GENERE: COMMEDIA - il testo può essere rappresentato senza l'autorizzazione dell'autore. - opera tutelata da SIAE. E TU SEI BELLISSIMA di Claudio Proietti SIAE. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Un lampione. Una panchina sulla sinistra. Ascoltiamo un motivetto vivace, eseguito al pianoforte. Entra Cristina. CRISTINA (al cellulare) Non dire stupidaggini!...Rimettiti la gonna!...Martina, stavolta litighiamo sul serio. Rimettiti la gonna!...Ti sta benissimo, invece. Rimettitela!... Non hai nessun mal di testa, rimettiti quella maledetta gonna, fai in fretta che sei in ritardo...Non ti fa male nessun dente, l’hai tolto una settimana fa, piantala… Smettila di tossire. Si capisce che fai finta, esci! Di corsa!...Ok…(sbuffa) Se ti prende un attacco d’ansia è colpa mia…Se svieni è colpa mia…Se quel tizio non è interessante, come credevi, è colpa mia!...Adesso sei più tranquilla?... Guarda che quello ti molla…Ti molla!…È stato fin troppo paziente con te… Invece sì! Ha ingoiato tutte le tue stupide scuse: la tonsillite, la dermatite, la bronchite, la meningite, la varicella, la scarlattina, le vertigini, la diarrea, la depressione, le mestruazioni, il principio di lebbra… Non penserà che sei una sgualdrinella che esce col primo che capita…Ascoltami, l’abbiamo conosciuto insieme e ci ha fatto un’ottima impressione. Quindi… Non è un alcolizzato, gestisce un’enoteca… C’è una grandissima differenza!... Ok, sei astemia e allora?... Andrete d’accordissimo lo stesso… Mettiti quella dannata gonna!... No, non i pantaloni: la gonna!...Sì, quella inguinale… Perché hai delle belle gambe! Martina, fagli vedere che stacco di cosce ti ritrovi… E poi? (sorride) E poi speriamo che ti salti addosso! (poi seria) Ricorda, però, la regola numero uno. Quella che determina il tuo potere assoluto: non farti intimidire dagli uomini! (entra Paolo) Ripeto: non farti intimidire dagli uomini! PAOLO Cristina?! (meravigliato) Cristina si volta e lo guarda senza riuscire a parlare. PAOLO Non è possibile. CRISTINA (al telefonino, con un filo di voce) Ci…Ci sentiamo dopo… No, non è successo niente! Non farti intimidi… A dopo. Ciao. (ripone il cellulare in una tasca esterna) PAOLO Cristina! CRISTINA (frastornata) Paolo!...Paolo? PAOLO Paolo. CRISTINA Che ci fai qui? PAOLO E tu? CRISTINA Stavo parlando con Martina e…(ancora incredula) Paolo? PAOLO Questa è davvero bella. Cristina! (si avvicina e, con grande imbarazzo, la bacia sulle guance) CRISTINA Ti… ti trovo bene. PAOLO E tu sei bellissima, come sempre. CRISTINA Magari! PAOLO Ma sì! Sei bellissima. CRISTINA Ogni volta che volevi muovermi a compassione te ne uscivi con: “E tu sei bellissima”. PAOLO Ma dai… E poi, ora, perché dovrei muoverti a compassione? Cosa dovrei farmi perdonare? Non t’ho fatto niente. CRISTINA Per adesso. Con te non si sa mai. PAOLO (sorride) Piantala. CRISTINA Sei venuto a vivere qui? PAOLO In questa cittadina? Ma va, sono di passaggio. CRISTINA Anche io sono di passaggio. Tornavo a Roma con… PAOLO Con Bruno, certo. CRISTINA Maurizio. PAOLO Cos’è successo a Bruno? CRISTINA Nulla. Non c’è mai stato nessun Bruno. Si è sempre chiamato Maurizio. PAOLO Sicura? CRISTINA Paolo, per favore! Sei tu che l’hai sempre chiamato Bruno. PAOLO E perché? CRISTINA Lo chiedi a me? PAOLO (piccola pausa d’imbarazzo, poi sorride) Cristina… Quanto tempo è che non ci vediamo? Uno, due anni? CRISTINA Cinque anni e otto mesi. PAOLO Cinque ann…? Così tanto? Che memoria! Ricordi tutto. Come fai? CRISTINA Ho imparato. Devo tenermi alla larga dalle… (lo guarda male) Dalle cose nocive. PAOLO Dai, non è andata così male tra noi! CRISTINA Ah no?! Abbiamo divorziato! PAOLO (fatalista) La vita! (breve pausa) Comunque, ci siamo lasciati civilmente. Questo è importantissimo. CRISTINA Civilmente? Stavamo per prenderci a coltellate! PAOLO Avevamo piccoli diverbi. È normale, capita a tutte le coppie del mondo. CRISTINA Era diventata una prassi! Lasciamo stare. PAOLO (sospira) Comunque, adesso, mi sembri più serena. Bruno non ti fa mancare nulla, giusto? CRISTINA Maurizio non mi fa mancare nulla. Maurizio. PAOLO Abitate sempre in centro? CRISTINA Mai abitato in centro. PAOLO E quell’appartamentino di fronte alla galleria d’arte moderna? CRISTINA Mia sorella Laura con suo marito Guido abitavano in centro, di fronte alla galleria d’arte moderna. PAOLO Davvero? CRISTINA Davvero! PAOLO Erano loro che…(sorride) Ho confuso le sorelle. CRISTINA (contrariata) Già. Ti sei confuso spesso. PAOLO Cristina, dai. È successo una volta sola. CRISTINA Un anno. È durata un anno. PAOLO Cavolo, ti ricordi proprio tutto. Sei terribile. CRISTINA Tu sei squallido. PAOLO Sono un uomo, come tanti. Ho fatto degli errori. CRISTINA Proprio con mia sorella li dovevi fare? PAOLO E lei? È anche colpa sua! CRISTINA Infatti non l’ho voluta più vedere. PAOLO Mi perdonasti, però. CRISTINA (sospira) Finsi di farmela passare, è diverso. PAOLO (altra pausa d’imbarazzo) Allora? Che ci fai qui? CRISTINA Te l’ho detto, sono di passaggio. Tornavo a Roma con Maurizio. Siamo stati a Milano per un suo convegno. PAOLO (perfido) Già. Il nostro caro, carissimo professore. CRISTINA Gli hanno dato anche un premio. PAOLO (c.s.) Il nostro meraviglioso professore. CRISTINA Maurizio, nel suo settore, è un grande. Merita questo e altro. PAOLO E tu, da brava mogliettina, l’hai seguito. CRISTINA Smettila, ti conosco. L’ho accompagnato perché mi piace stare con lui. Ha paura dell’aereo e, così, abbiamo fatto un bellissimo viaggio in macchina. PAOLO (divertito) Il nostro eminente oculista ha paura di volare. CRISTINA Abbiamo deciso di fare una piccola sosta qui. Ripartiamo domani mattina. PAOLO E lui dov’è? CRISTINA Al cinema. PAOLO Perché non sei con lui? CRISTINA Perché non mi sono mai piaciuti i film horror. PAOLO Questo me lo