BUON NATALE (Atto Unico) di Giuseppe Blando PERSONAGGI Felice Senzanome padrone di casa Serena Donato in Senzanome moglie Giocondo Donato padre di Serena Giuseppe Senzanome fratello di Felice Gabriele Senzanome figlio Angela Senzanome figlia Salvatore barbone Natale barbone Maria barbone Stella badante russa Babbo Natale Babbo Natale Scena 1 Felice Giocondo e Serena (La scena si svolge nella sala da pranzo della famiglia Senzanome dove si trova al centro un tavolo imbandito per la festa con sedie intorno ad esso, in un angolo della stanza si trovano un albero di Natale ed un presepe accanto è presente un camino. La stanza è addobbata con decorazioni natalizie. Un uscio centrale e due laterali. All'apertura del sipario Felice è da solo nella stanza accanto al presepe a cui da gli ultimi ritocchi, Giocondo, anziano padre di Serena, è seduto su una poltrona coperto da un plaid a scacchi mentre dormicchia) Felice: (dopo aver sistemato qualcosa nel presepe rimane un attimo a guardarlo con aria critica) Mmmmm....Si, così potrebbe andare... Ma io mi domando e dico PERCHE? Perché ogni anno si deve ripetere la stessa storia? A me piace solo cercare di tenere vive le tradizioni ed è per questo che mi dedico anima e corpo alla realizzazione di un presepe decente e, per questo motivo,devo scontrarmi con mia moglie, che del presepe non frega niente e anzi crede che sia solo una perdita di tempo e di denaro, oltre che un ingombro, fastidioso ed inutile di spazio! Serena: (entra da sinistra) E certo, dove potevi essere? Ti stavo cercando da mezz'ora e tu eri qua, a giocare come un bambino con il tuo presepino!! Caro Felice vedrai se io, qualche volta, non prendo tutte le tue statuine, le tue casette e tutto il resto e te le butto nell'immondizia! Felice: A si? Ed io mi ricompro tutto di nuovo... Serena: Ed io te le ributto! Felice: Ed io le ri-ricompro... Serena: Ed io ti spacco una sedia in testa!! Felice: Ah, tu mi minacci? Serena: Si!! Felice: A si? (spaventato) E allora non le ricompro più... Serena: Bravo! Vedi che ragionando le cose alla fine le capisci? Giocondo: (risvegliandosi dal torpore) Brava figlia mia finalmente hai capito che bisognava spaccare la testa a questo bell'imbusto, io lo volevo già fare trent'anni fa... Felice: Senti Giocondo perché non torni a dormire come fai sempre? (tra se) Ecco da chi ha preso mia moglie... L'ho sempre detto, cara Serena, che tu potresti fare la negoziatrice! Con i tuoi ragionamenti arguti, con le tue doti oratorie, la tua comprensione per le esigenze altrui, ed i tuoi modi che trasudano pace e amore da tutti i pori, come si dice? (parafrasando) Pis e lone... Ma fammi il piacere va! Serena: Spiritoso... Ha ragione mio padre, dovevo lasciarti spaccare la testa da lui trent'anni fa! Comunque, lasciamo stare queste stupidaggini e veniamo alle cose importanti. Ti stavo cercando perché ti volevo ricordare che stasera è la "Grande Sera"! Felice: (canticchiando stonando) Stasera che sera... A proposito che sera sarà? Giocondo: Ma ti sembra di essere a san Remo? Serena: Ma sempre il solito stonato sei! E non solo quando canti... Basta che pensi a giocare con il tuo presepe e ti dimentichi delle cose importanti! Felice: (pensandoci su) Sera speciale...Ah, ci sono! Stasera viene a cenare da noi Giuseppe!! Serena: Miiiii che evento, quale occasione specialissima! Viene a cena tuo fratello Giuseppe!... Ma se tutte le vigilie di Natale è qui da noi manco avesse fatto un abbonamento! Evento speciale avere a cena tuo fratello... Ma fammi tu il piacere... Giocondo: E si presentasse solo per Natale... Tutte le Domeniche e le feste comandate ce lo dobbiamo sopportare... Felice: D'accordo avere a cena mio fratello, la vigilia di Natale, non è un evento ma, allora, in cosa consisterebbe questa benedetta "grande sera"? Non è per caso che vengono a cena da noi la regina Elisabetta d'Inghilterra e suo figlio Carlo (Quest'ultimo nome viene accompagnato dal gesto delle corna)? Serena: Caro Felice, senza volerlo, ci sei andato vicino... Non sono la regina Elisabetta e suo figlio Carlo ma sono altrettanto importanti se non di più... Giocondo: Vuoi vedere che viene tuo cugino Emanuele? Quello per corna nemmeno lo vede a Carlo d'Inghilterra! Felice: (zittendo Giocondo) Più importanti della reggina?.....Noooooooo......Non mi dire che abbiamo a cena Papa Francesco! Non ci posso credere!!! Giocondo: (tra se) Mio compare Ciccio Papa? Ma non era morto? Serena: (rivolgendosi a Felice) Ma allora è proprio vero che oltre ad essere smemorato sei anche un grandissimo scimunito!! Felice: