Compagnia Teatrale Amatoriale

Progetto

Compagnia Teatrale Amatoriale

del Teatro di Nessuno

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Senti che per te il teatro non è una esperienza passeggera, la moda di un momento, senti che la pratica teatrale è uno dei momenti centrali del tuo percorso espressivo ?

Se è così, continua a leggere.

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Watteau, l’amore al teatro italiano 1719

La nostra proposta è rivolta sia a chi ha esperienza teatrale, ma anche a chi ancora non la ha, ma ha tutta la voglia e il desiderio di imparare come calcare le tavole del palcoscenico.

Con i migliori, i più assidui, i più propositivi tra i partecipanti ai nostri corsi vorremmo formare un Gruppo di Teatro (che nel tempo potrà diventare una Compagnia Teatrale), che abbia la sua stabilità, e che voglia preparare degli spettacoli per presentarli non solo a parenti e amici. Che abbia invece l’obiettivo di confrontarsi con un pubblico “vero”. Liberarsi dalla schiavitù di organizzare spettacoli in cui il gruppo affitta il teatro ed a cui poi si trascinano amici e parenti. Questo è un tipo di pubblico che guarda lo spettacolo con gli occhi del cuore, dunque poco oggettivi. Mentre invece è salutare confrontarsi con un pubblico “estraneo”, che valuta quanto vede non perché ti vuole bene, ma perché gli piace o non gli piace. Questo è il primo obiettivo a breve/medio termine.

Se sei arrivato/a a leggere fin qui, forse sei realmente interessato/a.

Per saperne di più su questo progetto, leggi l’intervista al nostro regista Sandro Conte, proprio qui di seguito e poi vieni agli appuntamenti informativi per il corso che ti interessa e di cui trovi date ed orari nelle pagine relative o chiamaci o scrivi CONTATTI.

Ti aspettiamo.



Il direttore del Teatro di Nessuno, Sandro Conte, presenta il progetto della
compagnia teatrale amatoriale in questa intervista

DOMANDA – Sulle pagine del Vostro sito ho letto del progetto Compagnia Teatrale, mi vuoi per favore dire qualcosa in più.

SANDRO – Si, certo. Il laboratorio amatoriale nasce nel 1994. Da allora abbiamo affrontato i generi più diversi: il teatro classico, l’avanguardia, il metodo delle Azioni Fisiche; messo in scena i più diversi autori: Cechov, Gogol, Scarpetta, Ibsen; ma abbiamo messo in scena anche copioni originali e con uno di questi, nel 2000, ci siamo classificati al primo posto in una rassegna romana.

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Watteau, danza rusticana  1702

Gli incontri di Studio/laboratorio sono sempre stati finalizzati alla messinscena di uno spettacolo. Fatto il quale, in genere i primi di giugno, ci si salutava riproponendosi di rincontraci a settembre per iniziare un nuovo percorso che avrebbe portato ad una nuova messinscena. Questa promessa estiva, come gli amori estivi, è spesso svanita nell’autunno.

D – Che vuoi dire ?

SANDRO – Che “passato il santo, passata la festa”. Nel senso che a giugno tutti avevano la sincera volontà di rincontrasi dopo l’estate, ma questo, tranne rari casi, poi in concreto non è mai accaduto.

D – Cioè il gruppo, nonostrante i buoni risultati ottenuti a giugno, durante l’estate si disgregava ?

SANDRO – Esatto. Penso che questo sia sempre accaduto perché c’era si il progetto di fare un altro spettacolo, ma non c’era un progetto più ampio. Un progetto che portasse il gruppo a “crescere” insieme, che creasse una “struttura” e che portasse nei teatri un proprio messaggio artistico: una compagnia amatoriale che partecipi a rassegne, festival ecc. e che abbia un suo repertorio. Per avere un repertorio è indispensabile che ci siano dei componenti fissi, a cui magari si aggregano dei nuovi per mettere in scena questo o quello spettacolo, ma con uno “zoccolo duro” formato da alcuni componenti “storici”.

D – E come pensi di procedere ?

SANDRO – Intanto proporlo e ascoltare eventuali idee, anzi spero che ci siano molte idee.

D  – Quali le caratteristiche che ti aspetti dagli aspiranti partecipanti ?

SANDRO – Mi auguro di non avere quelli che si sentono “bravi”.

D – Mi sembra come se ti riferissi a qualcuno in particolare.