ricordo. Facevamo la guerra davanti al televisore. CRISTINA Si guardava, sempre, quello che volevi tu. PAOLO No, qui ti sbagli. Vedevamo sempre quelle commediole, profondamente melense, a te care. CRISTINA Ma smettila. PAOLO Storielle romantiche che non rispecchiano la vita vera. CRISTINA Cinico e materialista. PAOLO Sono un uomo pratico. Con i piedi ben piantati per terra. CRISTINA (rancorosa) Sei abominevole! PAOLO Perché? CRISTINA Con mia sorella! Te la sei fatta, per un anno, con mia sorella! Come hai potuto? PAOLO Ancora? Hai appena detto che facesti finta di fartela passare! Continua a fare finta! CRISTINA Non avrei mai potuto farti una cosa del genere! PAOLO Per forza, sono figlio unico. CRISTINA Cretino. PAOLO Rancorosa. CRISTINA Bugiardo e meschino. PAOLO Permalosa e… (sorride) E permalosa! CRISTINA Non sai cosa dire. Stai zitto, fai più bella figura. PAOLO Mi lasciavi sempre solo. Mi sono sentito abbandonato. Tua sorella, invece, mi ascoltava e mi consolava. Mi leggeva i libri. CRISTINA Il Kamasutra ti leggeva, quella sudiciona. PAOLO Laura è una persona sensibile, peccatrice ma sensibile. Dopo aver fatto l’amore piangeva in preda al rimorso. CRISTINA (sarcastica) Poverina. PAOLO Io la consolavo e… E così finiva che facevamo l’amore, un’altra volta. Colpa dei rimorsi. Pensava a te. CRISTINA Stai a vedere che adesso è colpa mia se ci davate dentro come furetti! PAOLO Quando succedono certe cose la colpa è di tutti! CRISTINA La colpa è di chi non sa controllarsi. Anch’io ho avuto mille occasioni per tradirti, ma ho sempre resistito. Ti volevo bene, anzi…Ti amavo. PAOLO Anche io ti amavo. Ti tradivo e mi disprezzavo. (piccola pausa e poi leggermente compiaciuto) Quanto mi sono disprezzato! CRISTINA Provo pena per quella poverina che ha preso il mio posto. (breve pausa, poi leggermente acida) Perché l’hai trovata un’altra sprovveduta, non è così? PAOLO (compiaciuto) Vivo una meravigliosa storia d’amore. CRISTINA (mascherando il disappunto) Mi fa piacere. PAOLO Si chiama Valeria. È una ragazza deliziosa. CRISTINA (seccata) Mi fa piacere. PAOLO Ci siamo conosciuti due anni fa. A una degustazione di sushi. CRISTINA Mi fa piac… Tu non hai mai voluto assaggiare il sushi! PAOLO Quella sera fu diverso. Lo servivano ragazze nude. CRISTINA Appena vedi una donna nuda non capisci più niente. PAOLO Hai sempre rotto le scatole con il sushi! L’ho provato, finalmente. CRISTINA Mi fa piacere! PAOLO Anche a me! Grazie al sushi ho incontrato un angelo: Valeria, appunto. CRISTINA (sarcastica) Complimenti. Fa un lavoro di sicuro avvenire. PAOLO Ci si paga l’università. CRISTINA (stupita) L’università? Quanti anni ha questa disadattata? PAOLO Valeria! Si chiama Valeria, non cominciare a svalutare! Ha ventiquattro anni. CRISTINA (risata isterica) Ti sei fidanzato con una ragazza di ventiquattro anni? PAOLO Stiamo bene. Ci amiamo. Che male c’è? CRISTINA (c.s.) Mi fa piacere! Ascoltiamo una musica romantica, eseguita al pianoforte. PAOLO Ci risiamo! È nato un altro bambino. Anzi, stavolta è una bambina. CRISTINA In che senso? PAOLO Senti questa musica? CRISTINA Sì, e allora? PAOLO Viene dall’ospedale. (guarda in alto a destra) È il dottor Strauss. CRISTINA Strauss? PAOLO Sì. È un discendente del grande compositore austriaco. Così dice, almeno! È l’ostetrico dell’ospedale! Ogni volta che fa nascere un bambino si mette al pianoforte e comincia a suonare. Dalla melodia si capisce se si tratta di un maschietto o una femminuccia. CRISTINA Cioè? PAOLO Quando suona una musica romantica vuol dire che è appena nata una bambina. Se, invece, intona una musica più vivace si tratta di un maschietto! Me l’ha detto la sua assistente. (breve pausa) Chissà se Valeria mi partorirà un figlio o una figlia?! CRISTINA (le manca il fiato) Tu aspetti… Aspetti un figlio da Valeria? PAOLO Figlio o figlia! Io e Valeria non abbiamo voluto sapere se si tratta di un maschio o una femminuccia. Ci piacciono le sorprese. Stavamo andando a Torino. Voleva partorire nella sua città, ma ci siamo dovuti fermare qui. (poi fiero) Da un momento all’altro mi telefoneranno per dirmi che sono diventato padre. La musica sfuma. CRISTINA Ma… Ma non è possibile. Tu non puoi avere figli! Ci abbiamo provato tanto, ma tanto, ma tanto tanto tanto! PAOLO Si erano sbagliati. Eri solo tu ad avere… Difficoltà. Mi dispiace. CRISTINA (ha uno scatto d’orgoglio) Dispiacerti per cosa? Io sto benissimo così. Non ho mai sopportato i mocciosi. Rompono. Te ne accorgerai. I primi tempi verrai sommerso da pianti e merda. Poi da richieste di denaro. Rimarrai in piedi fino all’alba aspettando che rientri. Fumerai centomila sigarette in preda al panico. Soffrirai perché avrà difficoltà a trovare lavoro, partner, dimensione. Poi, se tutto andrà bene, ti rinchiuderà in uno ospizio. Altrimenti, ti darà un calcio in culo e finirai per strada a mangiare con i piccioni. PAOLO (breve pausa) Sei diventata ottimista! CRISTINA Tu sei il solito cretino, invece! (breve pausa) Comunque, anche prima di averci provato tanto ma proprio tanto, non hai mai manifestato il desiderio di avere figli. PAOLO Non potevamo averne! Cioè… Io so che posso, ora. Sei tu che… CRISTINA (si accalora) Mi riferisco a quando pensavamo di poterne avere. Non hai mai preso in considerazione la possibilità di…(si commuove) Di far addormentare tra le nostre braccia un bambolotto, batuffolo, piccolino, tenerino, ciccino, cucciolino… PAOLO (sorride) E tu saresti quella che non ha mai sopportato i mocciosi?! CRISTINA (presa in fallo) Ma… Ma smettila! Smettila di lamentarti! PAOLO Io? CRISTINA Hai sempre voluto usare il preservativo! PAOLO Non mi sentivo pronto per… CRISTINA (sarcastica) Adesso, invece, con la ventiquattrenne… PAOLO Ti ho già detto che si chiama Valeria. Non usare quel tono quando parli di