Non offendiamo... Serena: ...gli scimuniti! Ma come puoi dire o pensare che stasera viene a casa nostra Papa Francesco! Felice: Ma se sei stata tu a dire che veniva qualcuno di più importante di quel cornuto di Carlo e di sua madre! Serena: Bestia! Io intendevo dire che erano molto più importanti per ciò che essi rappresentano in questa serata Santa! Giocondo: (a cantilena) Felice è bestia, felice è bestia! Felice: Serena, smettiamola! Mi vuoi dire chi viene stasera o vuoi continuare a fare il Mike Bongiorno dei poveri con questi tuoi quiz da quattro soldi? Serena: E va bene, ma ti devi rendere conto che stai rincitrullendo ogni giorno di più! Ti ricordi che quindici giorni fa il nostro parroco ha invitato le famiglie della parrocchia ad ospitare, la vigilia di Natale, dei poveri senzatetto in modo che almeno per quella sera potessero vivere nel conforto del calore familiare? Felice: Si mi ricordo, ma non capisco... Giocondo: (sempre a cantilena) Felice non capisce, Felice non capisce... Serena: E quando mai capisci niente tu? Io ho dato la nostra disponibilità a Padre Giorgio! Felice: Ma io non ne sapevo niente! Non credi che fosse stato il caso di sentire anche la mia opinione? Serena: E a che serviva? Ho deciso io per entrambi! Felice: Come sempre... Giocondo: (sbeffeggiando Felice) Io, invece, lo sapevo... Serena: Comunque ti cercavo per raccomandarti di essere gentile ed educato, almeno per questa sera! (minacciosa) Non fare il solito scorbutico altrimenti, poi, facciamo i conti noi due... Felice: E' arrivata l'oste! Serena: Come? Felice: No, dicevo per via dei conti... Serena: Ah, vabbè, mi sembrava... Allora mi raccomando! Io vado a preparare. (esce a sinistra) Scena 2 Felice e Giocondo Felice: (come parlando con se stesso) Si, si per via dei conti ma sopratutto per i tuoi modi...da oste! Giocondo: Hai capito Felice? Comportati bene altrimenti farai i conti con me e con mia figlia! Felice: Senti Giocondo, di oste in famiglia ne basta uno e tua figlia Serena è da tempo la titolare dell'osteria! Giocondo: (ridacchiando prendendolo in giro) E tu sei quello che deve sempre pagare il conto! Felice: L'unico conto che mi pesa veramente è quello della tua badante... Giocondo: Solo a te può pesare Stella! Stella di nome e di fatto, tanto è bella e gentile... Felice: ...Specialmente quando si piglia il mio assegno a fine mese... Giocondo: A proposito di Stella, dov'è? Stellaaaa.... Stellinaaaa... Felice: ...e la morte s'avvicinaaaaaa... (Giocondo sentendo Felice, fa gli scongiuri di rito) Scena 3 Detti e Stella Stella: (Entra da sinistra) Signor Giocondo, eccumi qua! Cosa ha mio bello omettinu? ti da fastidiu genero cattivu? ((si avvicina a Giocondo e lo accarezza) Felice: (facendo il verso a Stella) Generu cattivu, però, diventa bravissumu quando ti deve staccari assegno per poviro signor Giocondo! Giocondo: Non gli dare retta Stellina! Felice è sempre incavolato fresco, è più acido di un limone! Felice: Allora Stella lo sai che puoi fare? Visto che sono un limone, col freddo che fa, mi metti un po' di zucchero e mi tieni sul balcone un paio d'ore senza darmi nè cappotto nè giubbotto, così per stasera risparmiamo i soldi per il dessert: Ci facciamo un bel sorbetto di limone in casa! Stella: Tu sempri scherzi, signor Felici, però tratti mali poviro signor Giocondo... Felice: Ah, sono io che tratto male a Giocondo? Stella: Si signor Felici proprio lei! Noi in Russia abbiamo molti rispetti per nostri anziani. Felice: Hai ragione! Anzi mi hai fatto venire un'idea... Perché non te lo porti in Russia e lo togli dalle mie sadiche mani? Giocondo: Lo hai sentito Stellina? Portami in Russia con te che non lo voglio più vedere a questo scostumato di Felice! Stella: Non ti prioccupari Giocondino, io ora ti porto cu me. Felice: In Russia? Stella: No in altra stanza! Felice: Mannaggia! Non mi illudere più in questo modo la prossima volta! (Stella e Giocondo escono da sinistra) Scena 4 Felice e Giuseppe (Si sente suonare il campanello) Felice: Angela suonano!!... (suona nuovamente il campanello) Gabriele la porta!!!!...(Suona di nuovo) Serena vai ad aprire!!!!...