad un manichino tenendolo di schiena alla vetrina ( cioè al pubblico ). La commessa giovane sta spazzando. Si sente un sottofondo musicale e gli ultimi due scontrini seguiti dai ringraziamenti del padrone ai clienti. Voce- (altoparlante) “ Si avvisa la gentile clientela che il negozio sta per chiudere. Avvicinarsi alle casse. Grazie”. 2° commessa- E’ incredibile quanta spazzatura si raccoglie la sera! Senza contare le gomme da masticare che trovo appiccicate dappertutto. 1° commessa- Sono tanti anni che lavoro come commessa. Prima non era così. La gente non ha più educazione ne rispetto. Soprattutto i giovani. 2° comm- Si, si, ma guarda che anche gli adulti e gli anziani non scherzano! 1° comm- Ma sì, sono tutti uguali. D’altra parte ai bambini chi glielo dà il buon esempio! Padrone- (fuori scena) Grazie signora. Arrivederci. (entra) Bene, non c’è più nessuno, (guarda l’orologio) ora potete andare. (esce) 2° comm- Allora anche per stasera abbiamo finito (posa la spazzatura) 1° comm- (alzando un dito) Aspetta un secondo. (rimane in attesa) 2° comm- Che c’è? (dopo un clik, dall’ altoparlante la musica di sottofondo s’interrompe) Padrone- (con pedanteria) Naturalmente prima finite qui e poi andate. ( esce ) 1° Comm- Lo sapevo! Tutte le volte la stessa scena. Dai finiamo alla svelta e andiamo via. (Fa gli ultimi ritocchi al manichino ) Ecco qua, gli ultimi spilli … llà … finito. (ruota il manichino verso il pubblico che presenta una evidentissima dimenticanza perché dalla cerniera dei pantaloni fuoriesce un lembo della camicia ) 2° Comm- (Raccoglie frettolosamente tutta l’attrezzatura e con i piedi cerca di nascondere lo sporco che non ha raccolto) Ok, ho finito anch’io. (escono continuando un fitto cicaleggio sottovoce per non farsi sentire dal padrone) Arrivederci a domani. 1° comm- A domani. Padrone- (fuori scena) A domani e mi raccomando la puntualità! (entra, mentre controlla) Si, mi sembra tutto a posto. (esce, si abbassano le luci e subito dopo si sente l’allarme che viene subito interrotto) - Bene, funziona tutto a dovere. Rumori di chiavi, di serrature che scattano più volte, poi altre serrature, altre chiavi. Altri rumori di scatti, poi la serranda che si abbassa ed altre chiavi ed altri scatti. Passi che si allontanano. Silenzio. Bronti- ( urlando di rabbia ) Aaaaah … io quella li la vorrei tanto strozzare! Ma guardate qui! Guardate qui! ( si sistema la camicia e si chiude la cerniera ) Io la stronco! Belfort- (ridacchiando) Cosa ti ha combinato questa volta? Bronti- (facendo il verso alla commessa ) “Io è da tanti anni che lavoro come commessa” Se solo potessi … le darei … (mimando le botte ) SBAMM, STRONC, STUMM. Gioia- Uh Bronti, non fare il violento. (si siede e si sistema come per prendere il sole ) Farfi, per cortesia, alza un pochino le luci. Grazie Bronti- (continua a mimare) Due schiaffoni, CIAFF CIAFF, a left e a right con tanto amore da parte mia! (con lo sguardo da pazzoide e tono forzatamente cortese) Un regalino per te mia cara. (Mima di staccare la spoletta e di lanciare una bomba. Fischia.) SBOOM. Farfi- (Mentre guarda i vestiti in vendita) Dai … non farne una tragedia … guarda che oggi è stata una giornata piuttosto faticosa per tutti con questi nuovi arrivi … oh (guardando con molto interesse un abito elegante) ed è anche … molto … molto interessante. Bronti- Fin dai primi giorni non l’ho potuta sopportare! E’ mai possibile che ogni volta mi deve combinare qualche cosa? Farfi- Comunque non è solo lei che combina guai. Hai visto cosa ha fatto quel bimbetto oggi pomeriggio? Toccava tutto! Gioia- Spostava tutto e non smet … Bronti-Ecco! Allora (mentre si siede e fa vedere i piedi uniti) a quel mostriciattolo pestifero gli va messa una bella palla di piombo alle caviglie. Vedrai che gli passa la voglia di andare in giro per il mondo a fare lo scemotto! Belfort- Sai, Bronti, a fargli così saresti anche fin troppo buono con lui. Bronti- Oh … finalmente qualcuno che mi da ragione … ma non esageriamo adesso. Belfort- Voglio dire che … sono sicuro che gli metteresti anche le manette se ti fossi accorto che cosa ha appiccicato sulla tua sedia. Bronti- (si alza) Che c’è! (guarda la sedia