lei. CRISTINA (c.s.) Oh, scusami tanto. (poi alterata) Appena hai visto un po’ di carne fresca ti ci sei tuffato! L’hai montata per bene, quella mula! PAOLO Cristina! Smettila! CRISTINA (si vanta) Sono ancora in forma, sai. La mia pelle, quella là, se la sogna. PAOLO Neanche la conosci. Basta. CRISTINA (alza la gonna) Guarda! Guarda che roba PAOLO (le abbassa la gonna) Smettila! Potrebbe passare qualcuno. CRISTINA (strafottente) Si rifarebbe gli occhi! PAOLO Cerca di controllarti. Questa esplosione di gelosia non ha senso. CRISTINA Gelosa di te? (risatina isterica) PAOLO Ti auguro le cose più belle. Ciao. (allunga la mano per salutarla, ma Cristina non ricambia) CRISTINA Dille di truccarsi di meno. PAOLO A chi? CRISTINA Alla ventiquattrenne. PAOLO Neanche la conosci. CRISTINA Un anno fa, all’uscita di un cinema, abbracciavi una ragazza con i capelli rossi e… E troppo trucco. Era Valeria? PAOLO (stupito) Non ti ho notato. CRISTINA Tranquillo, non ti ho seguito. Aspettavo Maurizio. I film horror proprio non… PAOLO Ogni volta che Maurizio vede un film horror noi ci incontriamo? Questa è bella! CRISTINA Ognuno ha l’horror che si merita. Io incontro te. La prossima volta vado con lui, mi conviene. PAOLO Potevi salutarci. CRISTINA Potevo strangolarvi. PAOLO Cristina! CRISTINA Non è gelosia. È una questione di buon senso, di coerenza. PAOLO Di coerenza? CRISTINA Ma sì! Come hai potuto passare da una donna come me, a una ragazzina scialba e anonima come quella? PAOLO Valeria non è una ragazzina scialba e anonima. CRISTINA Con quelle labbrone e quelle calze a rete colorate… Da dove venivate? Da un set porno? PAOLO Smettila. CRISTINA Non ti sono mai piaciute le donne volgari. PAOLO Valeria non è volgare. CRISTINA Non ti sono mai piaciuti i set porno. PAOLO Non venivamo da un set porno. CRISTINA Non ti sono mai piaciute le rosse. PAOLO Valeria non è rossa. CRISTINA (acida) Me ne sono accorta benissimo! Neanche le finte rosse, però, ti sono mai piaciute. PAOLO A me non sono mai dispiaciute le rosse, le bionde e le more! Perché… CRISTINA Perché sei un porco! PAOLO Perché sono democratico. Giudico la persona, non il colore dei suoi capelli. CRISTINA Ti piacciono le ragazzine! Porco! PAOLO Ti sbagli. Ho avuto sempre donne più grandi, a parte te e Valeria. CRISTINA Sei pessimo, smettila di giustificarti. PAOLO Sono come sono. Non mi giustifico. Ribadisco: giudico la persona! CRISTINA Se giudicassi la persona, a quest’ora, stavi ancora con me. PAOLO Non ci siamo lasciati per questo. CRISTINA Anche per questo. PAOLO Ci siamo lasciati perché i momenti brutti superavano quelli belli. CRISTINA (sarcastica) Che frase stupenda! Originalissima! I momenti brutti li creavi tu. I fantasmi del tuo passato prendevano il sopravvento e… PAOLO Dici sempre le stesse cose! CRISTINA Tuo padre ha… PAOLO Lascia stare mio padre. Non lo mettere in mezzo anche questa volta! Hai nascosto i nostri problemi dietro mio padre. CRISTINA Ti sei nascosto dietro di lui. Hai nascosto quello che eri. (pausa) Che sei, a giudicare dalla tua solita reazione. PAOLO Ti sbagli. Sono una persona nuova. Pensavi che mi sarei pianto addosso per sempre? No, cara. Mio padre era un grande attore. Aveva la sua vita. Io, finalmente, ho la mia. (piccola pausa) E ti dirò di più… CRISTINA (sorride) Eccolo lì! PAOLO Cosa c’è? CRISTINA Non eri cambiato? “E ti dirò di più”. Tipica frasetta che anticipa il tuo solito discorsetto trito, ritrito, pieno di egoismo, frustrazione e supponenza. PAOLO Tu sei supponente. Credi di sapere quello che penso! Scendi dal piedistallo, smorfiosa! CRISTINA (si accende) Non sono smorfiosa. Lo è quella caricatura melensa delle pornostar degli anni settanta che hai ingravidato! PAOLO Stai parlando della mia fidanzata. CRISTINA Sì, ma soprattutto di una caricatura melensa delle pornostar degli anni settanta che hai ingravidato. PAOLO Tra noi è finita da un pezzo. Fattene una ragione. CRISTINA Anche tu! PAOLO Non è stato facile crescere con un padre come il mio. Era sempre in tourné e quando tornava a casa non sapeva, lui stesso, chi fosse! Aiutavo a disfare le valige a Riccardo III e mi firmava le giustificazioni Don Chisciotte. CRISTINA È in quella confusione che si nasconde la tua rabbia! PAOLO La rabbia per non aver stretto un rapporto vero con l’uomo che mi ha messo al mondo? Hai ragione. Ma c’è anche il seme di quello che sono adesso: un uomo con i piedi per terra. Un ingegnere che costruisce strade, ponti, case. Cose solide e reali dove la gente vive la vita. Quella vera. Non quella di cartapesta in cui viveva mio padre. E ti dirò di più… CRISTINA Fai ancora pugilato? PAOLO Ogni tanto. CRISTINA Nuoto? PAOLO Qualche volta. CRISTINA Tennis? PAOLO Di rado. CRISTINA Scherma? PAOLO Tre volte a settimana ma… CRISTINA Tiro con l’arco? PAOLO Il lunedì. CRISTINA Footing? PAOLO Tutte le mattine. CRISTINA Karate? PAOLO Sono quasi cintura marrone. CRISTINA Pallacanestro? PAOLO Il venerdì, viene anche Pietro. Te lo ricordi Pietro? CRISTINA Salto con l’asta? PAOLO Fin da ragazzo. CRISTINA Calcetto? PAOLO È lo sport che preferisco. CRISTINA Pallavolo? PAOLO Batto che è una meraviglia! CRISTINA Devo continuare? PAOLO Cosa vuoi dimostrare? CRISTINA Che sei iperattivo. Drammaticamente iperattivo. PAOLO È un modo per scaricare la tensione. CRISTINA È un modo per non affrontare te stesso. Per sfuggirti. PAOLO Cristina, pensa a te. CRISTINA Dormi ancora con la luce accesa in tutte le stanze? PAOLO Scoraggio i ladri. Pensano che ci sia una festa e allora… CRISTINA Tutte le notti? PAOLO A casa mia faccio quello che voglio! Mi devo giustificare con i ladri se voglio divertirmi? CRISTINA Il guaio è proprio questo: non ti diverti. PAOLO Mi diverto moltissimo e… E ti dirò di più…(Cristina sorride) E ti dirò di più, sì, ti dirò di più: far l’amore, con