(suona per la quarta volta) Ho capito se non andassi io ad aprire in questa casa la porta resterebbe sempre chiusa! Fesso io che ogni volta spero ci pensi qualcun altro... (va ad aprire uscendo dalla porta dietro, poco dopo entra in scena con Giuseppe che porta in mano dei pacchetti regalo) Felice: Caro Giuseppe! (ironico)Come mai qui? Giuseppe: E' la vigilia di Natale! Tu lo sai che io arrivo ogni notte di Natale!! Felice: Ma non sei un po' cresciutello? Giuseppe: Per cosa? Felice: Per essere il Bambin Gesù! Giuseppe: Non capisco... Felice: Scusa hai detto che tu arrivi ogni Santa Notte di Natale? Giuseppe: E allora? Felice: E allora o sei Bambino Gesù o sei l'Angelo annunciatore ma in questo caso ti mancano le ali! Giuseppe: Sempre a scherzare pensi! Lo so bene che tu tieni alle tradizioni ed è per questo che immancabilmente vengo a casa tua ogni vigilia di Natale! Per passare questa magica serata insieme al mio fratellone, alla mia cara cognata ed ai miei splendidi nipoti. (posa i pacchetti sotto l'albero) Felice: Per non parlare delle lasagne e della gallina ripiena di Serena... Giuseppe: Ma che vorresti dire? Mi vuoi per forza offendere? Felice: Non ti preoccupare che tanto non ti offendi altrimenti dove vai a mangiare stasera... Giuseppe: Eheheheh e continui a scherzare! E che fratello scherzoso ho! A proposito... Cosa ha preparato di buono stasera la mia cognatuccia bella Serena? No dico, non credo che non ha preparato le scacce di broccoli? E lo sai che ci tengo alle tradizioni e una vigilia senza scacce di broccoli non è vigilia! Caro Felice non per niente siamo fratelli! Essere rispettosi delle tradizioni è un vizio di famiglia... Felice: Scroccare la cena della vigilia, però è solo un tuo vizio! Scena 5 Gabriele, Angela e detti (Entrano Gabriele ed Angela con dei pacchetti regalo in mano da destra) Gabriele: Zio Giuseppe!! Angela: Ma guarda chi c'è lo zio! Qual buon vento? Felice: (quasi tra se) Vento di scrocconamento.... Giuseppe: I miei nipoti preferiti! Venite, venite qui che vi possa abbracciare! (i tre si abbracciano e si salutano mentre Felice li guarda con aria annoiata, poi i ragazzi vanno a posare i pacchi sotto l'albero) Felice: Giusè, toglimi una curiosità. Per caso hai dei fratelli o delle sorelle che io non conosco? Giuseppe:Ma che dici Felice? Certo che non ne ho! Felice: Allora mi spieghi come fanno i miei figli ad essere i tuoi nipoti "preferiti" se non ne hai altri? Giuseppe: Ma che c'entra? E' un modo di dire per sottolineare come sia loro particolarmente affezionato! Non è così Gabriele? Dico bene Angela? Gabriele: Certamente! E' proprio così! Angela: E tu sei il nostro zio preferito! Felice: Allora io sono il vostro papà preferito, vero? Gabriele: Che c'entra? Angela: Abbiamo solo te come padre! Felice: Questo lo dovremmo chiedere a vostra madre, dato che ogni tanto, vedendovi, qualche dubbio mi viene...In ogni caso, così come per vostro zio, si tratta solo di un modo di dire, giusto? Gabriele: Caro papà fai sempre discorsi così complicati...Credo che faresti bene, ogni tanto, a venire con me ad allenarti in palestra! Una buona oretta di pesi, esercizi e corsa e vedresti come ti passerebbero tutte queste idee balzane che ti frullano in testa, oltre a farti mettere qualche muscolo in più che ti potrebbero sempre tornare utili! Guarda me ad esempio: Poche idee strane per la testa e tanta forza e vigoria fisica! Felice: Vero la forza e la vigoria non ti mancano! Sono le idee, strane o non strane, che scarseggiano... Angela: Oh, papà ma lo sai che ogni tanto ti fai veramente pesante? Non sarai mica "geloso" dello zio... Felice: Geloso, Phonola e Philips...Ma che sono un elettrodomestico? Giuseppe: A proposito di famiglia. Dov'è quel simpaticone di nonno Giocondo? Felice: Il "simpaticone" è andato via con Stella! Gabriele - Angela - Giuseppe: (all'unisono)Via? Con Stella? In Russia??? Felice: Magari... Intendevo dire che è di là, nella sua stanza, con Stella. Giuseppe: Stella di nome e di fatto! Felice: Sicuro di essere mio fratello, o invece sei mio cognato? Giuseppe: Cognato? Ma stai dando i numeri? Felice: No, è che assomigli troppo a mio suocero Giocondo, per cui: sei proprio sicuro di essere mio fratello o non è che, per caso, sei fratello di Serena? Giuseppe: Oh, ma lo sai che sei più acido di un limone? Felice: Vedi, vedi che ho ragione io? Sei sputato Giocondo! Angela: Dai papà smettila! Dai facciamo una bella cosa, chiamiamo nonno e facciamo tutti insieme una bella partita a tombola! Gabriele: Si facciamola, un euro a cartella ed io prendo il cartellone! Giuseppe: Bella idea! Senza una bella tombolata in famiglia non mi sembra Natale! Però, caro fratello, mi devi prestare i soldi per giocare perché ho dimenticato il portafoglio... Gabriele: Pure a me papà devi prestare i soldi, sai ho speso tutti quelli che avevo per i regali... Angela: Allora li presti pure a me perché mi scoccia andare fino in camera mia a prenderli! Felice: E anche questa tradizione di famiglia