attentamente e in tutte le direzioni) Cos’ha fatto? (si china in avanti mostrando al pubblico il fondo schiena. Nei pantaloni c’è una patacca procurata da una gomma da masticare) Farfi-Oh no … Bronti! Bronti- arrabbiato) Ma insomma mi dite che cosa è successo? (ansimando) Mi sono perso qualcosa? Gioia- (trattenendo il riso) Passati una mano dietro. Farfi- (mentre Bronti se la passa dietro le spalle) Ma non li … più in basso! Gioia- (mentre Bronti se la passa dietro la schiena) Più in basso! Belfort- All’altezza del … (indica il fondo schiena) Bronti- (lo fa) Nooo! (allarga le gambe e si tasta il sedere) No! Nooo … (arrabbiatissimo) Dovrebbero rinchiuderli tutti questi teppistelli! Farfi- E suo padre e sua madre allora? Bronti- (isterico) A tutti e due … martellate sulle unghie! Belfort- Buona idea! Visto che dopo avergli dato il cewingum hanno buttato la carta in terra. Gioia- Sapete? Quando lavoravo nella boutique in centro era tutta un’altra cosa! Farfi- Ma certo Gioia…(esagerando) erano tutti clienti con la puzza sotto il naso… figuriamoci… Gioia- Mah! Ti dirò… qualche volta li ho visto fare le stesse cose che fanno qui ma… se non altro lo facevano con classe. Bellfort- Pensa cara che quando lavoravo nei crash-test, negli states, nessuno degli impiegati e dei tecnici buttava niente in terra, ma se tu avessi visto come ci conciavano! Anche loro avevano classe ma poi ci riducevano a brandelli. Meno male che mi hanno spedito subito in Italia! Bronti- Almeno quello è un lavoro serio. (con enfasi)Manichini che si immolano per la scienza. Solo degli eroi possono affrontare prove tanto dure. Farfi- Possibile che tu sia sempre così… così… Bronti- Così come? Gioia- Direi che assomigli più agli esseri umani che a noi manichini. Bronti-Eh… gli uomini… la vita degli uomini è sicuramente più interessante della nostra. Basterebbe solo che fossero un po’ più… un po’ più… Farfi- Intelligenti? Bronti- Ecco! Farfi- Se sicuro di questa “intelligenza” ? Se pensi bene la loro vita non è tanto diversa dalla nostra. Alle volte sembrano davvero dei manichini, dei fantocci senza vita Bronti- E allora? Farfi- A volte ci rassomigliano proprio tanto. Gioia- Perché, nel cinema? Abbiamo tante cose in comune anche se ora con i computers fanno di tutto ma… dove lo trovano un attore umano che ti recita la parte di 3P1 in GUERRE STELLARI come l’ha fatta lui! È il mio attore preferito! Riesce a fare il robot in modo eccezionale, non trovate? Bellfort- Per dirne un’altra, io devo confessare che sono rimasto sbalordito, direi incantato quando sono arrivato in Italia. Dal finestrino del furgone che ci trasportava ho visto in una piazzetta un teatrino dei burattini e delle marionette. Sapete? Quelli con i fili ... Bronti- (esagerando) Anche tra gli umani ci sono dei veri burattini! Io li ho visti in azione e credetemi, sono impressionanti! Farfi- “Loro”… hanno bisogno di “noi”… in quasi tutto quello che fanno! Prendete il mondo dell’arte! Senza noi manichini, col cavolo che facevano gli studi di anatomia…l’arte moderna o che so io… e allora licei artistici addio! L’accademia? Defunta! Picasso? Chi è!? E nel settore della moda? Noi siamo fondamentali! Li vorrei vedere con i loro spilli infilzare quei fuscelli d’erba delle modelle! Gioia- (esagerando) Sfilata di moda con modelle in rosolia e morbillo a puntini rossi e neri! (ridono) Bellfort- Te l’ho detto prima, Bronti: se nei crash-test non usassero noi manichini non farebbero nessun progresso! Ancora oggi, nel campo della medicina, studiano il corpo umano, ossa, organi e muscoli su noi manichini. Bonti- Deve essere divertente passare la propria vita con metà faccia normale e metà da zombi. Uuuuuuuh… Oppure metà pancia normale e metà con le budella all’aria. (esagerando) potresti…vagare nella notte…auuuuuuu! Farfi- Oh Bronti, mi fai venire le cuciture d’oca (rabbrividisce) sulle braccia! Sono certa che andresti a braccetto persino con dei manichini scheletro! Bronti- (con gli occhi allucinati, fuori dalle orbite) La notte esco solo con…scheletri veri…vestiti solo…con un po di carne putrefatta addosso Gioia- (si sposta gli occhiali da sole sul naso) Bronti!? Bronti- Che c’è? Gioia- Falla