tutte le luci accese, mi eccita moltissimo! CRISTINA (ironica) Potevi dirmelo! Le avrei lasciate accese, anch’io, quando facevamo… Squilla il telefonino di Cristina. CRISTINA (risponde al telefonino) Che c’è?...Dove sei?...Nel bagno di chi?...Sento male, spostati… Sento un ronzio… Dove sei? Nel bagno di una friggitoria?... Hai detto: friggitoria? PAOLO Chi è? CRISTINA (a Paolo) Martina. PAOLO Martina, Martina? CRISTINA Martina, Martina! PAOLO Ancora problemi col fidanzato? CRISTINA Si sono lasciati tre mesi fa. PAOLO E allora che vuole? CRISTINA Un altro fidanzato. Ma non gli va bene nessuno. (poi al telefonino) Sì Martina, adesso sento meglio… Ma in che senso: friggitoria?... Ma quale? Quella sotto casa tua?... Fammi capire: ti ha portato a cena in quella camera a gas?... Se non ha la macchina potevate prendere un taxi e… È venuto con i pattini! … Ma ha un’enoteca. Potevate andare lì... È fallita ieri! Ho capito… Forse, come prima uscita, sarebbe stato meglio se t’avesse portato in un ristorantino romantico, però… No, non ne sto parlando male… (la asseconda) La friggitoria ha un suo perché, certo… Non fare così! Esci da quel bagno e andate a farvi una passeggiata… Tranquilla. La serata è appena iniziata e tu… (sbuffa) Smettila di frignare! Esci da lì e andate a farvi una passeggiata… Ok, a dopo! Vai! Ciao. E non farti intimidire dagli uomini! (ripone il cellulare in una tasca esterna) PAOLO Martina è un’insicura. CRISTINA Senti chi parla?! Insicuro cronico e… Superficiale! PAOLO Piantala. CRISTINA Sei insicuro e superficiale, c’è poco da fare. PAOLO Superficiale? Io mi stampo tutto nell’anima e soffro! CRISTINA (sorride) Ti stampi tutto nell’anima e soffri? PAOLO Of course! CRISTINA Quando ci siamo conosciuti? PAOLO (in difficoltà) Eh, bella domanda. Noi… È come se ci conoscessimo da sempre! Certe affinità elettive… CRISTINA Non fare il buffone. Quando ci siamo conosciuti? PAOLO Il 28 ottobre. CRISTINA Il 6 maggio. PAOLO Già. Il 28 ottobre è il tuo compleanno. CRISTINA Il mio compleanno è il 3 aprile. PAOLO Sicura? CRISTINA Sparati! PAOLO Ma cosa vuoi che sia una data! (teso) È un apostrofo rosa tra le parole… CRISTINA Tutte scuse. A te non interessa niente di nessuno. PAOLO Di te mi è sempre interessato. Quel 28…6 maggio, appena ti ho visto con quel vestito blu… CRISTINA Bianco. PAOLO Già, blu e bianco. CRISTINA Solo bianco. PAOLO Sicura? Ricordo qualcosa di blu. CRISTINA Tu eri vestito di blu. PAOLO Comunque, appena t’ho visto ho capito che sarebbe iniziata una grandissima e lunghissima storia d’amore! (Cristina lo guarda scettica) Ok, non è stata lunghissima, ma… CRISTINA Ma nemmeno grandissima. PAOLO (ci rimane male) Dici sul serio? CRISTINA (è pentita di quello che ha appena detto ma non vuol darlo a vedere) Te ne stavi accartocciato sotto il mantello di tuo padre, ricordi? PAOLO Già. Interpretava Re Lear. Quando rientrava a casa tentava di dividere l’appartamento in tre regni, con la sega. Mi chiamava Gloucester! CRISTINA Mia madre era una sua grande fan. Quando è venuta ad intervistarlo era molto emozionata. PAOLO Anche mio padre ammirava molto tua madre. Era una delle poche giornaliste che stimava. CRISTINA (malinconica) Non l’accompagnavo mai quando lavorava, ma quella volta… PAOLO Destino. CRISTINA (acida) Destino infame. PAOLO Non dire così. Non ci credi neanche tu. (poi leggermente languido) Ricordi? Avevi dei bellissimi boccoli che ti scendevano sulle spalle. CRISTINA (scocciata) Ma quando? PAOLO Il giorno che ci siamo conosciuti. CRISTINA Avevo i capelli corti. Ero appena stata dal parrucchiere. PAOLO Cristina, avevi i boccoli. CRISTINA Assolutamente no. Ti confondi con una delle tue pornostar! PAOLO Ti assicuro che quel giorno avevi i boccoli. Eri stata dal parrucchiere per farti fare i boccoli. Mi dicesti pure: “Come sto?” CRISTINA “Come sto con i capelli corti?” PAOLO “Come sto con i boccoli?” CRISTINA “Con i capelli corti?” PAOLO “Con i boccoli?” CRISTINA “Capelli corti!” PAOLO “Boccoli!” CRISTINA “Corti!” PAOLO “Boccoli!” CRISTINA “Corti!” PAOLO “Boccoli!” CRISTINA “Corti!” Si guardano negli occhi e cominciano a ridere, rendendosi conto dell’assurdità della scena. PAOLO Matta. CRISTINA Io? Senti chi parla?! PAOLO Boccoli. CRISTINA Corti. (breve pausa) Andammo subito a vivere insieme. PAOLO (con disprezzo) In quel seminterrato freddo e umido. CRISTINA A me non dispiaceva. PAOLO A me sì. Vedevamo solo gambe, dalla finestra. CRISTINA Si imparano tante cose dal modo di camminare delle persone. PAOLO (c.s.) Un’angoscia. CRISTINA No. PAOLO Sì. CRISTINA No. PAOLO Sì. CRISTINA Corti. (poi ride) PAOLO (sorride) Una ragazzina. Sei una ragazzina. CRISTINA E tu sei un cretino. PAOLO Perché? CRISTINA Perché hai rovinato tutto. E lo sai. Silenzio. Si guardano con amore. PAOLO Stavo per andare in analisi ma… Ma poi non me la sono sentita. (pausa) Hai ragione: sono drammaticamente iperattivo. Se non occupo ogni secondo della mia vita, con qualcosa, sto male. Impazzisco. Sono stato un rompiballe, lo so. Volevo avere sempre ragione, l’ultima parola, il controllo su tutto ed ero… CRISTINA Stronzo! PAOLO Però… Però ti amavo. Sul serio. CRISTINA Anch’io. Sul serio. Ascoltiamo una musica romantica, eseguita al pianoforte. CRISTINA (sorride dolcemente) Un’altra femminuccia. PAOLO Già. CRISTINA Prima o poi toccherà anche a te. PAOLO Spero mi chiamino presto. CRISTINA Desideravo un maschio, ricordi? PAOLO Certo. CRISTINA (ironica) Certo? E come l’avrei voluto chiamare? PAOLO Mi prendi per un imbecille? Certe cose non si dimenticano. CRISTINA (lo provoca) Rispondi. PAOLO Giovanni. (Cristina è piacevolmente colpita) Come tuo padre. CRISTINA Sarei stata una gran mamma. PAOLO Lo so. CRISTINA L’avrei cresciuto bene. PAOLO Lo so. CRISTINA (cerca di nascondere la commozione con un sorriso