SANDRO – Si, a quelli che arrivano dicendo: “ha fatto questo e quello, sono ad un certo livello”. Bè preferisco un asino che abbia il sincero desiderio di apprendere una tecnica, o almeno iniziare ad apprenderla, piuttosto di chi “già sa”.

D – Ma allora non c’è posto per chi ha già esperienza, magari una lunga esperienza.

SANDRO – No, al contrario, ne sarei felice. Ben venga chi veramente “già sa” ed ha una lunga esperienza, come dici, ma solo se ha anche l’umiltà di apprendere, o anche solo approfondire, quello che “già sa”. La vera conoscenza si coniuga con il dubbio, l’ignoranza con le false certezze.

D – Quindi Compagnia, ma anche corso di formazione ?

SANDRO – Non ne sono ancora certo, ma le due cose possono andare avanti in parallelo. In ogni incontro, oltre alle prove del copione scelto, un po’ di tecnica. Un po’ oggi, un po’ domani…

D – Come inizierebbe l’attività di questa “Compagnia”.

SANDRO  – Con l’iscrizione ad una delle due grandi organizzazioni di compagnia amatoriali: FITA o UILT. Sceglieremo insieme a quale delle due sia più interessante aderire.

D – Quale vantaggio immediato potrebbe avere per la neonata compagnia ?

SANDRO – Entrambe le organizzazioni consentono di partecipare ai molti festival e/o rassegne associate in tutta Italia. Questo porterebbe già da solo ad un primo sensibile risultato.

D – Quale ?

SANDRO – Liberarsi dalla schiavitù di organizzare spettacoli in cui il gruppo affitta il teatro ed a cui poi si trascinano amici e parenti. Questo è un tipo di pubblico che guarda lo spettacolo con gli occhi del cuore, dunque poco oggettivi. Mentre invece è salutare confrontarsi con un pubblico “estraneo”, che valuta quanto vede non perché ti vuole bene, ma perché gli piace o non gli piace. Questo è il primo obiettivo a breve/medio termine. Successivamente, in una seconda fase, come obiettivo a lungo termine, ma solo quando il gruppo originale su cui poter contare si sia stabilizzato, si potrebbe puntare a “vendere” i nostri spettacoli a questo o quel comune contattando i vari assessorati. Ma non corriamo troppo, intanto gli obiettivi immediati ti sembrano chiari ?

D – Si, ma questo organizzativamente. Artisticamente cosa vuoi proporre ?

SANDRO – Intendo portare una ventata di novità nel teatro classico.

D – Parole: tutti vogliono portare novità, ma in concreto, esci dagli slogan.

SANDRO – I gruppi di teatro a volte sono divisi per parrocchie: c’è chi fa il teatro tradizionale, che ormai fa rima con ottocentesco, e ci sono i gruppi che affrontano invece le nuove tendenze. Quello che vorrei è portare le istanze del nuovo teatro all’interno dei copioni classici.

D – Quindi, in concreto ?

SANDRO – Preparare pian piano gli attori con le tecniche del teatro del nostro secolo, per poi affrontare i classici con una visione ed un approccio nuovo che si discosta dallo psicologismo ottocentesco. Insomma oggi è inammissibile dire ad un attore: il tuo personaggio è innamorato. Dobbiamo arrivare al risultato in cui l’attore esprime l’innamoramento, o un altro sentimento, tramite altre strade. Stanislavskij diceva: “Non mi parlate di sentimenti, non possiamo fissare i sentimenti. Possiamo fissare e ricordare solo le azioni fisiche”…Ma mi rendo conto che sto entrando in un campo in cui le parole possono solo complicare le tue idee. Quello di cui parlo è più semplice da fare che da esporre con teorie penso incomprensibili sulla carta, bisogna fare per capire. Per questo ti invito a venire e provare.

D – Bè, quasi quasi…

SANDRO – Ti aspetto…

Seminario Teatrale Il Gesto PSICOLOGICO

Roma 18 - 19 maggio 2024, 10 ore di lavoro – ISCRIZIONI


Seminario Teatrale Il Gesto PSICOLOGICO

da Stanislavskij a Grotowski e all’ Odin Teatret di Eugenio Barba - seminario diretto da Sandro Conte

 

“Bisogna ammettere nell’attore l’esistenza di una sorta di muscolatura affettiva corrispondente alla localizzazione fisica dei sentimenti” (A. Artaud; Il teatro e il suo doppio, pag 242).

 

Dal momento che il gesto psicologico è composto dalla volontà, permeata di qualità, può facilmente comprendere ed esprimere la completa psicologia del personaggio.

 

Ti aspettiamo

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