finita! E piuttosto…convinciti che il mondo degli umani senza noi manichini sarebbe un mondo…piatto! Senza fantasia, senza progetti e quindi senza progresso! Un vero disastro! Farfi- Vi ricordate ieri? C’era quel signore magro, capelli neri, un po’ curvo in avanti…però non era anziano…l’avete notato? Seguiva la moglie svogliato, distratto e non mostrava alcun interesse ai vestiti che gli mostrava… Bronti- (interrompendo) Ora arriva lei…con una cosa che non c’entra niente! Farfi- Fammi finire e “forse” riuscirai a capire! Insomma…sembrava pensasse a tutto ma non certo ai vestiti! Poi ha visto gli abiti indossati da Bronti (si rivolge agli altri sconcertata) Sì, sembra incredibile ma era proprio lui… e per quell'uomo è stato come riprendere vita (Bronti si tronfia). Gli si sono illuminati gli occhi! E’ una delle tante prove che noi riusciamo a mostrale agli uomini il modo in cui loro potrebbero essere. Quell’uomo ha visto se stesso già tutto vestito e profumato come un uomo nuovo. Bronti- Non avevo mai pensato di essere un istigatore di voli pindarici, un provocatore di fantasie sfrenate…un sobillatore dell’immaginazione collettiva… Bellfort- Hei, hei, frena…frena, amico! Non si tratta solo di questo! In fondo, Farfi ha ragione! Bronti- (esagerando) Ma molto… molto in fondo! (Farfi gli fa una smorfia) Bellfort- Se ci pensi bene, Bronti… Farfi- Perchè , sa pensare? Bellfort- … noi siamo come uno strumento attraverso il quale possono dar forma ai loro pensieri su se stessi! “Noi” siamo “loro” nel futuro! Gioia - Ciò che siamo noi adesso loro saranno e ciò che loro sono adesso noi lo siamo già stati. (Bronti ascolta a bocca aperta) Bellfort- Oh, amore, che cose profonde,,, riesci a dire ! (la bacia sulla fronte) Bronti- Umh, sono talmente profonde che sono precipitate nel buio del mio cervello! (agitato) Non ho capito niente (Più agitato) E poi non c’è mica bisogno di fare tutto questo pane…ginnico! Gioia- Cosa? Bronti- Cosa c’è? Gioia- Che hai detto? Bronti- Chi? Farfi- Tu! Bronti- Quando? Belfort- Ora! Bronti- Perché? Belfort- Non lo so! Farfi- Diccelo tu carino! Gioia- Volevi dire : panegirico!? (Tutti ridono) Bronti- Be … insomma … non c’è bisogno di fare tutta questa ginnastica di parole! (agitato)Ma vi rendete conto di come siamo messi? Farfi- (mentre si copre con un vestito da sera) Messi bene …direi! Wau, che ve ne pare? Gioia- (come una vecchia star del cinema) Ti sta d’incanto cara (tono duro verso Bronti) direi! Bellfort- (prende qualcosa di sportivo dall’esposizione, sci o surf) Abbiamo sempre le ultime novità … direi! Bronti- (esagerando) A si? Allora quella roba prova a usarla qui, in questo negozio! (ironico guarda il pubblico) immagina la noia! E’ questo che mi fa impazzire! (sempre più arrabbiato, indica il negozio) E’ tutto questo che mi fa saltare gli snodi del cervello! Stiamo sempre qui! Confinati, reclusi, esiliati in questo squallido, anonimo negozio di periferia. Sempre gli stessi scaffali… le stesse luci… gli stessi mobili…(rassegnato, quasi alle lacrime) la stessa stramaledetta commessa! (si siede, Farfi si avvicina, comprensiva e materna) Non c’è niente… non succede niente… Silenzio. Rumori di forzatura all’ingresso. I manichini si guardano stupiti. Bellfort fa segno con un dito sulla bocca di stare zitti. Bronti- Ma cos…(Farfi gli mette una mano sulla bocca) Bellfort si muove con cautela e va verso un’uscita del palco, in fondo. Torna verso il centro del palco. (tutti sottovoce) Bellfort- Sono ladri. Bronti- Ladri? (rumori di ferraglia) Farfi- Scassinatori, furfanti, delinquenti…come te lo devo spiegare?! Gioia- (a Bronti) Meno male che non succedeva “mai” niente! Bronti- Questa è la prova che esiste anche il dio dei manichini! Mafabur!! Bellfort- Basta parlare!