sarcastico) Verrai sommerso da pianti e merda. Pianti e merda. Già ti immagino, in mezzo a quel caos, mentre ti asciughi il sudore. (poi ridiventa malinconica) Però… (sorride) Però che Dio benedica quei pianti e quella merda. La musica sfuma. PAOLO (cambia discorso per smorzare la commozione reciproca) Hai… Hai ancora quell’associazione culturale? CRISTINA Certo. È cresciuta. PAOLO Fate ancora quegli spettacoli sperimentali? CRISTINA Sì. Ne abbiamo fatto uno il mese scorso. PAOLO Non ci ho mai capito niente. Quelle urla mi hanno sempre angosciato. CRISTINA Urla liberatorie. Ti farebbe bene provare. Scaricheresti un po’ di tensione! PAOLO Scarico pure troppo. Faccio mille cose. CRISTINA Ti stanchi, mica scarichi. Il dolore resta dentro. Dovresti fare un bell’urlo liberatorio, così: (urla fortissimo) Aaaaaaaahhhhhhh !!! PAOLO Sssstt!!! Sei matta?! CRISTINA Prova! PAOLO Ma no, siamo davanti a un ospedale! Stanno riposando! CRISTINA Sei il solito cacasotto. PAOLO Non sono un cacasotto, è assurdo urlare a quest’ora davanti a… CRISTINA (lo sfotte) Ca-ca-sot-to, ca-ca-sot-to! PAOLO Non mi va di urlare. CRISTINA (c.s.) Ca-ca-sot-to, ca-ca-sot-to! PAOLO Smettila. CRISTINA (c.s.) Ca-ca-sot-to, ca-ca-sot-to! PAOLO (urla fortissimo) Aaaaaaaaaaahhhhhhh !!! Contenta? Cristina ride. PAOLO Che ridi?! Facciamo sempre figuracce io e te. CRISTINA Figuracce? Ma quando? PAOLO (sarcastico) Problemi di memoria? Anche tu? Quella volta che siamo entrati, nudi, nell’autogrill per fare spese? CRISTINA Ah, già. Divertente. PAOLO Mi sono vergognato come un ladro. Ma tu avevi scommesso con Fabiola che lo avremmo fatto, e allora… CRISTINA E allora? Che è successo? Il cassiere si è messo a ridere, tutto qua. Fabiola ci ha offerto il pranzo. PAOLO Il cassiere stava per telefonare alla polizia. CRISTINA Sì, ma rideva mentre componeva il numero. PAOLO Non hai il senso della misura. CRISTINA Tu ne hai troppo. PAOLO Non c’è niente da fare, era inevitabile che ci lasciassimo. Avevo bisogno di una donna più matura. CRISTINA (sarcastica) Per questo ti sei messo con una caricatura melensa delle pornostar degli anni settanta. (piccola pausa) E l’hai ingravidata. PAOLO Stai parlando della mia fidanzata! CRISTINA Sì, ma anche di una caricatura melensa delle pornostar degli anni settanta. PAOLO Valeria è una splendida persona. (breve pausa) A parte la sua mania per le foto. CRISTINA Che foto? PAOLO Lasciamo perdere. CRISTINA Che foto? Adesso devi dirlo. PAOLO Non devo dire proprio niente. Lo dico se lo voglio dire. CRISTINA Se non volevi dirlo non avresti accennato alle foto. PAOLO Cambiamo discorso. CRISTINA Certo, dopo che mi avrai detto delle foto. PAOLO Non c’è molto da dire. Ha un hobby. CRISTINA Le foto. E poi? PAOLO Le scatta agli atleti. CRISTINA Agli atleti? PAOLO Atleti bellissimi. CRISTINA Ti da fastidio? PAOLO Da morire! CRISTINA Perché? PAOLO Perche sono nudi! CRISTINA Foto porno. Certo, tutto torna. PAOLO Non sono foto porno. Sono foto artistiche. CRISTINA Se sono artistiche di cosa ti lamenti? PAOLO (avvilito) Hanno certi fisici… Certi addominali scolpiti che… CRISTINA (si arrampica sugli specchi) Tu hai… Hai… Hai delle bellissime mani, consolati. POALO Ti sembra normale che la mia donna se ne vada in giro a fare foto a quelle statue di marmo? CRISTINA È un hobby. PAOLO C’è la pesca, il bricolage. CRISTINA Vuoi mettere il bricolage con quei gran tori che ti fanno ribollire gli ormoni? PAOLO Si tratta di rispetto. CRISTINA Ci va a letto? PAOLO Ma no, sei matta?! CRISTINA (poco convinta) Che ne sai? PAOLO Sono lì, con lei. CRISTINA Sei lì quando scatta le foto a quegli stalloni? PAOLO Sì, vuole assolutamente che assista. CRISTINA Ti vuole umiliare! È perversa, capisco. PAOLO Si eccita se sono lì a… Guardare! (breve pausa) Così dice. CRISTINA Sadica. PAOLO (rassegnato) Che devo fare? CRISTINA Siete malati. È chiaro. PAOLO Quando torniamo a casa sono molto depresso. CRISTINA Lo credo. PAOLO Li pago e quelli mi guardano con un sorrisetto da stronzi. CRISTINA Li paghi pure? PAOLO Parecchio. CRISTINA Ma dove li trovate? PAOLO Alle sfilate di moda, alcuni giocano a basket, altri sono attori. CRISTINA Povero Paolo. PAOLO Povero un cazzo! Quando torneremo a casa questa storia finirà. Le foto le farà solo a me. CRISTINA (ride) Così, invece di un hobby, diventa una penitenza. PAOLO Farò palestra con più tenacia. Diventerò un figurino. CRISTINA Povero Paolo. PAOLO Ancora?! CRISTINA Ti vedo proprio male. PAOLO Quello che vedi tu mi interessa pochissimo. Sono ancora gagliardo. (si china e comincia a fare delle flessioni) CRISTINA Smettila, non voglio averti sulla coscienza! PAOLO (con il fiatone) Sarò un papà bellissimo. CRISTINA Povero Paolo. PAOLO (interrompendo le flessioni) Vedrai… Vedrai… CRISTINA Hai il fiatone per due flessioni? Strano, con tutte le attività che fai è proprio… PAOLO (gli manca il fiato) Quale fiatone? CRISTINA Le cose sono due: Sei indemoniato o hai il fiatone. PAOLO Ma quali attività?! Non faccio nulla da tanto tempo, purtroppo. CRISTINA Nulla? Il footing, la pallavolo,il karate, il… PAOLO (amaro) No. CRISTINA Come sarebbe? PAOLO (pausa) Dopo l’operazione non ho potuto fare più niente. CRISTINA Che operazione? PAOLO (pausa) Mi hanno asportato un polmone. CRISTINA Paolo! PAOLO Mi hanno asportato un polmone. Non la tiriamo per le lunghe. CRISTINA Quando? Perché? PAOLO Qualche tempo fa. CRISTINA Perché? PAOLO Un’infezione. Ce ne siamo accorti troppo tardi. CRISTINA (turbata) Perché non mi hai telefonato, io… PAOLO Ci ho pensato ma poi… (lunga pausa) Ho consultato tanti specialisti. Era l’unica cosa da fare. CRISTINA Adesso come ti senti? PAOLO Sto bene ma, come hai visto, non mi posso affaticare. Mi hanno tolto un polmone, ma… (le prende la mano) Ma ho dovuto rinunciare a cose più importanti. CRISTINA (si