è rispettata! Felice mette i soldi per tutti! Giuseppe: E dai! Siamo in famiglia, che male c'è ad anticipare qualche spicciolo? Felice: Niente di male, naturalmente, si vede che quando vi deciderete a restituire tutti i soldi che vi ho imprestato per giocare a Tombola negli ultimi 20 anni, avrò la possibilità di pagarmi il mio funerale... Angela: E dai papà! Adesso vado a chiamare nonno! (esce di scena) Gabriele: Si vai, vai, intanto io prendo la tombola. (esce di scena) Giuseppe: Ed io preparo il tavolo. (inizia a sgombrare il tavolo) Felice: Chissà perché quando si deve aprire la porta o fare qualche altra piccola incombenza sono sempre tutti occupati e quando, invece, si tratta di giocare a sbafo con i miei soldi, sono tutti cooperativi... Scena 6 Detti, Giocondo, Stella (Rientra Gabriele con una tombola in mano) Gabriele: Ecco qua la nostra bella tombola! Giuseppe: Bravo Gabriele! E' quella che usiamo sempre, quella con la smorfia vero? Gabriele: Certo zio, altrimenti che piacere ci sarebbe a giocare a tombola senza la smorfia! Felice: Se è per questo dovrebbero bastare quelle che faccio io per la noia e per i soldi che mi scroccate... Gabriele: Sempre a lamentarti stai! Giuseppe: E poi non capisco come puoi fare ad annoiarti quando giochiamo a tombola. Felice: Come faccio? Mah, fate un po' voi... Cosa dovrei fare se ogni volta io segno il primo numero nelle mie cartelle quando già voi avete fatto la cinquina! Giuseppe: E' che ti prendi poche cartelle... Gabriele: Sei spilorcio! Felice: Spilorcio non credo visto che tutti giocate con i miei soldi! Il fatto è che non serve prendere più cartelle, sono i numeri che congiurono contro me! Non appena scelgo le cartelle, tutti i numeri presenti su queste si parlano tra loro e si mettono d'accordo nascondendosi in tutti gli angolini più irraggiungibili del sacchetto! Non so cosa mai gli avrò fatto di male ma loro ce l'hanno con me, non c'è dubbio alcuno! (Rientra Angela seguita da Giocondo e Stella) Angela: Rieccoci qui con Nonno e Stella! Giocondo: Forza, forza iniziamo, ho tanta voglia di "spennare" quel pollo di mio genero! Mi raccomando io voglio la cartella 23, mi porta fortuna! Felice: (con intenzione) E tu solo con il 23 riesci a vincere... Angela: Papaaaà!!!! Felice: Figliaaaà..... Giocondo: Cara Angela, lascialo pure parlare, tanto lo sa bene che o con il 23 o senza il 23 lui sempre un pollo da spennare rimane, hahahaha.... Giuseppe: Caro Giocondo, il tempo passa ma tu rimani sempre un gran simpaticone! Giocondo: Oh Giuseppe, già qua sei? Bravo, bravo... Anche per te, però, il tempo passa ma tu rimani sempre un... grande scroccone! Hahahaha... Giuseppe: Che simpaticone... Angela: Avanti, dai, mettiamoci seduti ed iniziamo... Gabriele: Io voglio il tabellone! Facciamo un euro a cartella, per cui per il tabellone devo dare 6 euro... Papà anticipa! Giocondo: Io oltre la 23 voglio la 13, Santa Lucia, e la 19, San Giuseppe. Felice metti pure i miei 3 euro! Stella: Signor Giocondo posso giocare pure io? Prendo numero 25 come Natali! Giocondo: Certamente! Gioca, gioca! Felice metti l'euro per Stellina! Giuseppe: Io invece mi prendo le cartelle in serie dall'1 al 6. Felice anticipa i miei 6 euro! Angela: Io prendo la 24 della Vigilia, la 26 di Santo Stefano e la 31 di San Silvestro! Felice: E il 6 della befana no? Eppure ci starebbe bene? Angela: Spiritoso! Pensa piuttosto a mettere i 3 euro per le mie cartelle Felice: E mi sa che anche per quest'anno la mia tredicesima andrà persa tutta nella tombola... Giocondo: Quando uno non sa giocare finisce sempre per essere spennato! Scena 7 Detti e Serena (entra Serena) Serena: Si può sapere cosa state facendo? Cos'è tutto questo baccano? Ah ecco cos'è è arrivato Giuseppe... Giuseppe: Ciao cognatuccia bella! Ti abbiamo forse disturbato mentre stavi preparando la favolosa cena della Vigilia? Se è così ti chiediamo immediatamente scusa! Felice: Giusè, hai forse paura che le lasagne si brucino? Serena: Uè basta! Che io devo andare a terminare di preparare la cena per questa sera, non sono mica una perdigiorno come Felice che pensa solo a giocare, prima con il suo presepino ora con la tombola! Sei rimasto un bambino e non capisci che hai cinquant'anni!! Felice: Veramente io... Serena: Veramente tu! E basta! Leva tutte quelle cartelle dal tavolo e rimettete apposto gli addobbi che avevo preparato per la cena di stasera. Capito? Felice: Per me... Serena: Basta non discutere, obbedisci!!! (ritorna in cucina) Angela: Dai forza sbarazziamo la tavola dalla tombola e rimettiamo tutto a posto