(rumori) Dobbiamo attuare il piano B. Bronti- Il piano B? E il piano A che fine ha fatto?! Bellfort- Il piano A è un progetto d’azione studiato, ristudiato e approvato! Gioia- Ma noi non lo abbiamo. Bronti- Non l’abbiamo! No! Niente piano A! E il piano B? Bellfort- E’ un piano semplice e preciso, non ci si può sbagliare! Il piano B è il piano che consiste nel non avere un piano. Bronti- E’ un ottimo piano! E’ un bellissimo piano! (agitato) Ma siete matti?! Farfi- Dobbiamo improvvisare! (rumori vari fuori scena delle porte che vengono forzate. Rumore forte come di una serratura che cede e si rompe) Bellfort- Presto! Bronti, attacca lo stereo e inserisci il microfono. Potrebbe servire. Prendiamo tutti qualcosa per difenderci. (Tutti trovano velocemente qualcosa tranne Bronti che non sa decidersi) Se la situazione diventasse pericolosa dobbiamo cercare di spaventarli e farli scappare e nessuno si farà del male! Via! Tutti ai propri posti! Bellfort ha un coltello da campeggio e si mette in una posizione agevole. Farfi ha trovato un paio di forbici sul banco e se le piazza su un fianco. Gioia prende, dal set di valige messo in esposizione, un beautycase rigido. Bronti da uno sguardo in giro, è preso dal panico, deve fare presto, si piazza, poi vede un accendino sul banco, lo prende, guarda il pubblico, accende l’accendino e mima le parole disperato:”Che cavolo ci faccio con questo?!”; e prende posizione. Tutti fermi. Fuori scena Adillo- Presto dammi la copia della chiave. Abbiamo pochi secondi per disinserire l’allarme. Rumori fuori scena. I ladri entrano nel reparto dei manichini. Manco- Ben fatto Adillo. Hai fatto uno scatto che sembravi una faina in un pollaio. Adillo- Sssssh … (lo strattona) quante volte ti ho detto che sul lavoro non mi devi chiamare per nome! Porca miseria ciccio! Sei proprio un dimenticone! Manco- (imbronciato) Però anche tu adesso mia hai chiamato ciccio! (tira fuori un pomodoro e comincia a mangiare). Adillo- Sssssh … (guardandosi intorno) vuoi stare zitto! E poi ciccio è un soprannome, non il tuo nome vero, dato che il tuo nome vero è Manco! (Guarda il pubblico e fa una smorfia di contrizione) E smettila di mangiare sul lavoro. Pomodori! Ancora pomodori. Io non capisco perché ora ti è presa la fissazione di mangiare pomodori. ( guardandosi l’un l’altro) Lo sai o no che potresti macchiare qualche cosa? E lo sai che potresti lasciare delle tracce? E lo sai che le tracce possono diventare indizi?Come la diarrea che ti è venuta l’ultima volta! Si! Anche la diarrea può diventare una traccia, un indizio. Ci fanno l’esame del DNA con la cacca e siccome c’è cacca e cacca, si può riconoscere! Ma questa volta ( arrabbiato ) te la faccio fare fuori in mezzo alla strada! Manco- Ma io starò attento, molto attento a non … Adillo- A non lasciare tracce ?! Bravo! Manco- No dicevo a non farmi venire la diarrea. Adillo- (si blocca, gli cascano le braccia, si avvicina a manco con apparente tranquillità, poi di scatto, arrabbiato) Cominciamo a cercare! Siamo qui per il malloppo mica per la tua diarrea! Manco- OK! Vado ripulire la cassa. Adillo- Ma dove vai! Secondo te lasciano i soldi nella cassa e proprio per noi? Manco- Beh … non si sa mai! Adillo- (gli bussa sulla testa) Hei, c’è nessuno in casa? Svegliati Ciccio! Dobbiamo frugare dappertutto perché i soldi saranno nascosti in un posto impensabile! (Comincia a frugare e Manco rifruga esattamente dove è già passato lui) Ciccio! (paternamente)Cosa stai facendo?! (arrabbiato) Qui ho già guardato io tu controlla da un’altra parte! Manco esegue si sposta dall’altra parte del negozio e comincia a frugare nei posti più impossibili: dietro una vite; un pezzettino di carta; dietro un palo e cose del genere.) Manco- Io non riesco a trovare un accidente di niente! Si sentono dei tuoni e la pioggia. Adillo- Eh questi commercianti sono furbi. Ma i soldi sono sicuramente qui. Si tratta solo di scovarli. Oggi il padrone di questo negozio lo abbiamo pedinato tutto il giorno e siamo sicuri che non è andato in nessuna banca. Fruga ancora più attentamente! Manco si avvicina a Farfi e comincia a fare il bullo. Manco- Hei bellezza che fai stasera? ( da un morso a un pomodoro) Adillo- Ho detto più attentamente non più cretinamente! Manco- Non gli dar retta! E’ fatto così, tu invece, sei fatta proprio bene ( si pulisce la bocca con una mano e poi si pulisce la mano sulla maglia) Così bene che sembri vera! Con un corpo … ( si abbassa per alzarle la gonna ma Farfi gli fa cadere la mano pesantemente sulla nuca nel momento stesso che c’è un lampo e si sente un forte tuono) Aioooh. Adillo- Che