allontana, è confusa) L’importante è che tu sia vivo e che stia bene. PAOLO Mi costa molto restarmene fermo e buono. Aver rinunciato a tutto. Certe volte mi sembra di impazzire. Mi alzo, vado al lavoro, torno a casa, mi cambio, accompagno Valeria a fare le foto a quei bestioni. Poi torno a casa, mi chiudo nel cesso e piango in silenzio. La chiami vita? CRISTINA (cerca di sdrammatizzare) Dai… PAOLO (breve pausa, poi urla) Una vita di merda! Ascoltiamo un motivetto vivace, eseguito al pianoforte. CRISTINA Maschio! Giusto? Ma non è il tuo. PAOLO No. Non m’hanno chiamato. (pausa) La vita è strana, c’è poco da fare. Quest’incontro inaspettato e... poi… CRISTINA (confusa) Si sta facendo tardi. È meglio che vada! PAOLO Hai paura di me? CRISTINA Dei nostri ricordi. Pensavo che… Fanno ancora male, invece. PAOLO Pazzesco, davvero pazzesco. Io e te qui. Io andavo a nord, tu a sud. I tuoi occhi che… Che diventano sempre più belli e … CRISTINA Paolo… Paolo l’afferra e si baciano. CRISTINA (staccandosi) Lo vedi come sei?! (pausa) Siamo legati ad altre persone, ora. PAOLO Potremmo… Potremmo trovare altre soluzioni. CRISTINA Cioè? PAOLO Potremmo vederci con… Con discrezione. CRISTINA (divertita) Vuoi diventare il mio amante? PAOLO Amante?! Che parole?! (piccola pausa) Buoni amici. Ottimi amici. Meravigliosamente amici. CRISTINA Io non vado a letto con gli amici. PAOLO Ho detto: meravigliosamente amici, è diverso. CRISTINA Non ci vado a letto lo stesso. PAOLO (ipocrita) Perché dovremmo andare a letto?! Malfidata! Ci frequentiamo, chiacchieriamo e… Insomma, dirci addio lo ritengo profondamente ingiusto. CRISTINA Abbiamo divorziato. PAOLO Abbiamo fatto una stupidaggine. CRISTINA Aspetti un bambino. PAOLO Chi? CRISTINA Come chi?! Tu! PAOLO (confuso) Sì, cioè no. Non si sa. Potrebbe essere una bambina. CRISTINA Ok. Stai per diventare padre, comunque! PAOLO Scusa. Sì, hai ragione. (pausa) Non so cosa mi è passato per la testa. CRISTINA Io lo so bene, invece! PAOLO Deve essere la tensione. CRISTINA Devono essere gli ormoni. PAOLO Non ti vedevo da tanto e… CRISTINA E non ci vedremo più. È meglio così, credimi. PAOLO Sì, è meglio così. Paolo la stringe e si baciano più appassionatamente di prima. CRISTINA (annusa l’aria) Quest’odore? Lo sento da quando sono arrivata c’è… C’è un cornettaio? PAOLO Proprio adesso pensi al cornettaio?! Comunque, è dietro l’angolo. (piccola pausa) Ne prendo un paio? CRISTINA No. Non ti preoccupare. PAOLO Dai, tranquilla. Torno subito. CRISTINA No, grazie. Sono a dieta. PAOLO (sospira) Voi donne e la dieta. Che palle! CRISTINA (breve pausa) Ok, dai. Un cornetto l’accetto. PAOLO Così mi piaci. CRISTINA Farò uno strappo. Mannaggia a te. PAOLO Brava, strappa. Un cornetto e passa la paura. (le ruba un bacio ed esce a sinistra) CRISTINA (urla) Con la nutella! PAOLO (V.O.) Ok. CRISTINA Con la crema, anzi. PAOLO (V.O.) Ok. CRISTINA Cioè… Uno con la crema e uno con la nutella. PAOLO (V.O.) Ok. CRISTINA Pure una ciambella. Paolo rientra in scena. PAOLO Aspetta, allora… Due cornetti con… CRISTINA Uno con la crema e uno con la nutella. PAOLO Quante ciambelle? CRISTINA Una ciambellina. Giusto per… PAOLO Che ciambellina?! Una ciambella! Sono standard. Smettila con i sensi di colpa. CRISTINA Smettila tu! Lasciami i miei escamotage psicologici. PAOLO (rassegnato) Usa i tuoi escamotage. CRISTINA Hanno anche i cannoli? PAOLO Mi sembra di averli visti. CRISTINA Due cannolini, grazie. PAOLO (rassegnato) Ok, sarebbero cannoli, ma chiamiamoli cannolini. CRISTINA Se avessero le meringhe, pure, sarebbe il massimo. Paolo la guarda stupito. CRISTINA È inutile che mi guardi così! Non ho cenato. PAOLO Da quanti anni? CRISTINA Spiritoso. PAOLO Ricapitoliamo! Dunque, due cornetti con la crema… CRISTINA Uno con la crema e uno con la nutella. Tieni. (estrae, dalla borsetta, un foglio di carta e una penna. Li passa a Paolo) PAOLO (prende appunti) Un cornetto con la crema e uno con la nutella. CRISTINA Due cannolini al cioccolato. PAOLO (sorride e scrive) Due cannolini al cioccolato. CRISTINA Prendi quelli alla crema, in alternativa. PAOLO (ironico) Of course. CRISTINA Tre meringhine. Se proprio ti convincono, però. PAOLO Meringhine? CRISTINA Se ti convincono. PAOLO Speriamo. CRISTINA Per me, basta così. Tu che prendi? PAOLO (piccola pausa) Che prendo? Bisogna vedere se gli è rimasto qualcosa, dopo questa lista. CRISTINA Ah, prendi anche da bere. PAOLO Preferenze? CRISTINA Fai tu. PAOLO Vado. CRISTINA Vai. PAOLO (esce, ridendo, a sinistra) Viva la dieta! Le luci cambiano. Torniamo indietro nel tempo. Paolo entra da destra. PAOLO (triste) Dicevi sul serio? CRISTINA (pausa) Stavolta sì. PAOLO Cosa devo fare? CRISTINA Non sono tua madre. Non devo dirti cosa fare. PAOLO Confrontarsi è una cosa importante. CRISTINA Non hai nessuna voglia di confrontarti. PAOLO Adesso sembri mia madre. Ripensaci. CRISTINA Già fatto. Mille volte. (breve pausa) Me ne vado. PAOLO E noi? Cosa ne facciamo di tutto quello che abbiamo vissuto? CRISTINA Penso a quello che voglio vivere. Per questo me ne vado. PAOLO È per quello che ho detto? CRISTINA È per quello che non hai detto. PAOLO Pensi di trovare un uomo perfetto? Uno di cui non lagnarti mai? CRISTINA Uno che superi le proprie paure. PAOLO Anche tu hai i tuoi difetti, che credi?! CRISTINA Lo so. PAOLO Allora non rompere. CRISTINA Me ne vado, infatti. Meglio per tutti e due. PAOLO A me non dispiacciono i tuoi difetti… E poi… Sei bellissima. CRISTINA Smettila, tanto non ci casco. PAOLO Ti amo tanto. (piccola pausa) Forse…A modo mio. CRISTINA Un modo troppo doloroso. (pausa) Peccato che non possiamo avere bambini. Paolo esce di scena. CRISTINA Peccato. (si commuove) Tornano le luci di prima. Paolo entra da sinistra. Stringe un sacchettino di carta. PAOLO Una guerra. C’è stato l’assalto! Tutti