come era prima, vuol dire che giocheremo dopo cena. Gabriele: Ok! Tu sistema le cartelle che io ridò a tutti le puntate. Dunque zio Giuseppe aveva sei cartelle...ecco i tuoi sei euro, nonno ne aveva tre tieni i tuoi tre euro, tre anche per Angela ed una cartella per Stella, eccoti l'euro. Infine io avevo il tabellone perciò mi prendo i miei sei euro. Felice: Scusa Gabriele, ti faccio notare, con molta pacatezza, che i soldi, per tutti voi, li avevo messi io di tasca mia! Giuseppe: Fratello, fratello... Ti faccio notare che i soldi tu li avevi solo anticipati per giocare, giusto? Felice: Appunto, visto che non abbiamo giocato me li riprendo. Giuseppe: Sbagliato! Visto che giocheremo più tardi e dovresti riprestarceli, tanto vale che ce li teniamo noi! Felice: Giuseppe, dovresti fare il ministro delle finanze, la tua logica finanziaria non è creativa, di più! Giocondo: Visto che non si gioca più, me ne ritorno nella mia stanza insieme a Stellina. A proposito dite a Serena che io e Stellina mangiamo di là, ci facciamo un bel tetta a tetta... Stella: Andiamo di la Giocondo a fare nostro tète à tète. (Escono Stella e Giocondo) Giuseppe: Hai capito nonno Giocondo? Vuole cenare tetta a tetta, praticamente con due tette... (squillo di campanello) Felice: Questo deve essere Papa Francesco... Giuseppe: Papa Francesco? Felice: Si è qui per scomunicarti! Gabriele fai un po' del tuo amato esercizio fisico e vai ad aprire. Gabriele: Non posso sto sistemando la tavola... (nuovo squillo di campanello) Felice: Angela... Angela: Non posso sto aiutando Gabriele... (Nuovo squillo di campanello) Felice: L'ho già detto che sono un fesso a chiedervi di aprire? Vabbè vado io, come sempre... (ed esce dalla porta dietro) Scena 8 Salvatore Natale Maria e Detti (si sente un vociare da fuori scena poi entrano i tre barboni seguiti da Felice) Felice: Prego entrate, entrate pure, accomodatevi senza timori! Salvatore: Grazie, non si preoccupi siamo barboni, ma fortunatamente stiamo bene di salute! (gli altri due annuiscono) Felice: Mi fa piacere sentirvelo dire, ma nessuno qui lo aveva messo in dubbio... Natale: Veramente Lei... Maria: Poco fa... Salvatore: Ci ha accusati di avere il tumore! Felice: Io? Vi ho detto che avevate il cancro? Maria: Si, si ci ha detto: Voi entrate pure ma senza il tumore! Felice: Ma cosa avete capito? Vi ho detto di entrare senza Ti-more! Insomma vi invitavo ad accomodarvi senza avere soggezione! Natale: Se è per questo non abbiamo nemmeno questa! Salvatore: E già, siamo non solo senza tetto ma anche senza tumore e senza soggezione: non abbiamo niente! Maria: Figurati se ci possiamo avere questa soggezione che manco sappiamo cosa e! Felice: Vabbè, come non detto, accomodatevi e basta! Giuseppe: E chi sono questi signori? Salvatore: Io sono Salvatore, lui è Natale e lei Maria. Giuseppe: Piacere! Io sono Senzanome! Salvatore: Ah mi dispiace! (rivolto ai suoi compagni) questo è un altro disgraziato peggio di noi altri... Maria: Noi almeno un nome lo teniamo... Natale: Poverino... Giuseppe: Ma cosa avete capito? Dicevo che io sono Senzanome, così come mio fratello, il padrone di casa, è Senzanome ed anche i miei nipoti! Insomma questa è la casa dei Senzanome! Natale: Miiiiiii che famiglia disgraziata!! Salvatore: Sentite ma non vi potete mettere voi di vostra persona un nome qualsiasi? Maria: Conosco uno sventurato come noi che sa a memoria il Libro dei Nomi, se volete ce lo possiamo dire a lui che sicuramente un nome adatto ve lo trova! Gabriele: State equivocando! Mio zio un nome ce l'ha, come del resto mio padre, io e mia sorella! E' il cognome che è Senzanome! Natale: Per forza è senza nome, è un cognome... Angela: Come al solito Gabriele sei bravissimo quando si tratta di mostrare i muscoli ma spiegare le cose non è il tuo forte... (rivolta ai barboni) Cerco di spiegarvelo io! Io sono Angela Senzanome, lui è mio fratello Gabriele Senzanome e quei due sono mio zio Giuseppe Senzanome e mio padre Felice Senzanome. Adesso avete capito? Salvatore: Certo! E poi cosa ce ne importa a noi se tuo padre è felice di essere senza nome, felice lui felici tutti! Felice: E vissero tutti felici e contenti! Comunque direi che possiamo finirla con le presentazioni, la cosa importante è che voi, in questa sera particolare siate qua a casa nostra che per l'occasione sarà anche casa vostra... (Salvatore a questo punto si avvicina ad una cornice d'argento e sta per metterla nel suo tascapane) Felice: (si accorge di Salvatore) Emh...dicevo sarà pure casa vostra ma le cose di questa casa rimangono