c’è? Manco- (facendo finta di perquisire in modo professionale) Niente, niente. La manichessa qui, non nasconde niente! E’ pulita! Adillo- (continuando a frugare )Ma dove saranno nascosti i bigliettoni?! Manco- (rifacendo il bullo) Meglio controllare … meglio. ( si riabbassa per rialzare la gonna a Farfi ma Bronti che gli sta dietro accende l’accendino e lo mette sotto il suo sedere). Sento un odore di bruciato. Non lo senti anche tu? Aaaaaaah! Adillo- Ma per la miseriaccia schifosa Ciccio! ( gli va incontro ) Cosa stai combinando?! ( inciampa su qualcosa, Gioia ne approfitta per dargli una botta in testa con il beauty- case , cade e sviene. Lampi e tuoni sempre più forti. La luce va e viene.) Manco- (molto agitato) Senti Adillo, a me questa faccenda comincia a sembrare un filino troppo complicata. Eh Adillo?( si accorge che Adillo è svenuto) Adillo! Oh … oh sant’Arsenio aiutaci tu! E’ svenuto! (lampi, tuoni e vento mentre va tremante in suo soccorso) Sveglia, sveglia! (non visto Bronti prende il microfono e quando lo accende si sente chiaramente un CLIK) Uh , Cos’è stato?! San Lupin aiutaci tu. Sveglia Adillo. (Bronti fa dei versi lugubri al microfono) Oh mamma, mamma, mamma. (cerca di far rinvenire Adillo) Sveglia, sveglia (lampo e tuono fortissimo) Aaaaah Adillo- (rinviene) Che c’è, che succede, uh che botta! Manco- Ho sentito delle voci. Filiamocela Adillo! Adillo- Allora c’è qualcuno! Manco- (molto impaurito) Ho sentito delle voci, (lampi e tuoni) come dall’oltre tomba. Ho paura, filiamocela finché siamo in tempo Adillo. Adillo- (stizzito) Non chiamarmi per nome ti ho detto e non dire sciocchezze! Mi dici piuttosto cosa cavolo stavi combinando prima che succedesse tutto questo pandemonio? Manco- C’è qualcosa che non va … (si guarda intorno) ho sentito la voce dei morti viventi ti dico. Adillo- (spazientito) Se sono morti come fanno a essere viventi e poi ti ho chiesto cosa stavi facendo e non cosa hai sentito! Manco- (per la paura lo tocca continuamente) Stavo … stavo frugando co … come te … poi Adillo- E smettila con queste mani! E poi? Lampi e tuoni. Manco- Poi sono andato lì ( quasi cercando riparo dietro Adillo) questi manichini sembrano “umani”! Adillo- E poi? Manco- Ho cominciato a perquisire lei (indica farfi) Adillo- Lei? Già! Manco- Lei, lei. Adillo- Dici (va verso di lei) questo manichino? Manco- No!Fermo! Adillo- (fa per toccare il manichino) Questo? Manco- (in piena crisi)No! Adillo - Ques … Manco- (quasi alle lacrime) No! Mi ha tirato un colpo in testa prima! Adillo- Ma ti senti? Parli come se fossero vivi. (arrabbiato) Smettila! Abbiamo perso fin troppo tempo. Ora basta! Manco- Non ti arrabbiare, potrebbero tornare! Adillo- (lo strattona e lo colpisce piano con lo stesso ritmo della sillabazione) FA-LLA FI-NI-TA, FA-LLA FI-NI-TA di dire cavolate. (arrabbiato) Se sono i manichini che ti fanno paura guarda come si fa! (prende Farfi di peso e la sposta) Ecco fatto! Ora tu fruga da quella parte che hai manichini ci penso io! ( Manco esegue mangiandosi un pomodoro, Adillo si mette il suo coltello tra i denti, si avvicina a Belfort e comincia perquisirlo. Nella fretta lo spinge e sta per farlo cadere ma lo afferra con difficoltà e lo rimette a posto) Ciccio, vieni qua! Manco- Aaaah … (per lo spavento macchia la camicia di Belfort con il pomodoro) Ma sei matto? Sto morendo di paura e tu … tu urli?(si avvicina mentre continua a mangiare) Adillo- (stizzito) Paura eh? (Manco fa si con la testa) Però vedo che è una paura piuttosto mangereccia. ( con finta gentilezza) Hai forse bisogno di un coltellino (Manco annuisce ) per tagliarti il pomodorino (Manco annuisce) e mandarlo meglio nel pancino? (Manco sta per annuire ancora ma Adillo lo interrompe minaccioso puntandogli il coltello) Se vuoi con questo (lampi e tuoni) posso farti un buco nella pancia e ficcarti i tuoi dannatissimi pomodori giù, vicino al buco di sotto, così la finisci una volta per tutte di mangiare durante il lavoro! Mettiti di fianco e reggi questo manichino. Ora ti faccio vedere io come si fa! (Mentre Adillo perquisisce il manichino manco con la pila prima illumina i taschini della camicia del manichino poi il colletto ed