affamati! La gente è squilibrata! Il cornettaio a un certo punto, ha preso il coltello per difendersi. Qualcuno ha cominciato a delirare: “Ci negate il lavoro. Dateci, almeno, i cornetti salati.” Sono riuscito a comprare due cornetti semplici. Hanno ripulito tutto e… (si accorge che Cristina ha gli occhi lucidi) Che c’è? CRISTINA Mi ha telefonato… PAOLO Martina?! Ancora?! CRSITINA Già. PAOLO Quella non sa come rompere le scatole! (estrae i cornetti dalla busta) CRISTINA Grazie. (si siede sulla panchina e mangia il cornetto) Buono. Cara dieta, adieu. PAOLO Domani la inizi seriamente. CRISTINA Sono anni che dico: “Domani la inizio seriamente”. PAOLO La vera essenza della vita si coglie il giorno prima della dieta. Niente sensi di colpa, carpe diem, quiete della mente, voglia di costruire, sorrisi, unione tra corpo e spirito, voglia di vivere. (poi birichino) Voglia di avere una relazione clandestina col proprio ex marito, ecc… CRISTINA Sei proprio scemo. PAOLO Dai, un po’ ti eccita. CRISTINA Cosa? PAOLO Mettere le corna a Giambattista con me. CRISTINA Maurizio! PAOLO Maurizio, è chiaro. CRISTINA Comunque, no. Non mi eccita per niente. PAOLO Non ci credo. CRISTINA Pensa quello che vuoi. PAOLO Sarebbe un rapporto perfetto. CRISTINA Per te. Sei abituato a non assumerti responsabilità. PAOLO Me ne assumo tantissime, tutti i giorni. CRISTINA È quello che credi. PAOLO Sono cresciuto. Sto per avere un figlio. CRISTINA Quello può farlo chiunque. PAOLO Sono cresciuto. Mettimi alla prova. CRISTINA Come? Venendo a letto con te durante l’ora di pausa? PAOLO Devi sminuire sempre tutto. Di relazioni extraconiugali ne potrei avrei a centinaia. Modestamente, faccio ancora la mia porca figura. CRISTINA Molto porca, sì! PAOLO Non voglio mettere le corna a Valeria, però. Voglio solo rivederti, stare con te. CRISTINA Ho capito benissimo. Ma preferisco di no. Ho troppo rispetto per Maurizio. PAOLO (sorride) Chi è Maurizio? CRISTINA Smettila!!! PAOLO Ok. Mettiamoci una bella pietra sopra. Non voglio pregarti, figurati. Ho la mia dignità. CRISTINA Bravo. Non insistere. Dignità. PAOLO Dignità. Segue qualche secondo di silenzio. Paolo si mette in ginocchio e afferra le caviglie di Cristina. PAOLO (la implora) Cucciolotta, vediamoci. Sono tanto solo. Senza i tuoi consigli come faccio? Valeria è una ragazzina, non mi capisce come te. È tanto dolce e carina ma, in fin dei conti, è… È una caricatura melensa delle pornostar degli anni settanta! CRISTINA (sorride divertita) Cretino! PAOLO Ecco! Da te, “cretino”, l’accetto. Da lei, no. CRISTINA Anche lei dice che sei un cretino? PAOLO Raramente. Mi ha insegnato tante belle cosucce sul sesso, però. CRISTINA Buon per te. PAOLO (intrigante) Ti divertiresti molto. CRISTINA Preferisco il solletico ai piedi. PAOLO Orgogliosa. Non cambierai mai! Le luci cambiano. Torniamo indietro negli anni. Cristina si avvicina a Paolo con le mani sui fianchi e lo sguardo cupo. PAOLO Che c’è? CRISTINA I’m italian. Where were you born? PAOLO Che vuoi? CRISTINA Where were you born? PAOLO Sei impazzita? CRISTINA (ironica) Ah, sei italiano pure tu! PAOLO Ma che vuoi? CRISTINA (c.s.) Capisci quando dico le cose, allora. PAOLO Che ti prende? CRISTINA (alza la voce) Se mi capisci, vuol dire che ti piace farmi imbestialire! PAOLO Spiegati! CRISTINA La macchinetta del caffè! PAOLO Cos’ha? CRISTINA Lo sai benissimo. PAOLO Ascolta cucciolotta, tra poco… CRISTINA Mi chiamo Cristina! PAOLO Cucciolotta, io… CRISTINA Cristina! PAOLO Tra qualche minuto inizia la semifinale di coppa, per favore. CRISTINA Me ne frego della semifinale di coppa! Hai visto che c’è sui fornelli? PAOLO La macchinetta del caffè. CRISTINA Già. Ma intorno, sparsi, ci sono miliardi di schizzetti neri. PAOLO (azzarda) Caffè? CRISTINA (sospira) Caffè! PAOLO È la guarnizione, lo sai. CRISTINA Certo che lo so. Lo sai anche tu. PAOLO E allora? CRISTINA E allora basterebbe che tu avvitassi, con maggiore vigore, la macchinetta. Così, gli schizzetti, non ci sarebbero. PAOLO Andavo di fretta. C’è la semifinale di coppa. CRISTINA Stamattina, ieri sera, ieri mattina, l’altro ieri sera? Sempre semifinali di coppa? PAOLO Ok. Domani mattina la stringerò con… Con maggiore vigore. CRISTINA Ma non è solo questo. PAOLO (sbuffa) Appunto. Che altro c’è? CRISTINA Gli schizzetti! PAOLO Cos’hanno? CRISTINA (ironica) Ah, niente. Bellissimi. Prendevano il sole tra i fornelli. PAOLO D’accordo, scusami. Vado a pulire. CRISTINA (c.s.) Gia’ fatto! Come stamattina, ieri sera, ieri mattina e l’altro ieri sera. PAOLO Ti ho chiesto scusa. CRISTINA Come stamattina, ieri sera, ieri mattina e l’altro ieri sera. Mi fai sentire una rompiballe! PAOLO Ci starò attento, lo giuro! CRISTINA Un’altra cosa. PAOLO Che c’è? CRISTINA La pipì! PAOLO Che c’entra la pipì? CRISTINA (ironica) Da buon maschietto, sei entrato gloriosamente nel famoso club dei “pisciatori su tavoletta”. Bravo. E anche in quello dei “pisciatori su pavimento”. Grande! PAOLO (scocciato Dai cucciolotta, è un luogo comune. L’abbiamo sentita in mille sketch, film, barzellette la faccenda della pipì degli uomini. Io la faccio dentro. CRISTINA (c.s.) Amore mio bello, se la faccenda della pipì degli uomini l’abbiamo sentita in mille sketch, film e barzellette, vuol dire che è vera! E a noi donne, la suddetta faccenda, ci ha davvero frantumato il… PAOLO Ho capito! CRISTINA Esatto! PAOLO Cucciolotta c’è la semifinale. Ti giuro che la farò dentro! CRISTINA Nel frattempo, per tre settimane, non mi concederò. Baci e buona semifinale. (fa per uscire) PAOLO Aspetta. In che senso? CRISTINA (si ferma) Hai capito. PAOLO Tre settimane senza fare l’amore? CRISTINA Ovvio. Sono sicura che avviterai la macchinetta del caffè con la forza di Braccio di Ferro e prenderai le misure col goniometro, per fare la pipì. PAOLO