MIE! Salvatore: (rimettendo a posto la cornice) E deciditi Felice! Prima è nostra, poi è tua... Mi piaceva di più nostra... troppo bello per essere vero... Felice: Credo che sia arrivato il momento di far venire qua l'artefice di questo incontro, cioè mia moglie Serena. (Va verso l'entrata a sinistra e chiama) Serena!... Serena!... Non ti preoccupare non hanno suonato perciò non ti sto chiamando per aprire la porta... è solo per avvisarti che sono arrivati i nostri ospiti!! Scena 9 Serena e Detti Serena: Buonasera a tutti! (rivolgendosi ai barboni) Carissimi siete arrivati, ma quale piacere avervi qui tra noi questa sera. Io sono Serena e spero che questa sera sia per voi una serata piacevole e che il suo ricordo possa riscaldare i vostri cuori anche quando tornerete alla vostra difficile vita di tutti i giorni Maria: Grazie signora Serena, siamo veramente felici di essere qui stasera. Le siamo riconoscenti per averci dato l'occasione di trascorrere un Natale in famiglia, anche se non è la nostra per noi è come se lo fosse. Natale: Visto che siamo in famiglia possiamo chiedere una cosa? Serena: Certamente! Dite pure. Salvatore: Quando mangiamo? Natale: Salvatore, finiscila! Non fare il solito cafone! Dicevo, dato che siamo in famiglia ci possiamo sedere sulle sedie dato che, da quando il sindaco ha fatto togliere le panchine dai giardini pubblici e alla stazione hanno tolto la sala d'aspetto, per non stare seduti a terra ci tocca sederci sopra le cassette della frutta vuote? Serena: Ma sicuro, sediamoci pure, anzi mi scuso per lo scimunito di mio marito che non vi ha fatto accomodare prima! Felice: E ti pareva, se non mi dice scimunito e non mi da la colpa per qualcosa almeno ogni mezzora a mia moglie vengono le convulsioni... Giuseppe: Ma si sediamoci pure a tavola! Come si suol dire "a tavola non s'invecchia!!" Felice: Specie se si scrocca!! Angela: Forza accomodiamoci! (e inizia ad assegnare i posti) Dunque lei Maria si metta qui tra me e mio fratello, alla mia destra sistemiamo Salvatore, accanto a lui mettiamo zio Giuseppe e alla sua destra sistemiamo mamma, alla sinistra di Gabriele si siede il signor Natale e al suo fianco siederà papà. Così siamo tutti a posto visto che Nonno cena in camera con Stella. (Tutti iniziano a sedersi) Felice: (tra se) Più che la vigilia di Natale sembra la vigilia di Pasqua con "l'ultima cena"... Serena: Bene, ora che siamo tutti sistemati, grazie alla perizia di mia figlia Angela, direi di iniziare la cena. Vado un attimo in cucina. Salvatore: Signorina Angela, mi scusi, ma sta cena è finita prima di iniziare? Angela: Ma no perché mai? Non ha sentito mia madre? Salvatore: Appunto! La signora disse "Accominciamo con i pirizzi di mia figlia Angela! "Ora non so nella vostra casa ma io so che con la frutta si finisce di mangiare! O le sue sono pere particolari? Giuseppe: Ma no, caro Salvatore, mia cognata ha detto PE-RI-ZIA di mia figlia Angela! Nel senso che era stata brava ad assegnare a tutti noi il posto a tavola... Ci mancherebbe altro che la cena della vigilia finisse ancor prima d'iniziare! Felice: Figurati! Quello, mio fratello, se la sogna tutti i giorni dell'anno a partire dal Natale successivo sino ad arrivare all'altra vigilia... Giuseppe: Ha ragione mio fratello, il clima che si respira in questa casa, in questa occasione è assolutamente ineguagliabile! Felice: Non solo il clima che si respira, soprattutto le scacce coi broccoli che si mangiano! (rientra Serena con un vassoio con le scacce) Serena: Per iniziare la serata, la tradizione di questa casa vuole che si servano le scacce con i broccoli!! Gabriele: Oh mammina, quel vassoio deve essere pesantissimo! Lascia che lo regga io! Serena: Ma cosa vuoi portare Gabriele? Guarda che sono io che ti ho fatto e che ti ho "portato" per nove mesi! (rivolta ai commensali) Prendete, prendete pure quante ne volete, servitevi con le vostre mani! Giuseppe: Evviva la tradizione!! Brava la mia cognatina, sei una vera maestra nell'arte della preparazione delle scacce! Per me non è vigilia se non ci sono loro. Le scacce coi broccoli!! Felice: Non ne avevamo alcun dubbio... (Tutti si servono ed iniziano a mangiare. Salvatore inizia a scartare tutti i broccoli e si mangia solo la pasta scartando il ripieno di broccoli) Serena: Signor Salvatore, per caso non gradisce i broccoli? Salvatore: Io li gradirei, ma visto che il cielo è limpido e il tempo è sereno non posso... Gabriele: Mi scusi, non capisco, cosa c'entra il tempo con i broccoli? Salvatore: Hai mai sentito i tuoni a ciel sereno? Gabriele: Non