infine il viso. Dopo un secondo il manichino gli fa una smorfia orrenda) (tuoni forti) Manco- (mollando la presa ed allontanadosi) Aaaaaaaah Adillo- (recuperando il manichino che sta per cadere) Accidenti a te Ciccio! Manco- (terrorizzato)Si è mosso! Si è mosso! (tuoni forti) Adillo- (adirato) Se non la smetti di dire fesserie io … Manco- (indietreggiando verso Farfi) Sono vivi aaaaaaah … Adillo- A sii? Togliti dai piedi! (arrabbiatissimo, con il coltello in mano) Che ora con questi me la vedo io! Se sono i manichini che ti fanno paura guarda come si fa! (Fuori di se continua a urlare e con violenza squarcia un cuscino) (lampi e tuoni rapidi e fortissimi) (Nel frattempo Manco, sempre più impaurito, si avvicina a Bronti e ci si appoggia tremante nel momento che Adillo sventra il cuscino. Bronti a sua volta approfitta del momento per mettere, con espressione cattivissima, la fiamma dell’accendino sotto il naso di Manco, il quale rimane senza fiato e senza voce per il terrore. Manco barcolla, cerca di chiamare Adillo ma non gli escono le parole, e nella confusione va a trovarsi faccia a faccia con Farfi che con sguardo assassino gli mostra le forbici. A questo punto Manco è disperato e scappa via mentre fuori si scatena una vera e propria tempesta.) Adillo- (adiratissimo) Ma cosa fai, stupido rubagalline! Se vai via sappi che tutti i bigliettoni che troverò saranno miei! E se sono nascosti dentro i manichini io li sventro, li squarcio, li distruggo …( si avvicina a Gioa, si mette il coltello tra i denti, afferra Gioia e la stende in terra. Riafferra il coltello ma non fa in tempo ad usarlo perché Belfort gli infilza il sedere con il suo coltello. Adillo- Aaaaaah! ( si raddrizza massaggiandosi i glutei e mentre barcolla si trova faccia a faccia con Belfort) Belfort- Volevi usare … (gli punta il coltello alla gola) questo? Adillo- Aaaaaah (Indietreggia e inciampando su Gioia cade) Maledetto! ( mentre cerca di rialzarsi estrae la pistola) Ora ti sistemo io! (Barcollando sbatte su un braccio di Bronti che di contraccolpo lo colpisce sul viso. Mentre sta cadendo parte un colpo che colpisce Belfort una prima volta. Adillo perde la pistola e cerca di ritrovarla a tastoni. Appena la ritrova la punta su Belfort ma Farfi gli fa cadere un attaccapanni addosso e parte un altro colpo che fa cadere Belfort. Mentre la tempesta sta raggiungendo il suo culmine Adillo si rialza e urlando sproloqui di vario genere scappa.) Non finisce certo qui! (esce) Fuori scena- Manco, Manco richiudi tutto come abbiamo trovato perché io qui ci devo ritornare ma con l’attrezzatura da guerra! ( lampo e tuono fortissimo) Tutti fermi. Il temporale lentamente si allontana e piano piano svaniscono anche il vento e la pioggia. Bronti- Yiaahuuu!!!! Ragazzi, come mi sono mai divertito!! (tutti cominciano a muoversi tranne Bellfort) Farfi- Ma tu non eri quello che si disperava perché non succedeva mai niente? Gioia- (imita Bronti esagerando) “Qui non succede mai niente!”(si guardano in torno) Bronti- Accidenti che serata!! Lo rifacciamo domani? Gioia- Ma tu nel cervello hai ancora vecchia paglia?! Ah... si, ma ti ci vedo si, passare tutte le sere a rischiare di essere sventrato da Jak lo squartatore!! Farfi- Ti ci vedo un po’ meno a passare il resto del tuo tempo a rimettere tutto a posto con un dolce sorriso sulle labbra!!(rimettono a posto) Bronti- (esagerando) Ma se sono sventrato come faccio a rimettere a posto?! Farfi- (esagerando ancora di più) Se ti sventrano speriamo che ti portino in una segheria!! ( seria ) Ma perché devi essere cosi.. cosi… cretino forte?!! Gioia- Umano, direi! Farfi- Un umano cretino forte, direi!! Gioia- E tu Bellfort non dici… Bellfort, amore… (preoccupata) Oh no! Bellfort! ( si precipita su Bellfort) Amore! Bronti- Che c’è? Farfi- (Andando verso Bonti) Bellfort è stato colpito!! Bronti- Accidenti, questo non ci voleva, (triste si avvicina agli altri) Adesso siamo solo in tre a ripulire! Gioia- (sposta dei panni e si mette il busto di Bellfort sulle ginocchia) E’ svenuto! Bronti- E’ svenuto? Gioia- Spostandogli di dosso la tenda ) Oh no, guardate, è stato colpito. Farfi- Dove’ Bronti- Fate vedere a me! Che voi femmine