favola amore

 

HESSE: favola d'amoreAbraxa teatro – Teatro di Nessuno

Università del Teatro Urbano “Fabrizio Cruciani”

Al termine del IV anno della Accademia della Messinscena siamo lieti di presentare

Favola d’Amore

dall’omonima novella di H.Hesse


“FAVOLA D’AMORE è un toccante racconto di Hermann Hesse del 1922, scritto con amorevole dedizione per la cantante Ruth Wenger, che poi lo scrittore sposò due anni dopo.

Il manoscritto originale, Le trasformazioni di Pictor, è affiancato a delle illustrazioni dipinte in acquerello, una tecnica molto amata da Hesse e molto utilizzata soprattutto durante gli ultimi anni della sua vita.

Il racconto si svolge in poche pagine e si legge in pochi minuti, ma lascia quel dolce torpore che caratterizza sempre le belle letture dei cuori innamorati. Perché di una dichiarazione d’amore si tratta, in cui prevalgono una purezza essenziale e un desiderio di rinascita interiore che si trascina dai recenti ricordi impressi nelle righe di Siddharta. “
(stralcio da http://loveandbooks.blogspot.it/2011/09/hermann-hesse-favola-damore.html )

Il testo di H. Hesse è brevissimo, circa 3 pagine, ed abbiamo sentito l’esigenza di integrarlo con stralci da Dostoievskij (Storia di un uomo ridicolo) , Maiakovskij (poesia Ascoltate), Apuleio (favola Amore e Psiche)



14, 15 e 16 giugno 2013 ore 21,00 Teatro di Villa Flora via Portuense 610 Roma

Drammaturgia e Regia:  
1° parte: Sandro Conte (Teatro di Nessuno)  
2° parte: Emilio Genazzini (Abraxa Teatro)

con la collaborazione pedagogica di Massimo Grippa (Abraxa Teatro)       

Interpreti: Rossella Arma, Elisa Ciorba, Sara Chirico, Paola Morini, Saverio Paoletta, Riccardo Russomanno

Scrittura scenica:   a cura del collettivo dell’Accademia della Messinscena 

 

Seminario Teatrale Il Gesto PSICOLOGICO

Roma 18 - 19 maggio 2024, 10 ore di lavoro – ISCRIZIONI


Seminario Teatrale Il Gesto PSICOLOGICO

da Stanislavskij a Grotowski e all’ Odin Teatret di Eugenio Barba - seminario diretto da Sandro Conte

 

“Bisogna ammettere nell’attore l’esistenza di una sorta di muscolatura affettiva corrispondente alla localizzazione fisica dei sentimenti” (A. Artaud; Il teatro e il suo doppio, pag 242).

 

Dal momento che il gesto psicologico è composto dalla volontà, permeata di qualità, può facilmente comprendere ed esprimere la completa psicologia del personaggio.

 

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