mi è mai capitato...Ma continuo a non capire Salvatore: Ecco, non vorrei che fosse la prima volta che li sentisse per colpa mia...I broccoli mi fanno aria... (fa il gesto con le mani ad indicare la fuoruscita d'aria, si mettono tutti a ridere) Serena: Ma non si preoccupi Salvatore, ci siamo abituati, sapesse le tempeste diurne e notturne che ci tocca sentire ed odorare in casa con Felice! Felice: A parte che io sono silenzioso ed inodore, che fai vuoi mettere i manifesti fuori e dire a tutti del mio problemino? Serena: A Parte che non lo sto dicendo a tutti ma solo a Salvatore, ti consiglio inoltre di andare al più presto dal nostro medico perche oltre al problema della aerofagia hai anche un grave problema all'udito e soprattutto all'olfatto!! Felice: Vuol dire che ci andremo insieme visto che anche tu hai un problemino... Serena: Ma quale problema? Felice: Hai la lingua troppo lunga! Angela: Dai papà smettila! E anche tu mamma, lascia stare un po' in pace il povero papà, almeno per questa sera... Gabriele: Angela ha ragione! Giuseppe: Hanno ragione i miei nipoti! Su smettetela e pensiamo alla serenità che il Natale deve dare a tutti noi! Su mangiamo! Felice: Basta che non interrompiamo la cena che tu rimani sereno, caro fratello. Maria: (cambiando discorso) Signora Serena, complimenti! Queste scacce sono veramente buonissime! Erano anni che non ne mangiavo di così buone! Natale: Veramente di così buone non me ne ricordo! Salvatore: Io non ricordavo nemmeno la forma delle scacce... Serena: Adesso direi di passare al primo, vado in cucina a prendere le lasagne. (si alza ed esce da sinistra) Scena 10 Babbo Natale Detti e poi Serena (Si sente un forte rumore proveniente dal fondo, una specie di botto) Angela: Oh mamma mia, che è stato? Giuseppe: Non mi dire che Serena ha fatto cadere le lasagne! Felice: E tu di cosa ti puoi preoccupare: delle lasagne... Giuseppe: Ma no, dicevo per Serena se si fosse fatta male... Felice:...e soprattutto se si erano fatte male le lasagne! Gabriele: Ma il rumore non proveniva dalla cucina, bensì mi è parso che venisse dall'ingresso! Natale: Un ladro! Maria: Oh mamma mia! Salvatore: Non avere paura Maria che tanto Felice prima ci aveva detto che eravamo a casa nostra, poi se ne era pentito subito e ci disse che eravamo a casa sua, di soldi e gioielli noi non sappiamo manco come sono fatti, il ladro, allora, a noi che ci deve fare? Natale: Salvatore sei proprio uno scimunito! Il ladro come fa a sapere che noi non abbiamo niente, niente di niente... Salvatore: Ma perché? Per caso tu sai che il ladro è cieco? Maria: Ma siete scemi voi due? Non vi vergognate? I signori Senzanome ci hanno accolti generosamente in questa casa e voi li ripagate pensando solo a voi stessi nel momento del pericolo? Giuseppe: Niente paura, ci penso io! Se è veramente un ladro dovrà fare i conti con me!! Felice: Ha parlato il contabile... Gabriele: No zio ci penso io, sono il più giovane e più in forma di tutti qua dentro ed è mio dovere difendere la mia famiglia! Felice: Non sapevo di avere Rambo come figlio... Natale: No signori, ha ragione Maria! Voi siete stati molto generosi con noi ed è questa l'occasione giusta per ripagarvi della vostra ospitalità. Ci pensiamo io e Salvatore a difendervi! Salvatore: Natale, ma ogni tanto puoi parlare per te stesso di persona singola? Natale: Percchè hai forse paura? Salvatore: Ma quale paura... E' che me la faccio sotto! Angela: Salvatore non ti preoccupare è compito di papà, come padrone di casa, difendere noi e la casa! Felice: Ma tu Angela, ogni tanto, perché non ti fai gli affari tuoi invece di farti quelli degli altri e soprattutto gli affaracci miei? (dalla porta di fondo entra Babbo Natale. E' un Babbo Natale particolare: Ha sempre capelli e barba bianca e lunga ed un grande sacco sulle spalle ma il suo abito non è rosso ma dei colori della bandiera della pace, il berretto, invece, è quello tradizionale con impresso però a grandi lettere la frase "Peace and Love") Babbo Natale: Oh Oh Oh! Buon Natale a tutti voi!!! Tutti: Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!! Babbo Natale: (gira la testa per cercare il motivo di quell'urlo) Che c'è? Che è stato? Giuseppe: Lei chi è? Cosa vuole? Natale: Non vi preoccupate ci sono qua io! Salvatore: Ci siamo qua-qua noi... Felice: Si, sembra un film western (indicando rispettivamente Giuseppe, Natale e Salvatore) il bello, il brutto ed il cretino...Manca solo lo sceriffo... (Nel frattempo entra Serena) Serena: (con toni e modi autoritari, appunto quasi da sceriffo) Cosa succede! Chi