vi impressionate per nulla. Gioia- Qui, sul petto, c’è del sangue! Bronti- (nel panico) Sangue? Io…io non reggo la vista del san…(sviene) Farfi- Ma bene, andiamo proprio bene! Uno moribondo e l’altro svenuto. (esagerando) “Voi femmine vi impressionate per nulla.” Gioia- Dai farfi, vediamo cosa possiamo fare. Io mi occupo di Bellfort e tu occupati del…marine. Farfi- (cerca di risvegliare Bronti) Altro che marin, questo non è ne marin ne testa di cuoio ( lo picchietta in testa, si sente un rumore di scatola vuota) Ma testa di legno! (lo scuote) Testa di legno vuota con segatura dentro! ( lo scuote anche con metodi poco ortodossi) Belfort- Oi, oi, che botta! Gioia- Fermo amore non muoverti. Sei ferito! Belfort- Ferito? Dove? Io non sento nulla! Ah ma tu dici qui, no no questa è solo una bella macchia di pomodoro fresco! ( si mette a sedere) Gioia- Oh caro che paura! (rivolta a Farfi in tono freddo) E ora come smacchiamo qui? Belfort- Dev’essere stata la caduta che mi ha … Gioia- (interrompendo) A mano o in lavatrice? Se smacchiamo a mano … acqua fredda, detersivo liquido … Belfort- (si alza) Baaaah … femmine! Lui? Che ha? Gioia- Alla vista del tuo “sangue” di pomodoro è svenuto! Belfort- In fondo è finito tutto bene! Farfi- Se rimanesse svenuto per un paio d’anni … sarebbe ancora meglio! Belfort- Bronti, Bronti svegliati! Bronti- Che … che succede? Belfort- ( aiutano Bronti ad alzarsi) Forza Bronti non è successo niente! Io sto bene, guarda, questo non è sangue! Bronti- Il sang … ( sta per svenire di nuovo) Belfort- Ma no è pomodoro! E’ pomodoro ti dico. Farfi- I marine se li mangiano i pomodori! Bronti- Ma questo non è sangue! E’ pomodoro! Me lo potevate dire subito! (Gli altri, dopo essersi guardati attoniti e dopo averlo mandato a quel paese con dei gestacci, cominciano a mettere a posto.) Sempre con questi scherzi! Farfi- (rivolta a Gioia) Guarda un po’ se trovi un trapano. Gioia- E che ci fai? Farfi- Voglio aiutare Bronti a diventare come gli umani. Bronti- (piacevolmente sorpreso) Davvero faresti questo per me? Farfi- (sdolcinata con finto affetto) Ma certo che lo farei. Belfort- E il trapano a cosa ti serve? Farfi- (arrabbiata) A fargli un buco nella testa e fargli uscire tutta quella segatura che ha dentro! Bronti- Farfi! Belfort- Mica male però! Bronti- Belfort! Gioia- Posso fare io il buco? Bronti- Gioia! Gioia- Beh, Gioia un corno! Tu e la tua mania degli umani! Guarda, guarda di cosa sono capaci. Farfi- Hanno combinato tutto questo per una decina di banconote. Bronti- Oh ma daiii, in fondo è stato uno spasso. Sentivo in corpo il polistirolo andare a mille. Belfort- A be, se vuoi il polistirolo a mille basta che la notte tu esca e ti stenda sull’asfalto di una strada del centro. Gli umani lo fanno! Bronti- (ci pensa su seriamente) Però, interessante! Belfort- Sì, lo fanno per sfida, per sfidare cosa poi' Dopo però qualcuno lo portano al campo santo! Bronti- (perplesso) Oh, davvero? No, allora no, meglio una strada di periferia. Gioia- Ma Bronti! (pazientemente, con affetto) Non capisci? Il mondo degli umani è un mondo strano. Ormai li conosciamo bene e sappiamo che sono capaci di tutto ed il contrario di tutto. Belfort- Non dico che lo facciano tutti. In fondo non sono tutti uguali E forse ciò che li rende interessanti è proprio questo. Non c’è un umano uguale all’altro. Bronti- No, no, no. Ci sono i gemelli. Belfort- Ma si certo, fisicamente sono uguali ma ti assicuro che non lo sono affatto di cervello. E alla fine questa è la loro fortuna ma anche la loro disgrazia. Farfi- Basta guardarsi intorno. (Bronti lo fa) Insomma, guardiamo il loro momdo, riescono a fare cose grandiose come … Monumenti … Bronti-(annuisce) Come quello a Elvis … (fa OK) Farfi- Strumenti elettronici … Bronti- La play-station (mima un incontro di karate) Farfi- Macchinari industriali e automobili avveniristiche … Bronti- (sognante) La pandina … Belfort- Hanno persino inventato il gioco del golf! Bronti- (mimando un tifoso) Meglio il calcio! Gioia- (soprappensiero, sconsolata) Eh … sempre di palle si tratta. Belfort- (sorpreso) Gioia! Farfi- Ma fanno anche delle cose miserabili. Gioa- Migliaia e migliaia di morti tutti