Ti tradirò con i film porno. CRISTINA Te li ho messi sulla scrivania, in ordine alfabetico. PAOLO Diventerò cieco, a causa tua. CRISTINA Diventerai un uomo, per merito mio. PAOLO Ti mancherà il mio corpo, il mio sesso. CRISTINA Ho comprato dieci barattolini di nutella, due stecche di cioccolato fondente e otto gelati al tartufo: quattro bianchi e quattro neri… PAOLO … E…E tu sei bellissima! CRISTINA Non attacca. Smettila! PAOLO (seccato) In casa dei miei amici, queste cose, non succedono. CRISTINA Lo credo, sono tutti single. PAOLO Valentina e Franco? CRISTINA Hanno divorziato. PAOLO Prima erano sposati. Quando vivevano insieme non facevano certe storie. CRISTINA Le facevano eccome. PAOLO Come lo sai? CRISTINA Valentina mi chiamava tutte le sere. PAOLO A te? CRISTINA A me. PAOLO Si lamentava delle stesse cose di cui ti lamenti tu? CRISTINA Sì. PAOLO E cosa le dicevi? CRISTINA Di divorziare. PAOLO Sciocchezze. CRISTINA Sono delle ottime ragioni per farlo. Se, poi, le sommi al fatto che Franco la tradiva con un gelataio di Foligno… PAOLO Franco? CRISTINA Franco. PAOLO Non è possibile. Lo chiamavamo: il trapano! CRISTINA Anche il gelataio di Foligno. PAOLO Non ci posso credere. CRISTINA Vai a Foligno. PAOLO Comunque, io non ti tradisco con nessun gelataio. CRISTINA Goditi i film porno. PAOLO Li odio. Ma se mi costringi io… Io cederò al loro fascino e… Poi sarà difficile tornare indietro. CRISTINA Mettiti una mano sulla coscienza, invece di mettertela in mezzo alle gambe. Le luci tornano quelle di prima. PAOLO (pausa) Se… Se davvero mollassi tutto, tu torneresti con me? CRISTINA Valeria sta per partorire! Tra poco diventerai padre e… E continui a farneticare? PAOLO (pausa) Dico sul serio. Torneresti con me? Con te al mio fianco smetterei di aver paura. Ho voglia di sognare. Sono un materialista, ma per reazione. Adesso basta, però. (piccola pausa) Non ho più paura, ti ho rivista. CRISTINA (è colpita. Segue una lunga pausa) Paolo, anche io vorrei… (pausa) La donna che ami sta per… PAOLO Non la amo. L’hai capito benissimo. Mi sono messo con lei perché è giovane, bella e soprattutto non capisce nulla di me. È perfetta. CRISTINA Sta per renderti padre. PAOLO L’ha messa incinta un altro! CRISTINA (pausa) Stai scherzando?! PAOLO Per niente. Lo sai che non posso avere figli. Come te, del resto. CRISTINA Prima hai detto… PAOLO Ho detto tante cose. Forse per… Per arrivare a dirti la verità: voglio stare con te. CRISTINA Chi è il padre? PAOLO Dopo tante litigate, mi ha confessato che è stato un diciannovenne. Si sono conosciuti in discoteca e si sono accoppiati nel cesso. Erano mezzi ubriachi. Tutto in una sera. Poi, lui, è sparito. (lunga pausa) Credevo di riuscire a far finta di nulla. Di poter essere felice. L’ho anche perdonata, ma… Ma stasera ti ho rivisto, e… Non c’è niente da fare, sei tu la mia famiglia. CRISTINA (pausa) Paolo, io voglio… Voglio bene a Maurizio. Non lo amo, ma ci sto bene. Ho bisogno della serenità che mi regala ogni giorno. PAOLO Adesso sei tu che hai paura. CRISTINA Può darsi. Ma è così che voglio vivere. PAOLO Cambierei lavoro. Potremmo ricominciare in un altro posto. A Kristiansand. CRISTINA Dove? PAOLO Kristiansand. Norvegia meridionale. Un posto meraviglioso. CRISTINA Paolo… PAOLO Una volta avresti lasciato tutto per me. CRISTINA Eravamo più giovani. PAOLO Lo siamo ancora. CRISTINA Allora diciamo che… Che potevo, ancora, permettermi il lusso di essere infelice. Più cresci e più ti aggrappi a quello che ti addolora di meno. PAOLO Ci amiamo, Cristina. CRISTINA Sì. Ma Maurizio, quando uscirà dal cinema, sa che io ci sarò. Come ha fatto lui con me. Valeria sta per mettere al mondo un figlio con la convinzione che sarete uniti. (poi sorride dolcemente) Se tu, adesso, sei… Così… È anche per merito suo. PAOLO Non rimarrà proprio niente di questa serata? CRISTINA (estrae, da una tasca interna, una fede e la mostra a Paolo) Te la ricordi? PAOLO (prende la fede e sorride) Conservi ancora la fede?! (controlla la scritta, incisa all’interno della fede) La data del nostro matrimonio e la frase che ti face tanto ridere: “ Io sono felice e tu sei bellissima. Ti amo”. (la guarda intensamente) Sei sempre stata bellissima. CRISTINA (prende la fede) Questo l’hai sempre detto perché…. PAOLO Perché è vero. È sempre stato vero. Ascoltiamo una musica romantica, eseguita al pianoforte. Paolo la stringe, poi cominciano a ballare. Cristina, senza farsi accorgere, gli infila la fede in tasca. Si perdono in quella dolce melodia. Squilla il telefonino di Paolo. Cristina sorride dolcemente. Hanno capito di cosa si tratta. PAOLO (risponde al cellulare. È commosso) Pronto?.. Sì, arrivo subito. (rimette il telefonino in tasca.) CRISTINA (commossa) Sei contento? PAOLO La chiamerò Cristina. CRISTINA No, non sarebbe giusto per Valeria. PAOLO Invece sì. Questo me lo deve. CRISTINA Paolo, io… PAOLO Torno subito. Devo dirti tante cose. CRISTINA Io, non… PAOLO Tante cose. (esce a destra) Cristina è confusa. Estrae il suo cellulare ed inoltra una chiamata. CRISTINA Pronto?... Martina, ti disturbo?...Ah, sei appena tornata a casa!... Come è andata?...Mi fa piacere… Come sarebbe?! Domani sera abbiamo il concerto … (ci rimane male) No. Non mi dispiace se vuoi uscire con lui… Ti ho telefonato per chiederti un consiglio… Sì, è importante… Si tratta di Paolo, il mio ex marito, e… Ah, sei molto stanca!... Si tratta di un minuto, ho bisogno di un parere, sono confusa e… (delusa) Ok, non fa niente… Capisco, hai sonno… Sì, a presto… Ciao Martina. Cristina ripone il cellulare nella borsetta. È inquieta. Esce a sinistra. Passano alcuni secondi. Paolo entra da destra. Si guarda attorno. Capisce di averla perduta. Infila le mani in tasca. È sorpreso. Estrae la fede. La guarda malinconico. La musica sfuma. Buio. FINE 1