osa disturbare la quiete di questa casa! Felice: Ora c'è pure lo sceriffo! Babbo Natale: Signori miei, calmatevi tutti, che vi prende? Non siete felici di vedermi? Salvatore: Veramente qua l'unico felice è lui (indica Felice), ma lo era anche prima di vedervi, infatti era felice di essere senza nome! Maria: Salvatore, ma allora sei veramente cretino! Felici nel senso di contenti di vederlo! Salvatore: Aaaahhh... Allora ero più contento prima di vederlo, almeno prima si mangiava ora invece non si mangia più... Giuseppe: In effetti Salvatore non ha tutti i torti... Felice: Cosa ci vuole fare, Signor mascherato, a mio fratello gli è rimasto il desiderio della lasagna! Babbo Natale: Ma come io sono qua e voi pensate alle lasagne? Felice: Non si preoccupi, è che mio fratello ci pensa sempre alle lasagne, anche quando dorme! Babbo Natale: Ma la mia presenza è un fatto eccezionale! Gabriele: Veramente avremmo volentieri fatto a meno di questa sua "eccezionale" presenza, ma l'avverto stia attento che se perdo la pazienza... Angela: Sa noi preferiamo passare la vigilia di Natale senza essere rapinati! Maria: Noi invece, solitamente, la passiamo senza... Natale: Si senza casa, senza cena, senza regali... Salvatore: ...Senza Natale, senza pasqua Ferragosto e feste comandate! Babbo Natale: Rapina? E chi vi vuole rapinare? Quando? Dove? Angela: Lei... Gabriele: In questo momento Giuseppe: Prima che avessimo avuto il tempo di mangiare le lasagne... Felice: Ed è proprio questo che dà fastidio a mio fratello! Babbo Natale: Io' Ma che state dicendo? Quando mai? Natale: Ora vuoi fare il "babbo" senza natali? Prima ti trucchi con quel vestito ridicolo, poi entri in questa casa forzando la porta e ti presenti qui con un sacco dove ci vuoi mettere tutti i nostri averi... Salvatore: (rimarcando) LORO AVERI! Te lo sei scordato che Felice si ne è pentito? Prima ci disse che era casa nostra ma poi dissi che era solo sua... Serena: Basta! Zitti tutti!! Cosa è questa storia? (rivolgendosi a babbo natale) Tu come ti permetti tu di venire qui, a casa MIA, a rovinare una vigilia di Natale così meravigliosa! Una vigilia in cui avevamo donato una sera di gioia e calore umano a questi tre poveri sventurati! Fuori da casa mia! Felice: Lo sceriffo si è incazzato!! Natale: Non si preoccupi signora Serena ci pensiamo io e Salvatore a buttarlo fuori di casa e se non vuole andarsene, prima lo prendiamo a mazzate e poi lo buttiamo fuori a calci nel sedere!! Salvatore: Oh, ma perchè ci metti sempre a me nel mezzo? Gabriele: No, no ci penso io a buttarlo fuori! Babbo Natale: Signori, signori, vi prego calmatevi! Qui c'è un grandissimo ed increscioso equivoco! Io non sono un rapinatore! Tutti: E allora chi sei? Babbo Natale: Ma è evidente sono Babbo natale! Serena: Ma ci hai preso per scemi? Magari se ci fosse stato solo mio marito... Felice: (guardando rassegnato la moglie)E certo era già passata mezz'ora... Gabriele: Trovi una scusa più plausibile! La riavverto: Sto diventando veramente furioso!!! Angela: Suvvia qui nessuno è un bambino ormai... Maria: E poi vestito con quel coso... Almeno un vestito serio di Babbo Natale potevi metterlo... Giuseppe: Lo sappiamo tutti che Babbo Natale non esiste! Felice: (indicando Serena) La Befana magari si... Babbo Natale: Invece io esisto veramente! No, non sono quello che porta i regali in ogni casa del mondo la notte del 24 Dicembre, sarebbe impossibile...Quello è solo il personaggio che hanno inventato le multinazionali per far nascere ed accrescere il consumismo legato al natale! No, no io sono ben altra cosa! Io rappresento il vero ed unico spirito natalizio, quello che dovrebbe realmente albergare in ogni casa, in ogni famiglia, in questa magica notte! Io mi faccio vedere solo là dove accade qualcosa di speciale, dove il Natale viene vissuto per ciò che dovrebbe essere: Amore e comunione. Voi avete mostrato di volerlo vivere in questo modo donando a questi tre sventurati la possibilità di sentirsi ben voluti, rispettati ed amati. Gli avete offerto la vostra casa, il vostro cibo, il vostro affetto senza aspettarvi niente in cambio! Ed è per questo che io sono qua, per augurare a tutti voi: BUON NATALE! (Tutti si abbracciano e si fanno gli auguri di Natale) Giuseppe: Ah che gioia, che felicità! Le tradizioni natalizie di questa casa sono state premiate con questo immenso regalo! A proposito di tradizioni...Possiamo continuare con la cena? Serena le lasagne!! Felice: (guarda suo fratello) E ti pareva! Pure in questo momento mio fratello pensa solo a mangiare! CALA LA TELA