i giorni. Bronti- Ah, questa te la sei inventata ora! Gioia- Magari! Invece è tutto vero! Quando lavoravo nella vetrina in centro vedevo i televisori di un negozio di fronte e credetemi, non avevo bisogno nemmeno di sentire la voce del giornalista. Le immagini che passavano erano … paurose. Farfi- questi esseri umani sono fatti così. Sono capaci di incantarsi davanti a un fiore, intenerirsi fino alle lacrime ma … sono anche capaci di essere la specie animale più feroce del pianeta. Belfort- La domanda è: sono degni del nome di “uomini”? Bronti- (serio) Allora … (ha trovato la soluzione) potrebbero chiamarsi con un altro nome! Farfi- Allora sei il solito scemo! Forse farebbero meglio a evolversi, a crescere un po’ come cervello! Basta guardare i cretini che ci hanno fatto visita stanotte per vedere come sono indietro! Bronti- Ma non puoi guardare il caso particolare e pensare che gli esseri umani siano tutti uguali a quei due di stanotte. Chissà quante altre persone normalissime, che noi non conosciamo, fanno tanto del bene, sono oneste, rispettose, lavorano e si voglio bene. Gioa- (con stupore esagerato) Però! Quando ti impegni dici anche delle cose sensate! Comunque sta di fatto che ci sono persone come quelle di stasera e molte altre anche peggio e nello stesso tempo ci sono tante persone buone e laboriose e forse è proprio per queste disparità che l’umanità nel suo insieme è molto indietro. E’ molto, come dire, infantile che vivano in un mondo dove c’è benessere spropositato per pochi e miseria, fame e povertà per molti. Non ti sembrano … un po’ indietro? Bronti- Ma indietro rispetto a cosa? C’è un altro mondo per vedere che uno è avanti e uno è indietro? Gioia- Ci sei andato molto vicino, bravo Bronti. Si c'è un altro mondo. E' quello di ieri, del passato e ciò che si può imparare dal passato si chiama “esperienza” che dovrebbe aiutarli a non commettere gli stessi errori nel mondo futuro. Funziona come un motore che si tira dietro tutta l’umanità. E’ in questo modo che sono progrediti in cinquecentomila anni. Appunto. Ci hanno messo un mucchio di tempo. Un po’ lentini eh? Bronti- (riflettendo) La forza motrice … (tutti annuiscono) il motore …(tutti annuiscono) La pandina diesel! (sconcerto generale) Farfi- Ve lo avevo detto che è una testa di legno! Gioia- Non si può mai fare un discorso serio. Belfort- Lasciamo perdere ragazzi. Credo che si sia fatto tardi e fra pochi minuti dobbiamo tornare al lavoro! Farfi- Qui abbiamo finito. ( rivolto a Bronti) Sei pronto marine? Bronti- (esagerando) Ma certo mia dolce patatina. (serio) Comunque hanno fatto il motore all’idrogeno. Sì. (tutti si sgomentano mentre si rimettono in posizione al proprio posto)(sognante) la pandina a idrogeno. Non inquina e tira avanti il mondo! Silenzio Si sentono rumori di chiavi che aprono il negozio ed il padrone che impreca contro il maltempo. Padrone- (fuori scena) Accidenti a te! Tempaccio della malora. Acqua, pioggia, temporali! Ecco guardate qua, non c’è più l’allarme. Qualche fulmine ha fatto saltare tutto. Miseriaccia schifosa! (si accendono le luci ed entra in negozio) Con una giornata come questa mi immagino che bell’incasso si farà stasera! Pavimenti sporchi ed incasso zero. ( fa un giro nel negozio per controllare che tutto sia a posto) Giornata nera, fango nero, umore nero ( si ferma di scatto guardando Belfort) Aaaaah (arrabbiato) No, no e poi no! Questa no. Questa non me la dovevano fare. ( Bronti rivolto al pubblico fa cenno che è d’accordo) Commesse dei miei stivali! Guardate come hanno lasciato questo manichino! La camicia tutta sporca! No, no, no. Non si lavora così nel mio negozio! ( Bronti fa notare al pubblico quello che sta facendo mentre si tira giù la cerniera dei pantaloni e tira fuori il lembo dalla camicia) Credono di farmi fesso? ( Bronti fa cenno di si con la testa) Adesso che rientrano a lavorare gliela faccio io la sorpresina gliela faccio smettere io questa commedia. (esce) Stessa canzone di sottofondo usata in apertura. Bronti- (sorride e guarda gli altri manichini) Per la commessa è finita! (con la mano fa la croce poi verso il pubblico) Ed è finita anche per voi. (si immobilizza) SIPARIO FINE